Tumore al pancreas: metastasi ridotte con nuova immunoterapia
Per la prima volta, una terapia genica riguardante le cellule T (TCR) risulta efficace nel trattamento di pazienti con cancro al pancreas. Questo nuovo approccio di immunoterapia è utilizzato per ottenere la regressione di un tumore al pancreas allo stadio avanzato. È la prima volta che una terapia sperimentale del genere porta a buoni risultati per un tumore metastatico di questa tipologia.
Perché il tumore al pancreas in stadio avanzato è incurabile?
Il pancreas è un organo ghiandolare formato da 4 parti: testa, collo, corpo, coda. L’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDA) è uno dei tumori più letali nell’uomo ed è resistente alle attuali immunoterapie. Inoltre, le diagnosi iniziali di questa tipologia di tumore risultano difficili sia per la velocità di movimento delle cellule cancerose, sia per la posizione dell’organo stesso (vicino allo stomaco ed al fegato) che porta al manifestarsi dei sintomi quando ormai il tumore è decorso.
Attualmente le terapie più utilizzate sono: la chirurgia e la chemioterapia; queste però non portano a buoni risultati quando il tumore si trova ad uno stadio avanzato.
La nuova terapia cellulare utilizza le cellule T e mira al mutamento della tipologia di cellule presente nel cancro pancreatico per affrontare questa sfida e per trovare una soluzione a questo tumore altamente mortale.
La situazione della paziente prima della terapia
Alla paziente, una donna di 71 anni, si è diagnosticato nel 2019 un carcinoma pancreatico metastatico in stadio avanzato. In questi ultimi 4 anni ha ricevuto diversi trattamenti, tra cui: la radioterapia, un intervento di chirurgico, cicli di chemioterapia ed un trattamento sperimentale. Nonostante questi molteplici trattamenti, il tumore ha continuato a proliferare e a diffondersi senza sosta.
La paziente ha così deciso di non sottoporsi ulteriormente a cicli di chemioterapia, ma di contattare un team medico che nel 2016 aveva prelevato dei linfociti T da un paziente oncologico e li aveva modificati per migliorarne la risposta immunitaria. Dopo l’approvazione del FDA in merito all’eventuale nuova sperimentazione della tecnica, lo studio è iniziato.
Lo studio effettuato sulla paziente con tumore al pancreas metastatico
La nuova strategia di trattamento messa a punto dai ricercatori americani prevede il prelievo dei linfociti T della paziente, la loro modifica genetica finalizzata a fargli riconoscere alcune forme mutate del gene KRAS; questo perché la presenza di queste mutazioni può predire l’inefficacia di alcuni farmaci nel trattamento tumorale.
Inizialmente, il team ha iniziato il trattamento partendo da un campione di sangue della paziente da cui sono stati prelevati i linfociti T; in seguito, questi sono stati ingegnerizzati in laboratorio, come nel caso del paziente nel 2016, e sono stati riprogrammati in modo che il recettore presente sulla superficie dei linfociti identificasse la mutazione presente nelle cellule tumorali. Queste cellule modificate, in un primo momento, si fanno crescere e poi si iniettano nella paziente.
Un mese dopo l’iniezione dei linfociti ingegnerizzati, il team ha osservato con sorpresa una riduzione del 62% delle dimensioni delle metastasi che si trovavano nei polmoni; dopo sei mesi dall’inizio del trattamento, le cellule iniettate continuavano a combattere il tumore ed i ricercatori hanno osservato una riduzione di circa il 72%. La paziente attualmente continua la terapia ed è costantemente monitorata dal team medico americano.
Le prospettive della ricerca futura per il tumore al pancreas
Per il momento si tratta di un esperimento singolo; presto sarà avviata una sperimentazione di fase I per verificare la sicurezza e l’efficacia su più ampia scala, sperimentando su diverse tipologie di pazienti oncologici.
Fino ad ora, non ci sono trattamenti completamente efficaci per questa tipologia di cancro in stato avanzato. Il fatto che una singola iniezione di cellule T ingegnerizzate possa causare la riduzione, in poche mesi, del cancro al pancreas metastatico rende i ricercatori ottimisti sugli sviluppi futuri per la cura di questo tumore. Lo scopo principale attualmente è quello di puntare all’utilizzo di questa terapia e renderla disponibile per più pazienti.