Chirurgia

Trapiantato un cuore fermo da 20 minuti al Sant’Orsola

Il trapianto al cuore rappresenta una procedura medica altamente complessa, soprattutto quando coinvolge un cuore fermo. Grazie a un imponente sforzo collaborativo tra Ausl Romagna, Sant’Orsola e il Centro Regionale Trapianti, è stata avviata una nuova procedura, recentemente autorizzata, che ha condotto a risultati straordinari, aprendo così le porte a prospettive future rivoluzionarie, su un cuore fermo da 20 minuti.

Come avviene la donazione a cuore fermo

La donazione a cuore fermo, conosciuta anche come Maastricht tipo III o donazione dopo morte circulatoria, rappresenta una procedura vitale per il prelievo di organi da donatori deceduti a seguito di un arresto cardiaco irreversibile. In questa fase, il cuore del donatore cessa di battere e la circolazione sanguigna si interrompe.

Questa procedura coinvolge diverse fasi essenziali:

  1. Accertamento della Morte: Prima del prelievo, è imperativo che il medico certifichi con precisione e in modo irrevocabile il decesso del donatore. Ciò avviene tramite l’osservazione dei criteri di morte cardiaca, che indicano l’assenza di attività cardiaca e respiratoria.
  2. Tempo di Attesa: Dopo l’arresto cardiaco, si osserva un periodo specifico (generalmente almeno 5 minuti) per confermare l’irreversibilità della condizione.
  3. Prelievo degli Organi: Una volta confermato il decesso, si procede con il prelievo degli organi, tra cui il cuore, per il trapianto in pazienti in attesa.

La donazione a cuore fermo rappresenta una fondamentale fonte di organi per i trapianti, contribuendo significativamente a salvare numerose vite. Tuttavia, questa procedura complessa richiede una scrupolosa pianificazione e coordinamento tra i team medici, oltre al rispetto rigoroso delle normative legali ed etiche.

Il trapianto al Sant’Orsola

L’intervento innovativo, recentemente condotto presso il prestigioso ospedale Sant’Orsola, ha confermato la leadership nazionale di questo centro in termini di trapianti di cuore. Questo particolare trapianto è stato eseguito su un cuore fermo, cioè è stato prelevato da un paziente deceduto dopo aver accertato la morte del donatore attraverso criteri cardiaci. La procedura, in Italia, impone un periodo di attesa e osservazione di circa 20 minuti prima del prelievo.

La maggior parte dei trapianti riguarda organi diversi dal cuore, poiché questo è uno degli organi più complessi e sensibili alla mancanza di ossigeno durante l’arresto della circolazione sanguigna. Tuttavia, grazie alle moderne tecniche di riperfusione all’avanguardia, è possibile recuperare le funzionalità cardiache anche dopo i 20 minuti prescritti dalla legge.

Credits- AUSL della Romagna

La straordinaria procedura di trapianto a cuore fermo, protrattasi per 20 preziosi minuti, è stata eseguita con maestria dagli esperti della Cardiochirurgia dell’IRCCS. Il team si è recato presso l’ospedale di Santa Maria delle Croci a Ravenna, dove ha prelevato il cuore con il fondamentale supporto dell’ECMO Team dell’ospedale Bufalini di Cesena. Grazie a una sofisticata tecnica, è stato possibile preservare le funzionalità degli organi e agevolare la ripresa del cuore. Successivamente, il trapianto è stato completato presso l’IRCCS a Bologna.

L’effettuazione di un’operazione così complessa è stata resa possibile grazie al formidabile team messo in piedi. Ciò sottolinea l’importanza di istituire strutture organizzative che coordinino attività critiche, dalle quali dipendono le vite di innumerevoli pazienti.

L’Emilia Romagna capofila per i trapianti

In 26 anni di attività, questa organizzazione ha generato oltre 5,700 segnalazioni di potenziali donatori. Grazie alla generosità di tanti, sono stati realizzati oltre 730 trapianti di cuore, più di 3450 di fegato e oltre 4.430 di rene. L’Emilia Romagna si conferma come la regione con la più alta percentuale di donazioni per milione di abitanti.

Indubbiamente, il trapianto di un cuore fermo, protrattosi per ben 20 minuti, non solo rappresenta un successo straordinario, ma apre le porte a innumerevoli altre future operazioni di altrettanta rilevanza. L’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, enfatizza l’importanza di cogliere tempestivamente ogni innovazione in grado di ottimizzare l’attività dei professionisti medici.

Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, sottolinea l’eccezionalità di questo traguardo per l’intera rete trapiantologica regionale. Tale risultato rappresenta una svolta significativa in un contesto complesso come quello dei trapianti

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Valentina Maria Barberio