Variante Epsilon, cosa sappiamo e perché fa così paura agli esperti
La variante Epsilon del SARS-CoV-2 è stata riportata per la prima volta in California all’inizio del 2021. Da Maggio 2021, la variante si è diffusa a livello mondiale. Scopriamo insieme come le tre mutazioni che caratterizzano la nuova variante possano interferire con l’efficacia dei vaccini anti Covid-19.
Diffusione in oltre 40 Paesi
A maggio 2021 la variante Epsilon era diffusa in altri 34 Paesi e secondo la banca dati Gisaid, aggiornata alle ultime settimane, è ormai presente in 44 Paesi, dagli Stati Uniti (54.963 casi) alla Corea del Sud (108), al Giappone (20) e all’India (9). In Europa sono stati rilevati casi in Danimarca (38), Svezia (24), Spagna (17), Germania (13), Francia (9), Svizzera (6), Norvegia (5), Italia (4), Belgio (1). Nel Regno Unito sono stati registrati 23 casi.
Struttura della variante Epsilon
La variante Epsilon è caratterizzata da tre mutazioni a carico della proteina Spike. Quest’ultima è responsabile del legame con il recettore ACE-2, presente soprattutto nelle cellule dell’epitelio polmonare e determina l’ingresso del coronavirus nel nostro organismo. Ad oggi i vaccini disponibili sono in grado di evitare l’infezione da SARS-CoV-2 proprio grazie alla neutralizzazione della proteina Spike.
Cosa succede se la proteina Spike è mutata?
Dallo studio condotto e pubblicato su Science, è emerso che la variante Epsilon sembra diminuire la sensibilità degli anticorpi prodotti in seguito al vaccino anti Covid-19. Ciò significa che i vaccini si sono dimostrati comunque efficaci nel ridurre la possibilità di contagio dal virus, ma nel caso della variante Epsilon l’efficacia è inferiore. La minore sensibilità degli anticorpi sembrerebbe legata alla capacità della nuova variante di evadere il sistema immunitario, che a questo punto risulterà meno efficiente nel prevenire l’infezione.
Il plasma dei vaccinati contiene anticorpi più efficienti
Sebbene sia presente una riduzione dell’efficienza degli anticorpi, è fondamentale sottolineare che, nello studio preso in esame, sono stati valutati diversi soggetti. In particolare è stato prelevato il plasma da:
- Soggetti con due dosi di vaccino Moderna
- Soggetti con due dosi di vaccino Pfizer/BioNtech
- Soggetti guariti da Covid-19 con due dosi di vaccino Pfizer/BioNtech
- Soggetti guariti da Covid-19 e non vaccinati
In seguito all’analisi del plasma, è emerso che gli anticorpi prodotti in seguito a vaccino sono di maggiore qualità rispetto a quelli di soggetti guariti dal virus che non si sono sottoposti a vaccinazione. Tra i vaccinati non sono state segnalate differenze significative per quanto riguarda l’efficacia nella protezione dalla variante Epsilon. La differenza principale risiede tra i soggetti vaccinati e non vaccinati (guariti da Covid-19): nel secondo caso l’efficacia degli anticorpi è molto bassa in confronto a soggetti vaccinati. Ancora una volta è importante sottolineare, a fronte anche di queste evidenze scientifiche, l’importanza della vaccinazione.
La variante Epsilon secondo l’OMS
La variante Epsilon rientra tra le cosiddette “Varianti di interesse” (VOI). Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità una variante viene dichiarata di interesse:
- se il suo genoma presenta mutazioni con implicazioni fenotipiche accertate o sospette ed è stato identificato come causa di trasmissione comunitaria, casi o cluster multipli di Covid-19 oppure è stato rilevato in più paesi;
- è altrimenti valutato come un VOI dall’Oms in consultazione con il gruppo di lavoro sull’evoluzione del virus Sars-CoV-2.
Janssen conferma l’efficacia del vaccino J&J
Tra i farmaci che potrebbero giocare un ruolo importante per il contrasto di questa variante, soprattutto se dovesse prendere il sopravvento nella diffusione del contagio, c’è il vaccino anti Covid-19 monodose Johnson & Johnson sviluppato da Janssen. Facendo riferimento ai risultati di uno studio pubblicato sul New England Journal Of Medicine, la stessa azienda farmaceutica dichiara:
“Il vaccino J&J ha dimostrato una risposta immunitaria duratura e ha generato risposte anticorpali neutralizzanti contro la variante Delta e altre varianti di Sars-CoV-2 che destano preoccupazione”.
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