L’infezione da virus dell’immunodeficienza umana, in breve HIV, è una patologia che porta all’indebolimento progressivo del sistema immunitario. Tale malattia è causata dai retrovirus HIV-1 e HIV-2 i quali sono responsabili della distruzione dei linfociti T i CD4+. L’HIV è un virus a RNA, appartenente alla famiglia dei retrovirus, riesce tramite l’enzima della trascrittasi inversa, a catalizzare la trascrizione del RNA in una molecola di DNA in modo tale da potersi insediare nell’organismo ospite, inserendo il suo DNA all’interno del cromosoma cellulare. Sembrerebbe che si sia raggiiunto unnotevole risultato nella ricerca sul vaccino contro l’HIV.
La malattia ha differenti modalità di trasmissione, ad esempio:
È un virus che non si può trasmettere per via aerea o per contatto con le persone o per punture di insetti.
Nelle prime fasi la malattia può essere asintomatica, con un periodo tra la contaminazione e la comparsa degli anticorpi, che varia da 6 settimane o più. Per essere affermata la sieropositività solitamente vengono adoperati differenti test tra cui:
L’HIV può essere una malattia silente per molti anni, ed è solo un test a confermarne la positività, fino a quando non vi è la fase della sintomatologia acuta, la maggior parte dei paziente non presenta sintomi gravi.Tra i sintomi più ricorrenti si ha febbre, linfadenopatia, placche bianche, diarrea e stanchezza. Il peggioramento della patologia si ha quando i valori di CD4 iniziano a scendere sotto i 200/mcL dando luogo a diverse patologie che definisco l’AIDS. Detta anche sindrome dell’immunodeficienza acquisita è l’ultimo stadio della malattia dell’HIV, essa si può manifestare in differenti modi come, tra gli altri:
Attualmente non esiste un unico trattamento che permetta di curare e far guarire completamente il paziente, ma vi è un insieme di farmaci antiretrovirali che permettono di rallentare la replicazione virale. Tra questi vi sono:
Spesso con un solo farmaco non si ottiene il rallentamento della malattia ed è necessario perciò combinare più antiretrovirali fra loro. A pari passo con la sperimentazione di nuovi farmaci sta procedendo lo studio di un vaccino che possa prevenire l’infezione tra persone sane o migliorare la malattia di chi è già infetto.
Negli ultimi due anni, a causa della pandemia da COVID-19, si è sentito molto parlare di vaccini a mRNA o RNA messaggero. Si visiona nel dettaglio come funzionano e si illustra come tale tipologia di vaccino può essere d’aiuto contro l’HIV. Esistono tre tipologie di RNA:
I vaccini a mRNA, sono stati progettati per permettere alla persona vaccinata di sintetizzare le proteine che si trovano sulla superficie del virus in questione, permettendo la produzione di quest’ultime in modo da produrre i virus nelle cellule. Una volta prodotte tali proteine, vi è la risposta del sistema immunitario, il quale è deputato a riconoscere a bloccare le proteine impedendone l’ingresso nelle cellule.
Da circa 30 anni si cerca di creare un vaccino che sia efficace contro l’HIV, diverse sono state le sperimentazioni, ma negli ultimi tempi, come dichiara la rivista Science sembra che la sperimentazione condotta dall’organizzazione no profit Iavi per questa patologia stia dando risultati notevoli. Per la prima volta, tale vaccino sembra che possa suscitare anticorpi specifici per gli esseri umani come affermato dal professore William Schief, ciò potrebbe essere un’ottima strategia per la creazione del vaccino contro l’HIV.
Come riportato, lo studio della prima fase, IAVI G001, ha dimostrato che nel 97% delle persone vaccinate si innescata una risposta immunitaria adeguata. Il tutto si è basato sulla strategia denominata “targeting della linea germinale”, volendo infatti produrre degli anticorpi ampiamente neutralizzanti bnAbs in grado di proteggere contro l’HIV. Per generare gli bnAbs bisogna stimolare le cellule B, cioè le cellule immunitarie le quali sono i precursori degli anticorpi ricercati.
La sperimentazione si è ottenuta con una doppia dose di vaccino, portando dopo ciascuna di esse a visionare che le cellule B acquisivano affinità e continuavano lungo percorsi di maturazione favorevoli. Inoltre, accanto tale sperimentazione si sta cercando di sviluppare e testare la tecnologia di un vaccino a mRNA la quale potrebbe accelerare lo sviluppo di un vaccino efficace contro l’HIV.
Si spera in un prossimo futuro, molto breve, di poter avere un’arma in più contro la lotta all’HIV, in modo tale che sia le persone non sieropositive e sia coloro i quali hanno contratto la malattia possano beneficiarne. I risultati della sperimentazione condotta da Iavi, l’organizzazione no profit sostenuta dalla Rackefeller Foundation, sembra dare i frutti sperati e le aspettative verso i futuri sviluppi rimangano molto alte.