Vaccino anti COVID-19 “Comirnaty”: speranza e fiducia sono la chiave
A pochi giorni dall’inizio della campagna vaccinale molte persone vorrebbero avere le idee un po’ più chiare sulla modalità di somministrazione del vaccino anti COVID-19 e sulla sua efficacia in relazione ai possibili effetti negativi o controindicazioni. Sarebbe utile poter avere elementi semplici di confronto in modo da poter trarre personalmente le proprie conclusioni e decidere in piena e consapevole autonomia di assumere un preparato di ingegneria genetica di così alta specializzazione.
Cerchiamo di fare chiarezza con un metodo semplice e che renda fruibile a tutti anche le informazioni meno digeribili. Nel XIV secolo, Frate Guglielmo di Occam formulò uno dei metodi che sono alla base del pensiero scientifico moderno e permettono di dirimere con logica e ragionevolezza alcune tra le scelte più ardue. In altre parole, secondo quello che venne denominato “Il Rasoio di Occam” quando si propongono diverse ipotesi per la soluzione di un quesito, questo metodo suggerisce di prediligere, a parità di effetti, quella più semplice. In fondo, se una soluzione è valida perché scartarla? Con questo approccio, esaminiamo alcuni elementi di base che possono aiutare una persona non addetta ai lavori a fare una scelta oculata e ponderata.
Il vaccino anti COVID-19
Con il nome Comirnaty (vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2) la Pfizer-BioNTech ha identificato e distribuito il vaccino prodotto per contrastare il SARS-CoV-2. Questo vaccino rappresenta un modello di ingegneria farmaceutica di altissimo livello, tanto da poter essere preso in considerazione come modello generale di vaccino a mRNA anti COVID-19. Chiaramente esistono prodotti di altre case farmaceutiche altrettanto validi (Moderna, AstraZeneca, etc.), ma dato che in Italia l’AIFA ha autorizzato il preparato di Pfizer-BioNTech, e dal momento che da un punto di vista della tecnologia genetica impiegata questi vaccini sono essenzialmente molto simili, ci occuperemo delle sue caratteristiche assimilandole ad un modello generale quel tanto che serve per farci un’idea chiara e comprensibile.
Come funziona Comirnaty
Il vaccino ingegnerizzato sulla base del virus SARS-CoV-2 è frutto dell’ingegneria genetica, quindi rappresenta una ricostruzione fatta ad-hoc di alcune componenti presenti nel virus. Per questo motivo, anche se contiene dei ‘mattoncini’ che costituiscono parte del virus, non contiene né il virus attivo né componenti attive dello stesso che potrebbero innescare un evento infettivo. L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’italiana AIFA rassicurano che “il vaccino non contiene il virus e dunque non può provocare la malattia”.
La componente genetica che viene trasportata nell’organismo mediante un vettore neutro, si limita a trasferire nell’organismo ospite le informazioni necessarie a produrre specifici anticorpi. In altre parole, è un po’ come quando ci si allena in vista di un evento sportivo: l’allenamento non rappresenta in sé lo sport praticato, ma prepara l’atleta ad affrontarlo. In questo contesto, Comirnaty stimola il nostro stesso sistema immunitario preparandolo ad affrontare una eventuale invasione da parte del virus SARS-CoV-2. Ma come funziona in pratica?
Un allenamento immunitario
In figura si può vedere come è composto il famoso coronavirus SARS-CoV-2. Sono evidenti almeno due componenti del virus che richiamano la nostra attenzione, cioè la proteina Spike, che è alloggiata sulla superficie del virus (simile ad un innocuo fiorellino rosso), e il filamento di RNA (simile ad un elastico attorcigliato), contenuto all’interno del virus stesso. Questi due elementi sono quelli alla base della trasmissione e della replicazione del virus. Come agisce il vaccino Comirnaty? La proteina Spike si comporta come una chiave con una serratura, permettendo al virus di entrare nella cellula ospite nella quale si può poi riprodurre grazie al codice contenuto nei filamenti di RNA. Il vaccino Comirnaty contiene molecole di RNA messaggero (mRNA) nel quale sono scritte delle istruzioni specifiche affinché le cellule della persona vaccinata producano delle loro proteine Spike.
