Uno dei più conosciuti dolcificanti delle gomme da masticare sarebbe molto dannoso per la salute: ecco i pericoli.
Non c’è dubbio che la ricerca sui dolcificanti abbia catturato l’attenzione del pubblico e della comunità scientifica. Negli ultimi anni, diversi studi hanno messo in discussione l’innocuità di queste sostanze, utilizzate quotidianamente da milioni di persone. Ciò che molti considerano un’alternativa più sana allo zucchero, infatti, può nascondere delle insidie inaspettate.
L’evoluzione tecnologica e scientifica ha permesso di sviluppare dolcificanti che, almeno in apparenza, offrono numerosi vantaggi rispetto al tradizionale zucchero bianco. Meno calorie, minore impatto sulla glicemia e un ampio utilizzo in prodotti dietetici sono alcuni dei principali motivi per cui questi sostituti hanno conquistato una parte importante del mercato. Tuttavia, ogni innovazione porta con sé nuove sfide.
Con l’aumento della loro diffusione, sono cresciuti anche i dubbi riguardo ai possibili effetti a lungo termine di questi dolcificanti sul corpo umano. Diverse indagini, infatti, hanno cominciato a svelare legami tra il loro utilizzo e problematiche che vanno ben oltre il semplice apporto calorico. Ogni nuovo studio sembra aggiungere un tassello importante a questa discussione.
Tra i tanti dolcificanti che troviamo nei prodotti di uso quotidiano, ce ne sono alcuni che vengono considerati più “naturali” rispetto ad altri. Lo xilitolo, ad esempio, è ampiamente utilizzato non solo nell’alimentazione, ma anche in prodotti per l’igiene orale. La sua fama è cresciuta negli anni grazie ai presunti benefici per la salute dei denti, ma recenti studi stanno cambiando questa percezione.
Un nuovo studio della Cleveland Clinic, condotto dal Dr. Stanley Hazen, ha scoperto un inquietante legame tra il consumo di xilitolo e un aumento del rischio di eventi cardiovascolari. L’analisi, che ha coinvolto oltre 3.000 pazienti tra Stati Uniti ed Europa, ha mostrato che livelli elevati di questo dolcificante nel sangue possono essere associati a un rischio maggiore di infarti e ictus.
I risultati, pubblicati sull’European Heart Journal, sono allarmanti: i pazienti con livelli più alti di xilitolo nel plasma hanno mostrato una probabilità significativamente maggiore di sperimentare un evento cardiovascolare entro tre anni. Lo studio ha inoltre evidenziato un aumento della coagulazione delle piastrine, una condizione che può favorire la formazione di trombi.
Oltre agli studi osservazionali, il team di ricerca ha condotto test preclinici che confermano il potenziale pericolo di questo dolcificante. In un esperimento, coloro che hanno ingerito una bevanda dolcificata con xilitolo hanno mostrato un aumento significativo della capacità di coagulazione, a differenza di chi ha consumato glucosio.
Secondo il Dr. Hazen, queste scoperte devono indurre a una riflessione profonda sull’uso degli alcoli zuccherini come sostituti dello zucchero, soprattutto quando vengono raccomandati per il trattamento di malattie come il diabete o l’obesità.