Covid-19

La variante Eris fa aumentare i contagi, bisogna preoccuparsi?

Una nuova variante virale, denominata Eris (EG.5), ha suscitato preoccupazione nella comunità scientifica dal momento della sua identificazione da parte dell’OMS il 19 Luglio 2023. In questo articolo, esamineremo attentamente l’impatto di Eris e se i vaccini esistenti offrono una protezione adeguata. Inoltre, forniremo informazioni dettagliate su come il Ministero della Salute e l’AIFA stiano affrontando questa emergenza sanitaria.

La variante Eris

La variante Eris presenta una significativa mutazione dell’amminoacido F456L nella proteina spike, distinguendosi dalle sottovarianti genetiche. Secondo quanto evidenziato dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) negli Stati Uniti, la variante Eris è ora responsabile del 20,6% dei casi registrati nelle ultime settimane, conferendole il titolo di una delle varianti emergenti più rapide. Data la sua veloce diffusione, la variante EG.5 è attentamente monitorata ed è stata inclusa nell’elenco delle Varianti di Interesse (VOI) del periodo.

Da un punto di vista clinico, la variante mostra una notevole somiglianza con altre sottovarianti di Omicron. Sebbene i sintomi siano molto simili a quelli dell’influenza, come naso che cola, febbre, tosse secca, difficoltà respiratorie, congestione nasale, mal di gola, mal di testa, voce rauca, dolori muscolari e articolari, è fondamentale eseguire un tampone antigenico o molecolare per escludere la presenza della malattia.

I vaccini ci proteggono?

In risposta all’incremento dei casi di COVID-19, soprattutto legati alla nuova variante, in Italia prenderà il via una campagna di vaccinazione anticovid che impiegherà una nuova formulazione di vaccini basata su tecnologia mRNA e proteine, nota come formulazione monovalente XBB 1.5.

In concomitanza con il lancio della campagna di vaccinazione antinfluenzale programmata per ottobre 2023, l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno dato il via libera a una nuova iniziativa vaccinale anti Covid. I nuovi vaccini saranno formulati con tecnologia mRNA e proteine avanzate, garantendo una difesa efficace contro le varianti emergenti del virus.

L’obiettivo primario è il lancio di questa campagna all’inizio di ottobre per ridurre la mortalità, le ospedalizzazioni e i casi gravi di Covid-19. Non appena i nuovi vaccini saranno disponibili, verranno impiegati in piena conformità con le linee guida specificate nei Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) e nelle fasi di approvazione.

A chi sono indirizzati i nuovi vaccini?

Stando alle indicazioni del Ministero della Salute, la campagna di vaccinazione anti Covid è indicata alle seguenti categorie:

  • Persone di 60 anni e più.
  • Operatori sanitari.
  • Operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani.
  • Donne in gravidanza.
  • Persone (a partire dai 12 anni) con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti.

Come comportarsi in caso di positività?

La variante Eris, come precedentemente annunciato, presenta sintomi molto simili a quelli dell’influenza stagionale. Pertanto, è consigliabile sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare per confermare la natura influenzale ed escludere la presenza del COVID-19. Si raccomanda di affidarsi a professionisti del settore, come farmacisti o enti sanitari, che sono esperti nell’esecuzione corretta del test per evitare falsi negativi.

Secondo le ultime disposizioni del Ministero, specie in virtù del Decreto Omnibus, in Italia non è più necessario sottoporsi a isolamento in caso di positività. Tuttavia, per precauzione, è consigliabile isolarsi in presenza di sintomi evidenti ed evitare il contatto con altre persone e luoghi affollati al fine di prevenire la diffusione del virus.

Se l’isolamento non fosse fattibile per ragioni di forza maggiore, è consigliato indossare una mascherina per proteggere le persone vulnerabili, come anziani, bambini o individui fragili, dal possibile contagio da COVID-19.

Con l’attesa di nuove direttive da parte delle istituzioni sanitarie, fino a ora l’isolamento della variante Eris ha consentito alla comunità scientifica di dedicarsi allo sviluppo e alla successiva autorizzazione di nuovi vaccini contro il Covid-19 e le sue varianti emergenti. Questa precauzione è cruciale per garantire una risposta efficace e tempestiva di fronte alle sfide presentate da nuovi ceppi del virus.

Published by
Valentina Maria Barberio