Il genere Citrobacter comprende batteri ubiquitari, presenti ovunque nell’ambiente, dalle acque agli alimenti, e fa parte della normale flora intestinale umana. Tuttavia, queste specie possono trasformarsi in patogeni opportunisti, particolarmente per individui in condizioni di vulnerabilità come neonati, anziani e persone con sistemi immunitari compromessi.
Le specie di Citrobacter più comunemente associate a infezioni gravi sono Citrobacter freundii, Citrobacter koseri e Citrobacter braakii. Questi batteri possono essere responsabili di una vasta gamma di infezioni, incluse quelle del tratto urinario, respiratorio, ferite, osteomielite, peritonite, endocardite, meningite e sepsi. La trasmissione avviene principalmente in ambiente ospedaliero, ma può anche verificarsi al di fuori, attraverso il consumo di alimenti contaminati, durante il parto, o per contatto diretto con superfici infette.
I sintomi variano in base all’organo colpito: le infezioni cutanee possono presentarsi con rossore, gonfiore e dolore, mentre le infezioni urinarie possono causare difficoltà a urinare e dolore pelvico. Le polmoniti si manifestano tipicamente con febbre elevata, difficoltà respiratoria e tosse. Nei casi di sepsi, i sintomi possono aggravarsi rapidamente, portando a shock settico.
La diagnosi di un’infezione da Citrobacter si effettua attraverso tamponi specifici e colture da campioni dell’organo infetto, come urine o sangue. I test biochimici e molecolari aiutano poi a specificare il sierotipo del batterio, fondamentale per un trattamento mirato e per comprendere meglio le dinamiche di un’epidemia ospedaliera.
Le infezioni causate da Citrobacter richiedono un approccio terapeutico accuratamente personalizzato, data la loro capacità di sviluppare resistenze a molti antibiotici comuni. L’antibiogramma gioca un ruolo cruciale nella selezione dell’antibiotico più efficace, essendo il Citrobacter notoriamente resistente alle penicilline e ad alcune combinazioni di antibiotici β-lattamici. In casi di resistenza multipla, la colistina si rivela spesso l’unica opzione efficace. Tuttavia, il suo uso deve essere strettamente monitorato dal medico curante a causa del rischio di effetti tossici.
In ambiente ospedaliero, il rischio di trasmissione è elevato a causa del contatto con gli operatori sanitari o tramite superfici e strumenti contaminati. L’importanza dell’igiene delle mani e la sanificazione degli strumenti diventa quindi cruciale per prevenire la diffusione di queste infezioni.
La prevenzione delle infezioni da Citrobacter in ambito ospedaliero richiede un impegno coordinato e multidisciplinare. Le strategie chiave includono:
Queste pratiche di prevenzione non solo aiutano a controllare la diffusione del Citrobacter ma sono anche efficaci contro una vasta gamma di altri patogeni, vengono rafforzate così le misure di controllo delle infezioni in generale. La consapevolezza e l’educazione continua del personale sanitario e dei pazienti sono quindi essenziali per mantenere un ambiente sicuro e proteggere la salute pubblica.