Se all’inizio il “mix di vaccini”, scientificamente detto vaccinazione eterologa, lasciava molte persone perplesse, ora, da uno studio spagnolo pubblicato da The Lancet apprendiamo che l’utilizzo di due diversi vaccini, provoca una maggiore risposta immunitaria. La vaccinazione eterologa è stata una scelta quasi forzata, determinata dai casi di effetti particolarmente avversi negli under 60 ai quali hanno somministrato AstraZeneca. In seguito ad alcuni casi di trombosi, provocati dai vaccini a vettore virale, il Governo, dopo un consulto con il comitato tecnico sceintifico ha proposto una vaccinazione eterologa. Quindi chi aveva fatto la prima dose di AstraZeneca, poteva ricevere, con la seconda dose, Pfizer o Moderna, che sono vaccini a mRNA. Il Governo ha comunque dato la possibilità a chi voelsse di effettuare una seconda dose con AstraZeneca su consulto del medico.
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“Oggi si è riunito il Comitato tecnico scientifico a cui avevo posto un quesito di chiarimento sulla vaccinazione eterologa. La risposta del Cts è che c’è una raccomandazione, un’indicazione molto forte, per l’utilizzo dell’eterologa per le persone sotto i 60 anni che hanno usato il vaccino di AstraZeneca in prima dose, ma resta aperta la possibilità per chi lo richiede, sulla base di un consenso medico, di poter anche utilizzare il seconda dose sotto i 60 anni il vaccino AstraZeneca – ha spiegato il Ministro della salute Roberto Speranza -. Ribadiamo con ogni energia che la priorità è di natura generazionale: dobbiamo assolutamente completare la vaccinazione delle categorie più fragili, che sono quelle che, incontrando il virus, rischiano di pagare il prezzo più alto”.
Dallo studio è emerso che su un campione di persone che hanno rivecuto vaccinazione eterologa e che si sono sottoposte al test, il 100% dei partecipanti avrebbe sviluppato anticorpi neutralizzanti del Covid in 14 giorni. Si consideri che lo studio ha interessato ben 676 persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Secondo il Lancet l’approvazione della vaccinazione eterologa sarà una opportunità per garantire programmi di vaccinazione più flessibili, che sono di particolare importanza nei Paesi che hanno minori possibilità di accesso alle dosi e nei paesi dove vaccini differenti potrebbero essere disponibili in tempi differenti.
Aldilà dell’efficacia, gli studiosi hanno posto anche l’attenzione sulla sicurezza di questa tecnica e anche quest’ultima sembra essere confermata. Anche il Lancet tiene a sottolineare che, in ogni caso, i vaccini sono sicuri e che gli eventi estremamente avversi correlati ad essi, risultano essere molto rari.
Il Lancet, però, sottolinea che non vi siano dati sufficienti per parlare già di una risposta immunitaria più efficiente, realizzando una vaccinazione eterologa. Infatti, lo studio realizzato dal Dr Borobia e il suo team non è stato paragonato con altri studi di vaccinazioni omologhe su un numero di pazienti random. Inoltre, nel presente studio, 114 persone hanno avuto reazioni più avverse rispetto a chi ha ricevuto una vaccinazione omologa. Sono necessari ulteriori approfondimenti sulla vaccinazione eterologa, ma questo rappresenta già un buon punto di partenza. Lo stesso Lancet crede che sarà necessario approfondire, perché viste le nuove varianti di Sars-Cov-2, un mix di vaccini potrebbe rappresentare la chiave per fermare la pandemia.
Inoltre, il CTS, in occasione dell’approvazione della vaccinazione eterologa, sottolinea che il mix di vaccini ha un “rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità”. Raccomanda, poi, che la seconda somministrazione con vaccino a mRNA, per chi ha ricevuto la prima dose con vettore virale, debba avvenire a distanza di 8-12 settimane dalla somministrazione del vaccino di AstraZeneca.
Che la vaccinazione sia eterologa od omologa, è importante eseguire la seconda dose, per evitare il nascere di nuove varianti. Come sappiamo, le varianti sono naturali e sono frutto di mutazioni genetiche, dovute al passaggio del virus da una persona all’altra. Gli esperti avvertono: “Solo con la seconda dose si è protetti dalle varianti” (fatta eccezione per il J&J, essendo monodose). Sono in molti ad avere dubbi sul mix di vaccini e infatti, dall’inizio delle vaccinazioni eterologhe, le somministrazioni sono calate dell’11%. Ricordiamo, però, che chi vuole fare la seconda dose di AstraZeneca, può fare richiesta al medico.