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Temperatura di pane e pasta, il trucco sconosciuto per abbassare l’indice glicemico | Lo spiega la nutrizionista

Pane

Pane (Pixabay FOTO) - www.biomedicalcue.it

Il trucco poco conosciuto per ridurre l’indice glicemico di pane e pasta: ecco cosa rivela la nutrizionista.

Il cibo che scegliamo e come lo prepariamo possono davvero influenzare la nostra salute, anche più di quanto pensiamo. Non parliamo solo delle calorie o dei nutrienti, ma di fattori come l’indice glicemico, che può cambiare a seconda di come cuciniamo e consumiamo certi alimenti. Se sei tra quelli che tengono d’occhio la glicemia, magari ci hai già fatto caso: i dettagli fanno la differenza. Ma anche chi non ha esigenze particolari può trarre beneficio da questi piccoli accorgimenti, fidati.

Prendi per esempio la pasta e il pane, pilastri della nostra dieta mediterranea. L’indice glicemico cambia in base alla cottura, alla temperatura e persino a come li conservi! Ti è mai capitato di chiederti se è meglio mangiarli subito o se, raffreddandoli, facciano meno “danni”? Sembra una domanda da poco, ma in realtà può influire su come il nostro corpo assorbe gli zuccheri. E chi l’avrebbe mai detto che anche la temperatura di un alimento potesse contare?

Ultimamente, uno dei consigli che va più di moda online è quello di “raffreddare” alcuni alimenti ricchi di amidi prima di consumarli per abbassarne l’indice glicemico. Da Instagram a TikTok, questo “trucco” per ridurre l’assorbimento degli zuccheri è ovunque. Alcuni dicono che funziona alla grande, altri invece ci credono meno. Ma, alla fine, perché non provare?

Poi ci sono altri accorgimenti molto chiacchierati, tipo bere aceto prima dei pasti o combinare certi alimenti. Solo che, si sa, non tutto ciò che trovi in rete è affidabile o effettivamente utile. A volte, il controllo della glicemia dipende più da un insieme di scelte alimentari, invece che da un singolo trucco.

Che c’entra la temperatura con l’indice glicemico?

Negli ultimi tempi si è sentito dire spesso che raffreddare cibi come pane e pasta possa ridurre il loro indice glicemico. Questo consiglio è diventato popolare grazie a influencer e divulgatori che parlano di strategie alternative per gestire meglio i livelli di zuccheri nel sangue. L’idea alla base è semplice: raffreddando questi alimenti, parte degli amidi si trasforma in “amido resistente”, che il corpo non trasforma in glucosio.

Certo, gli esperti spiegano che l’effetto varia parecchio: il quantitativo di amido resistente dipende da diversi fattori come il tipo di cibo, la temperatura e per quanto tempo lo raffreddi. Quindi non è un trucco infallibile. È vero, il picco glicemico può calare un po’, ma non sempre con un impatto notevole. Vale la pena di provare? Dipende dalle aspettative e, magari, da un po’ di sperimentazione personale.

Indice glicemico
Indice glicemico (Depositphotos FOTO) – www.biomedicalcue.it

Cosa conta di più: una dieta equilibrata

Al di là dei trucchetti, gli esperti consigliano sempre di puntare su un’alimentazione bilanciata per tenere sotto controllo la glicemia. Cibi integrali, come cereali e legumi, sono spesso più efficaci nel ridurre l’indice glicemico rispetto a qualche trucco qua e là. Anche abbinare la pasta con delle verdure o delle proteine può fare una grande differenza, perché abbassa il carico glicemico del pasto.

Insomma, questi piccoli accorgimenti possono aiutare, ma sono le scelte quotidiane e una dieta varia e sana a fare davvero la differenza. Il vero segreto è tutto nell’equilibrio!