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Vaccino contro HIV: per la prima volta suscitati anticorpi specifici per l’essere umano

Scientist checking tube with blood analysis and making notes, epidemic outbreak

L’infezione da virus dell’immunodeficienza umana, in breve HIV, è una patologia che porta all’indebolimento progressivo del sistema immunitario. Tale malattia è causata dai retrovirus HIV-1 e HIV-2 i quali sono responsabili della distruzione dei linfociti T i CD4+. L’HIV è un virus a RNA, appartenente alla famiglia dei retrovirus, riesce tramite l’enzima della trascrittasi inversa, a catalizzare la trascrizione del RNA in una molecola di DNA in modo tale da potersi insediare nell’organismo ospite, inserendo il suo DNA all’interno del cromosoma cellulare. Sembrerebbe che si sia raggiiunto unnotevole risultato nella ricerca sul vaccino contro l’HIV.

Trasmissione della malattia

Vaccino contro l’HIV

La malattia ha differenti modalità di trasmissione, ad esempio:

  • Sessuale, la più diffusa, essa avviene tramite rapporti sessuali non protetti dal profilattico, tramite il contatto di liquidi biologici infetti o mucose.
  • Verticale o madre-figlio, la quale trasmissione avviene durante la gravidanza, il parto o l’allattamento, questo perché la madre è sieropositiva, cioè affetta da HIV.
  • Ematica, tramite il sangue ed i suoi derivati, in modo particolare tale contagio avviene con l’uso di siringhe dei tossicodipenti o per infortuni professionali.

È un virus che non si può trasmettere per via aerea o per contatto con le persone o per punture di insetti.

Fasi della malattia

Nelle prime fasi la malattia può essere asintomatica, con un periodo tra la contaminazione e la comparsa degli anticorpi, che varia da 6 settimane o più. Per essere affermata la sieropositività solitamente vengono adoperati differenti test tra cui:

  • La tecnica ELISA, un test di III generazione, la quale riconosce la presenza di anticorpi, è molto sensibile e di buona affidabilità, ma di contro esistendo falsi positivi può essere confermata la positività con la tecnica del Western Blot.
  • Il test combinato, anticorpale e antigenico, ricerca sia gli anticorpi e sia parti del virus.
  • La PCR, può essere adoperata per attestare l’infezione durante il periodo di incubazione.
  • I test rapidi su sangue e saliva danno il risultato in pochissimi minuti. Nel caso di test su sangue, bisogna aggiungere un prelievo venoso in seguito. I test rapidi su saliva, tuttavia, a volte essi possono causare falsi negativi.
Vaccino contro l’HIV

L’HIV può essere una malattia silente per molti anni, ed è solo un test a confermarne la positività, fino a quando non vi è la fase della sintomatologia acuta, la maggior parte dei paziente non presenta sintomi gravi.Tra i sintomi più ricorrenti si ha febbre, linfadenopatia, placche bianche, diarrea e stanchezza. Il peggioramento della patologia si ha quando i valori di CD4 iniziano a scendere sotto i 200/mcL dando luogo a diverse patologie che definisco l’AIDS. Detta anche sindrome dell’immunodeficienza acquisita è l’ultimo stadio della malattia dell’HIV, essa si può manifestare in differenti modi come, tra gli altri:

  • Candidosi esofagea;
  • Cancro invasivo al collo;
  • Linfoma immunoblastico;
  • Linfoma cerebrale primitivo;
  • Infezione da micobatteri dessminata o extra polmonare;
  • Linfoma di Burkitt;

Terapie contro l’HIV

Attualmente non esiste un unico trattamento che permetta di curare e far guarire completamente il paziente, ma vi è un insieme di farmaci antiretrovirali che permettono di rallentare la replicazione virale. Tra questi vi sono:

  • I principali antiretrovirali come la zidovudina, la didanosina e la zalcitabina.
  • Gli inibitore della integrasi, che limitano l’interazione tra il DNA del virus e quello della cellula ospite.
  • Gli inibitori della fusione che bloccano l’ingresso del virus nella cellula ospite.
  • Gli inibitori della proteasi.

Spesso con un solo farmaco non si ottiene il rallentamento della malattia ed è necessario perciò combinare più antiretrovirali fra loro. A pari passo con la sperimentazione di nuovi farmaci sta procedendo lo studio di un vaccino che possa prevenire l’infezione tra persone sane o migliorare la malattia di chi è già infetto.

Vaccino contro l’HIV: vaccini a mRNA

Negli ultimi due anni, a causa della pandemia da COVID-19, si è sentito molto parlare di vaccini a mRNA o RNA messaggero. Si visiona nel dettaglio come funzionano e si illustra come tale tipologia di vaccino può essere d’aiuto contro l’HIV. Esistono tre tipologie di RNA:

  • RNA messaggero, mRNA, il quale ha il compito di depositare informazioni.
  • RNA di trasporto o tRNA essenziale per tradurre l’mRNA in proteine.
  • RNA ribosomiale, rRNA, che permette tramite l’ausilio dei ribosomi a trasformare le informazioni dell’mRNA in proteine.

I vaccini a mRNA, sono stati progettati per permettere alla persona vaccinata di sintetizzare le proteine che si trovano sulla superficie del virus in questione, permettendo la produzione di quest’ultime in modo da produrre i virus nelle cellule. Una volta prodotte tali proteine, vi è la risposta del sistema immunitario, il quale è deputato a riconoscere a bloccare le proteine impedendone l’ingresso nelle cellule.

HIV

Vaccino contro l’HIV

Da circa 30 anni si cerca di creare un vaccino che sia efficace contro l’HIV, diverse sono state le sperimentazioni, ma negli ultimi tempi, come dichiara la rivista Science sembra che la sperimentazione condotta dall’organizzazione no profit Iavi per questa patologia stia dando risultati notevoli. Per la prima volta, tale vaccino sembra che possa suscitare anticorpi specifici per gli esseri umani come affermato dal professore William Schief, ciò potrebbe essere un’ottima strategia per la creazione del vaccino contro l’HIV.

Come riportato, lo studio della prima fase, IAVI G001, ha dimostrato che nel 97% delle persone vaccinate si innescata una risposta immunitaria adeguata. Il tutto si è basato sulla strategia denominata “targeting della linea germinale”, volendo infatti produrre degli anticorpi ampiamente neutralizzanti bnAbs in grado di proteggere contro l’HIV. Per generare gli bnAbs bisogna stimolare le cellule B, cioè le cellule immunitarie le quali sono i precursori degli anticorpi ricercati.

La sperimentazione si è ottenuta con una doppia dose di vaccino, portando dopo ciascuna di esse a visionare che le cellule B acquisivano affinità e continuavano lungo percorsi di maturazione favorevoli. Inoltre, accanto tale sperimentazione si sta cercando di sviluppare e testare la tecnologia di un vaccino a mRNA la quale potrebbe accelerare lo sviluppo di un vaccino efficace contro l’HIV.

Vaccino contro l’HIV: sviluppi futuri

Si spera in un prossimo futuro, molto breve, di poter avere un’arma in più contro la lotta all’HIV, in modo tale che sia le persone non sieropositive e sia coloro i quali hanno contratto la malattia possano beneficiarne. I risultati della sperimentazione condotta da Iavi, l’organizzazione no profit sostenuta dalla Rackefeller Foundation, sembra dare i frutti sperati e le aspettative verso i futuri sviluppi rimangano molto alte.