Tumori: come si sviluppano e si diffondono nell’organismo?
Tutte le cellule del nostro organismo possiedono il medesimo corredo genetico (il DNA, contenuto all’interno del nucleo), ma l’espressione genica è differente in base al distretto o tessuto di appartenenza. Durante il ciclo cellulare si susseguono la fase di accrescimento della cellula, la fase di duplicazione del materiale genetico e la mitosi (un processo che consta di quattro momenti e che porterà alla divisione della cellula originaria – detta madre – in due cellule figlie identiche tra loro). Ognuna di queste fasi è finemente controllata dai cosiddetti “checkpoint”. Ma cosa succede nei tumori?
L’omeostasi cellulare è mantenuta in modo strettamente controllato, al fine di garantire l’integrità di tutti organi e tessuti. Esiste un equilibrio preciso tra gli eventi di proliferazione cellulare (la formazione di nuove cellule) e l’apoptosi (cioè la morte cellulare controllata che subiscono le cellule invecchiate o danneggiate). Questa condizione di equilibrio viene in qualche modo persa nei tumori. Le cellule tumorali, infatti, sfuggono ai normali meccanismi di controllo e vanno incontro ad una proliferazione cellulare del tutto incontrollata, che progressivamente porterà allo sviluppo della massa tumorale.
Le tappe della cancerogenesi
Il processo di trasformazione neoplastica è molto complesso e multifasico. Diversi fattori (sia di tipo ambientale che ereditario) contribuiscono nell’accumulo di tutte quelle mutazioni che porteranno a un insieme di alterazioni. Queste si traducono nella trasformazione fenotipica di una cellula normale in tumorale. L’insieme degli eventi che portano all’insorgenza dei tumori può essere sintetizzato essenzialmente in tre tappe: iniziazione, progressione e diffusione.
La fase di iniziazione dei tumori
La prima fase avviene molto rapidamente e in maniera irreversibile. Una cellula somatica (ovvero tutte le cellule dell’organismo, ad eccezione di quelle sessuali) inizialmente sana può subire delle modifiche strutturali dettate da agenti cancerogeni o i cosiddetti “iniziatori”. Tra gli agenti cancerogeni si fa una distinzione in base alla loro natura (fisica, chimica e biologica).
Quelli di natura fisica sono ad esempio i raggi ultravioletti, responsabili di tumori della cute come il melanoma. Tra gli agenti di natura chimica ci sono gli agenti alchilanti, sostanze che si intercalano nelle molecole di DNA determinando dei danni e alterazioni nella sua replicazione. Infine, tra gli agenti di natura biologica ci sono i virus. Il Papilloma virus, ad esempio, una volta che infetta la cellula ospite si integra nel suo genoma, creando danni irreversibili. Tutti questi fattori danno inizio alla trasformazione tumorale, seppur all’inizio la cellula si presenterà ancora normale da un punto di vista “esterno” (fenotipo), i danni si sono già verificati.
Alcuni iniziatori tumorali:
- Idrocarburi policiclici aromatici, come ad esempio il benzopirene che si forma durante la cottura alla griglia di carne e pesce con la carbonella;
- Ammine Aromatiche, utilizzati come coloranti e si formano anche in carne e pesce cotti a temperature elevate;
- N-Nitrosamine e Nitrosamìdi, prodotti anche in seguito alla frittura o alla cottura ad alte temperature;
- Micotossine (Aflatossina B e Ocratossina A), sostanze tossiche prodotte da funghi e accumulate in alimenti contaminati.
La fase di promozione dei tumori
La seconda fase si verifica in una finestra temporale molto più ampia, pertanto risulta essere più lenta della prima. Le cellule che precedentemente hanno accumulato mutazioni cominciano a proliferare e vanno incontro ad un’espansione clonale, producendo una popolazione cellulare più ampia e con un aumentato rischio di sviluppare successivamente altre modifiche genetiche. Un ruolo incidente appartiene ad altri agenti cancerogeni definiti “promuoventi”, che stimolano la proliferazione delle cellule già precedentemente alterate. Gli agenti promuoventi non sono capaci di agire inducendo per primi modificazioni nel DNA, ma agiscono su cellule che le hanno già acquisite. In questa fase le cellule tumorali sono ancora benigne.
Alcuni fattori che promuovono l’insorgenza tumorale:
- Elevato consumo di grassi saturi e di proteine di origine animale;
- Elevato consumo di carboidrati (correlato a tumori gastrointestinali);
- Consumo di sale (correlato positivamente ai tumori allo stomaco);
- Ingestione di alcolici (correlato all’insorgenza di tumori alla cavità orale e non solo).
La fase di progressione dei tumori
L’ultima fase del processo di trasformazione neoplastica è rappresentata dalla progressione. Questo momento è cruciale perché si assiste al passaggio da cellula tumorale benigna a cellula tumorale maligna. Come conseguenza dell’esposizione ripetuta a fattori di promozione tumorale, le cellule che hanno già subìto il processo di iniziazione e promozione vanno incontro a un ulteriore accumulo di mutazioni genetiche. Questo ulteriore insulto determina l’insorgenza di alterazioni citologiche e architetturali peculiari, che sfoceranno nello sviluppo di un vero e proprio tumore maligno. L’insieme di queste modifiche, sia citologiche che istologiche, alterano la struttura tissutale in modo estremamente complesso. Questa condizione è definita displasia, e in base al grado di alterazione può essere distinta in base al grado di malignità (lieve, moderata e severa).
La displasia rappresenta il presupposto biologico a partire dal quale le cellule displastiche, accumulando progressivamente alterazioni genetiche, si avviano nella maggior parte dei casi ad acquisire le caratteristiche tipiche dei tumori maligni. Ad esempio, per i tumori di origine epiteliale (come gli adenocarcinomi) dalla displasia severa si passa al carcinoma in situ; una condizione in cui le cellule displastiche occupano l’epitelio a tutto spessore senza però oltrepassare però la membrana basale. L’acquisizione della capacità invasiva si manifesta nel superamento della membrana basale, ciò caratterizza la fase di carcinoma detto invasivo. Nel caso dei tumori maligni il carcinoma allo stadio invasivo avrà la capacità di formare metastasi a distanza.
Abitudini e alimenti che possono prevenire l’insorgenza tumorale
- Evitare il sovrappeso e l’obesità;
- Praticare sport ed evitare la vita sedentaria;
- Smettere di fumare;
- Introdurre nella dieta alimenti antiossidanti come le crucifere, le verdure a foglia verde e l’aglio;
- Assumere uva o vino rosso (contiene resveratrolo, che inibisce gli enzimi che stimolano la crescita tumorale), pompelmi (contengono monoterpeni, sostanze che distruggono gli agenti cancerogeni), funghi (contengono lentinano, coinvolto nel blocco della moltiplicazione delle cellule tumorali);
- Evitare di assumere cibi troppo zuccherati o troppo salati;
- Allattare i bambini, possibilmente, fino ai 6 mesi di vita almeno;
- Esporsi al sole sempre con le adeguate protezioni, al fine di evitare il rischio di sviluppo di tumori maligni della cute come i melanomi e l’invecchiamento precoce della pelle. Per i bambini è necessaria la protezione massima per tutta la durata di esposizione al sole.