Scatta l’allarme sanitario per il vaiolo delle scimmie: la Repubblica Democratica del Congo avvia la campagna di vaccinazione.
La Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha recentemente avviato una campagna di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, quasi due mesi dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l’epidemia di questa malattia come emergenza globale. Il vaiolo delle scimmie, noto anche come “mpox” (secondo la nuova nomenclatura adottata dall’OMS), è una malattia infettiva zoonotica che si sta diffondendo in diverse parti del mondo, inclusa l’Africa, e rappresenta una seria minaccia alla salute pubblica.
Secondo i dati riportati, la RDC è uno dei Paesi più colpiti dall’attuale epidemia di vaiolo delle scimmie. Con oltre 30.000 casi sospetti e 859 decessi segnalati, il Paese rappresenta oltre l’80% di tutti i casi e il 99% di tutti i decessi registrati in Africa nel corso dell’anno. Questa situazione pone una pressione enorme sulle infrastrutture sanitarie della RDC, in particolare nella città orientale di Goma, nella provincia di Kivu, dove ospedali già sovraccarichi si trovano a dover affrontare una nuova variante del virus, che potrebbe essere più infettiva.
Le autorità sanitarie congolesi hanno ricevuto circa 265.000 dosi di vaccino donate dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Una parte di queste dosi è stata inviata a Goma, epicentro della crisi, per cercare di contenere l’epidemia. La città, già al centro di conflitti e disordini politici, ora deve affrontare anche questa emergenza sanitaria.
Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale che ha iniziato a diffondersi in diverse parti del mondo, ma la maggior parte dei casi attuali si trova ancora in Africa. Nonostante l’attenzione internazionale sia aumentata solo recentemente, la malattia è endemica in alcune aree del continente da diversi decenni.
Tutte le 26 province della RDC hanno segnalato casi di vaiolo delle scimmie, con un impatto particolarmente grave tra i bambini al di sotto dei 15 anni. Tuttavia, il piano vaccinale attuale prevede la somministrazione del vaccino solo agli adulti, in particolare alle popolazioni a rischio e agli operatori sanitari, che sono in prima linea nella lotta contro l’epidemia. Il ministro della salute congolese, Roger Kamba, ha dichiarato che la priorità è quella di proteggere i gruppi più vulnerabili e prevenire l’ulteriore diffusione del virus tra gli adulti.
Nonostante ciò, è atteso l’arrivo di circa 3 milioni di dosi di vaccino, approvate per l’uso sui bambini, che saranno donate dal Giappone nei prossimi giorni. Questa fornitura permetterà di estendere la campagna di vaccinazione anche ai bambini, che rappresentano la fascia di popolazione più colpita.
L’OMS ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria globale a causa della rapida diffusione del virus in diverse regioni del mondo. L’epidemia ha sollevato preoccupazioni non solo per la sua elevata trasmissibilità, ma anche per la mancanza di una risposta coordinata a livello globale. I sintomi del vaiolo delle scimmie includono febbre, eruzioni cutanee, dolori muscolari e gonfiore dei linfonodi, e possono progredire verso complicazioni gravi, soprattutto in individui con sistemi immunitari compromessi o in giovani pazienti.
Il vaiolo delle scimmie viene trasmesso principalmente attraverso il contatto diretto con fluidi corporei, lesioni cutanee o materiale contaminato. Nonostante le similitudini con il vaiolo umano, il vaiolo delle scimmie è generalmente meno letale, ma la mancanza di immunizzazione su larga scala sta aumentando il rischio di epidemie nelle comunità vulnerabili.
L’implementazione della campagna di vaccinazione nella RDC rappresenta una sfida logistica enorme. Il Paese ha una storia di instabilità politica e conflitti armati, specialmente nelle province orientali come Kivu, dove si concentra l’attuale epidemia. Inoltre, l’accesso limitato alle strutture sanitarie e la scarsità di personale medico qualificato ostacolano ulteriormente gli sforzi per contenere la diffusione del virus.
Le autorità congolesi e le organizzazioni internazionali stanno lavorando insieme per assicurarsi che le dosi di vaccino vengano distribuite in modo efficace e che raggiungano le popolazioni più a rischio. Tuttavia, la situazione rimane critica, e c’è il timore che una nuova ondata di infezioni possa mettere ulteriormente in ginocchio un sistema sanitario già fragile.