Non solo estetica: tatuaggi hi-tech, sempre più una realtà
Tatuaggi in grado di monitorare vari parametri vitali e magari interagire con il proprio smartphone: un argomento di cui si parla da anni e che sembra raggiungere importanti sviluppi. Non più quindi una sola e classica funzione estetica, adesso possiamo parlare di tatuaggi hi-tech. L’ultima ricerca viene dal Giappone, dall’Università di Waseda, ed ha elaborato un nuovo metodo per la realizzazione di foglietti (film) di spessore nanometrico, utilizzando una comune stampante a getto d’inchiostro.
Già nel 2011 un gruppo di ingegneri dell’Università dell’Illinois, guidato dal professor John A. Rogers, aveva pubblicato un articolo su Science dal titolo “Epidermal Electronics”; questo ha rappresentato il primo grande passo per i tatuaggi Hi-tech.
Tatuaggi: comfort e facilità di produzione
In questo articolo parleremo della ultime novità giunte dal Giappone. Lo studio, svolto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Waseda, è stato pubblicato lo scorso febbraio nel Journal of Materials Chemistry C. L’obiettivo è stato quello di conciliare due aspetti fondamentali per questi dispositivi indossabili, ovvero il comfort e la facilità di produzione. A tal fine, è stato elaborato un sistema comprendente la stampa a getto d’inchiostro e il fissaggio a bassa temperatura, che ha reso possibile la realizzazione di un film ultra-sottile. Il film, costituito da materiale elastomerico, oltre ad uno spessore di soli 750 nm, mantiene caratteristiche di elasticità e flessibilità circa 50 volte maggiori dei materiali polimerici utilizzati precedentemente. L’ulteriore passo avanti riguarda il metodo per unire componenti elettronici senza saldatura.
La struttura conduttrice è rappresentata dall’inchiostro conduttivo che può essere stampato a getto, anche con una semplice stampante familiare, e non richiede ambienti sterili. Eventuali componenti aggiuntivi, quali chip, sensori o LED, sono collegati alla stampa racchiudendoli “a sandwich” tra due strati di film elastomerici, escludendo così l’utilizzo di particolari legami chimici o di adesivi conduttori.
Il fissaggio a bassa temperatura permette, infine, una migliore aderenza delle strutture ultra-sottili e quindi un maggiore comfort nel contatto con la pelle.
Questo sistema è stato testato su un modello di pelle artificiale e si è dimostrato funzionante per diversi giorni. Le previsioni su futuri utilizzi sono orientate su sensori sotto forma di tatuaggio, ma anche su interfacce uomo-macchina, utilizzabili in campo medico e sportivo.