Uomo affetto da SLA è il primo al mondo a comunicare con Alexa solo col pensiero

La scienza fa passi enormi: un uomo affetto da SLA negli Stati Uniti impara a comunicare con Alexa, il dispositivo Amazon.

La sclerosi laterale amiotrofica (SLA), conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig, è una malattia neurodegenerativa che colpisce in modo progressivo i motoneuroni, le cellule nervose responsabili del controllo dei muscoli volontari. Il risultato è una perdita graduale della capacità di muoversi, parlare, deglutire e persino respirare. La SLA colpisce prevalentemente individui tra i 40 e i 70 anni, con un’incidenza stimata di circa 2 casi ogni 100.000 persone ogni anno.

L’origine della SLA è ancora in gran parte sconosciuta, anche se in alcuni casi è legata a fattori genetici. In altre situazioni, la malattia sembra essere sporadica, senza una causa evidente. La SLA è caratterizzata dalla degenerazione dei neuroni motori superiori e inferiori, che porta alla debolezza muscolare e all’atrofia. I pazienti rimangono solitamente mentalmente lucidi, nonostante la progressiva perdita delle funzioni motorie.

L’evoluzione della SLA varia da persona a persona, ma la maggior parte dei pazienti vive tra i tre e i cinque anni dalla diagnosi, anche se ci sono casi di sopravvivenze più lunghe. La malattia non ha una cura definitiva, e il trattamento si concentra sul miglioramento della qualità della vita, con terapie per alleviare i sintomi e rallentare la progressione.

Negli ultimi anni, le tecnologie assistive hanno fatto progressi significativi nel fornire ai pazienti con SLA nuovi modi per comunicare e interagire con il mondo. Tra le soluzioni innovative, le interfacce cervello-computer (BCI) hanno aperto nuove possibilità per permettere alle persone di continuare a usare dispositivi digitali anche con la totale paralisi muscolare.

Un nuovo livello di interazione tecnologica

Una straordinaria innovazione è stata recentemente realizzata da un uomo affetto da SLA, che è diventato il primo al mondo a controllare l’assistente digitale Alexa attraverso il pensiero. Grazie a un impianto cerebrale sviluppato da Synchron, una startup neurotecnologica con sede a New York, l’uomo è in grado di interagire con la tecnologia smart utilizzando un’interfaccia cervello-computer.

Questo impianto, posizionato in un vaso sanguigno del cervello, consente di trasmettere segnali neurali ai dispositivi collegati, senza necessità di interventi chirurgici invasivi. In questo modo, il paziente può controllare dispositivi come il tablet Amazon Fire e attivare comandi vocali di Alexa, semplicemente pensando.

Uomo affetto da SLA è il primo al mondo a comunicare con Alexa solo col pensiero (Pixabay foto) – www.biomedicalcue.it

La nuova frontiera della neurotecnologia

Il risultato ottenuto da Mark, un uomo di 64 anni affetto da SLA, è rivoluzionario. L’impianto cerebrale di Synchron gli permette di interagire con il suo ambiente e svolgere attività quotidiane come effettuare videochiamate, riprodurre musica e controllare la casa intelligente. Questo tipo di interfaccia non solo restituisce autonomia alle persone colpite da malattie neurodegenerative, ma apre nuove prospettive per migliorare la loro qualità di vita.

Il successo di questa tecnologia rappresenta un passo cruciale verso una maggiore integrazione tra neurotecnologia e strumenti di uso quotidiano. L’obiettivo di Synchron è continuare a sviluppare e perfezionare questi impianti, offrendo una soluzione concreta per milioni di persone con disabilità motorie. La possibilità di controllare dispositivi con il pensiero potrebbe, in futuro, diventare uno strumento standard per migliorare l’autonomia e la vita delle persone affette da gravi condizioni neurologiche come la SLA.

Published by
Ilenia Albanese