Terapie oncologiche più sicure: un test del sangue rileva effetti collaterali prima del trattamento
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Analisi del sangue (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Un semplice test del sangue pretrattamento potrebbe rivelare gli effetti delle terapie oncoluciche precocemente.
Come ben noto il cancro rappresenta una delle principali sfide per la medicina moderna, ma i continui progressi scientifici hanno fatto si che le terapie oncologiche stanno diventando sempre più efficaci e personalizzate. Le strategie terapeutiche variano in base al tipo di tumore, alla sua localizzazione e allo stadio della malattia, offrendo ai pazienti un ventaglio di opzioni per affrontare la patologia. Le principali tipologie di terapia coinvolgono spesso la chirurgia, infatti l’intervento chirurgico è spesso il primo approccio terapeutico per la rimozione della massa tumorale. Questo approccio, quando possibile, consente di eliminare completamente il tumore, riducendo il rischio di recidiva.
Vi è anche la chemioterapia che utilizza farmaci citotossici per distruggere le cellule tumorali o impedirne la proliferazione. Si rivela molto efficace, ma allo stesso tempo la chemioterapia può provocare effetti collaterali significativi, come nausea, perdita di capelli e immunosoppressione. Invece, la radioterapia utilizza radiazioni ionizzanti che permettono di colpire selettivamente le cellule cancerose, danneggiandone il DNA e impedendone la riproduzione. Questa tecnica viene spesso impiegata in combinazione con altre terapie per aumentare le probabilità di successo.
Esistono poi le terapie mirate, trattamenti innovativi che sfruttano le caratteristiche molecolari specifiche del tumore per colpire solo le cellule malate, riducendo gli effetti collaterali rispetto alla chemioterapia tradizionale. Vi è poi l’immunoterapia che è una strategia basata sulla stimolazione del sistema immunitario per combattere il cancro. Farmaci come gli inibitori dei checkpoint immunitari hanno rivoluzionato la cura di alcuni tumori, aumentando significativamente le prospettive di sopravvivenza.
Infine la terapia ormonale è impiegata soprattutto per i tumori sensibili agli ormoni, come quelli della mammella e della prostata, questa terapia mira a bloccare gli ormoni che favoriscono la crescita del tumore, e la terapia genica e medicina personalizzata, basata sul profilo genetico del paziente, consentendo di sviluppare terapie su misura per massimizzare l’efficacia del trattamento.
L’uso di approcci multidisciplinari
Nel trattamento del cancro, un approccio multidisciplinare è fondamentale. Oncologi, chirurghi, radioterapisti, genetisti e altri specialisti collaborano per definire il miglior percorso terapeutico per ogni paziente. Inoltre, il supporto psicologico e le cure palliative svolgono un ruolo cruciale nel migliorare la qualità di vita durante il percorso di cura.
Questa tipologia di approccio ha permesso agli scienziati della RMIT University e del Doherty Institute di sviluppare un nuovo test del sangue per migliorare la sicurezza e l’efficacia delle terapie oncologiche. Il test, il primo nel suo genere, utilizza una singola goccia di sangue per valutare l’efficacia delle nanomedicine a base di polietilenglicole (PEG) nel trattamento della leucemia.
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Cosa prevede il test
Le nanomedicine sono particelle microscopiche progettate per trasportare farmaci direttamente alle cellule tumorali, riducendo gli effetti collaterali. Lo studio ha testato tre diversi tipi di nanomedicine su campioni di sangue di 15 pazienti con leucemia, rivelando che la risposta varia in base al sistema immunitario di ciascun individuo.
In particolare, alti livelli di anticorpi anti-PEG riducono l’efficacia delle terapie e possono aumentare la tossicità per le cellule sane. Tra le nanomedicine studiate, Doxil è risultata meno efficace in presenza di alti livelli di anticorpi anti-PEG, mentre una nuova formulazione sviluppata dai ricercatori ha mostrato i migliori risultati contro la leucemia.