Protesi

Torino: perde tre dita a causa di un petardo, ora utilizza una protesi bionica

Durante i feseggiamenti di Capodanno 2019, Lorenzo Di Modica, 20 anni, ha perso tre dita della mano destra a causa dello scoppio di un petardo. Fortunatamente, un intervento repentino, avvenuto al CTO di Torino, ha permesso di salvare parte della mano e di porre le basi per un successivo intervento. Ora, Lorenzo ha ricevuto “I-Digitis”, una protesi multiarticolata di ultima generazione, che gli consente di compiere movimenti elaborati. Realizzata in fibra di carbonio e titanio, questa “mano bionica” può essere programmata tramite un’applicazione via bluetooth.

“Sono molto contento. E’ iniziata una nuova fase della mia vita, grazie ai medici e ai tecnici per il grande lavoro fatto e per l’aiuto che sono riusciti a darmi.”  Ha dichiarato il ragazzo.

L’intervento

Lorenzo Di Modica con I-Digits. Credits: Corriere Torino

In seguito all’incidente, Lorenzo è stato trasferito in elisoccorso al CTO di Torino, dove l’équipe del dottor Bruno Battiston è riescita a ricostruire parti dell’anulare e del mignolo, amputando la parte di mano compromessa.

Come spiega Giuseppe Masazza, direttore del dipartimento di Traumatologia e Riabilitazione della Città della Salute, il primo intervento, che ha avuto una durata di tre ore, aveva lo scopo di cercare di salvare il più possibile della mano, con la prospettiva di permettere futuri interventi microricostruttivi e il posizionamento di una protesi.

“Talvolta si riescono a eseguire ricostruzioni con tecniche microchirurgiche riuscendo a salvare le parti lese ma spesso la gravità del danno costringe ad amputazioni anche ampie. In urgenza il chirurgo deve decidere con rapidità quali parti poter salvare e la scelta è sempre legata a interventi ricostruttivi”. Spiega Battiston.

Una protesi speciale

“I-Digitis” pesa meno di un chilo e permette di compiere 12 movimenti che il paziente stesso può impostare tramite un’ applicazione. A realizzarla sono stati gli esperti dell’ Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino. Come spiega Roberto Ariagno, Direttore dell’Officina Ortopedica, si tratta di un tipo di protesi molto particolare, costituita da tre dita motorizzate che sfruttano come imput il segnale mioelettrico sviluppato dal muscolo ipotenale della mano.

Grazie a “I-Digits”, Lorenzo potrà tornare a svolgere le normali attività quotidiane. Tuttavia, il percorso riabilitativo non sarà dei più brevi. Potrebbero essere necessari anche 2 o 3 anni per padroneggiare con naturalezza la protesi.

Indossarla è una sensazione strana perché le protesi pesa un po’ di più, ma al tempo stesso è bellissimo perché per cinque mesi non ho potuto fare nulla mentre adesso mi ci sto abituando a tornare a una vita normale.

 

 

 

Published by
Claudia Svolacchia