Queste proteine speciali, una volta sintetizzate dal nostro organismo, stimolano il nostro sistema immunitario a produrre anticorpi specifici (fabbricati in cellule chiamate “cellule B”) per bloccare il virus SARS-CoV-2. Il segreto è nel codice genetico scritto in quella sequenza di mRNA contenuta nel vaccino che istruisce il sistema immunitario ospite, o lo “allena” per difendersi da un eventuale attacco del virus nemico. Se si dovesse verificare un’esposizione al virus SARS-CoV-2 questi anticorpi bloccherebbero immediatamente le proteine Spike del virus, impedendo loro di “aprire la porta” verso la cellula ospite. Ma questo speciale “allenamento” ha anche un altro vantaggio: vengono attivate delle cellule (“cellule T”) che ripuliscono l’organismo dalle cellule infette e organizzano il nostro sistema immunitario per reagire ad eventuali ulteriori esposizioni al virus SARS-CoV-2. Poco dopo la vaccinazione, l’RNA messaggero del vaccino si degrada e viene eliminato dall’organismo della persona vaccinata, lasciando solo la risposta immunitaria attivata e pronta.
Da cosa derivano le risposte anomale al vaccino?
Per trasportare le istruzioni codificate nell’RNA messaggero, utili a preparare il nostro sistema immunitario, verso le cellule ospiti, vengono utilizzati vettori lipidici. Una sorta di microscopiche navicelle (nanoparticelle lipidiche) che trasportano il messaggio da decodificare e ne facilitano l’ingresso nelle nostre cellule. Viene anche impiegato un certo numero di eccipienti, per facilitarne l’assimilabilità, la diffusione nell’organismo e mantenerne attivo il funzionamento fino alla destinazione. Ad esempio, il vaccino Comirnaty contiene: potassio, sodio, colesterolo, potassio cloruro, potassio diidrogeno fosfato, sodio cloruro, fosfato disodico diidrato, saccarosio e acqua. Queste sostanze ed elementi potrebbero innescare reazioni in persone particolarmente sensibili a una di esse o con una forma allergica conclamata. In realtà, la reazione è più a uno o più eccipienti che non al principio attivo in sé. Alcune persone potrebbero essere particolarmente sensibili al vettore lipidico, avendo una reazione a questo tipo di sostanza.
Ma, tutto sommato, le reazioni sono del tutto trascurabili se paragonate al beneficio ottenuto. Come chiaramente spiegato da Pfizer-BioNTech, EMA e AIFA: il vaccino non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula stessa per sintetizzare le proprie difese. Lo stesso RNA messaggero del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione. Bisogna poi rammentare che il vaccino comincia a essere efficace solo dopo una settimana dalla seconda dose che avviene a distanza di almeno 21 giorni dalla prima. Per cui si renderanno essenziali sia l’utilizzo delle precauzioni di sicurezza, quali distanziamento e mascherina, nonché il rispetto delle buone pratiche igieniche.
La sicurezza del vaccino anti COVID-19
Questo articolo si limita ad esporre i fatti in modo da poter aiutare anche la persona meno esperta a farsi un’idea quanto più chiara possibile e non vuole suggerire una risposta piuttosto che un’altra. Però, va considerato che le reazioni avverse, seppur ci sono state, sono limitate e rimediabili. La stessa Pfizer-BioNTech suggerisce nelle istruzioni per la somministrazione del vaccino Comirnaty un periodo di osservazione. Questo perché è semplicemente naturale che l’organismo reagisca a un vaccino.
Non esistono vaccini privi di effetti indesiderati o controindicazioni validi per tutti. L’AIFA ha pubblicato sul proprio sito un elenco di FAQ con l’obiettivo di aiutare tutti a compiere una scelta consapevole e responsabile. È disponibile sul sito della Pfizer-BioNTech (disponibile in italiano sul sito dell’EMA) il foglietto che accompagna i flaconi di vaccino nel quale sono descritte tutte le informazioni da conoscere prima di assumere il vaccino anti COVID-19. Infine, anche la Word Health Organization ha preparato una serie di FAQ sul proprio sito al fine di rendere le persone ancora più consapevoli e informate.
Abbiamo provato a fare un po’ più di chiarezza su di un argomento che appassiona e coinvolge social media, giornali, tv e coscienze collettive, con la convinta speranza che ciascuno impiegherà il proprio libero arbitrio, informandosi dovutamente per compiere una scelta responsabile e consapevole.
Articolo a cura di Francesca Maria Iervolino.