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VeinViewer: prelievi sempre più facili grazie agli infrarossi!

VeinViewer

VeinViewer nella versione Vision http://www.hexapolis.com

Non serve effettuare un sondaggio per immaginare che nessuno vorrebbe provare la dolorosa sensazione di un accesso intravenoso, soprattutto quando si è costretti a ripetere l’operazione più volte. Molto spesso, la difficoltà nasce dalla personale situazione del paziente più che dalla bravura dell’operatore sanitario: spessore dello strato lipidico, resistenza degli strati epiteliali, sfumature della pelle e particolarità dell’albero arterioso e venoso. E’ proprio qui che il dispositivo VeinViewer ci viene in aiuto!

Cos’è VeinViewer?

VeinViewer è un dispositivo di “imaging real-time” che permette di visualizzare una proiezione sulla superficie cutanea della morfologia venosa periferica. Ciò consentirà all’operatore di “centrare” la vena accessibile e posizionare correttamente l’ago senza dover ripetere l’operazione.

Come funziona?

VeinViewer
VeinViewer nella versione Vision
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Il sangue, ed in particolare l’emoglobina, ha la peculiarità di assorbire determinate lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico, con un picco nella banda del infrarosso. Questa caratteristica è utilizzata da diversi dispositivi diagnostici (vedi “pulsossimetri”) compreso il VeinViewer. In particolare, una sorgente di raggi infrarossi corti (SWIR ≈ 1400 nm circa) viene emessa sulla zona interessata. Come già detto, l’emoglobina assorbe molto bene la radiazione a quelle lunghezze d’onda, di contro il tessuto circostante riflette la luce IR. Questa informazione sui diversi coefficienti di riflessione della luce viene raccolta da un sensore di infrarossi e successivamente elaborata ed interpretata da un software. Il programma riprodurrà una fedele immagine real-time della zona interessata che sarà proiettata letteralmente sulla cute del paziente. Nella sorprendente immagine risultante, le vene rimarranno di colore scuro, mentre i tessuti circostanti rimarranno “colorati”. Il netto contrasto, renderà estremamente facile l’identificazione delle vene superficiali accessibili all’ago mostrando la morfologia periferica, l’orientamento e la posizione dei singoli vasi.

Perché utilizzarlo?

Tutto questo, ovviamente, va a vantaggio di quei pazienti che soffrono di più nel dover ripetere un’iniezione, come i bambini oppure i soggetti con pareti venose particolarmente fragili. Inoltre, facilita non di poco il lavoro del personale medico e paramedico. La diminuzione del numero di punture, riduce in modo drastico il costo dei materiali utilizzati e la casistica di esposizioni degli operatori stessi a rischio biologico che, secondo l’Associazione Italiana dei Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione, è dovuta per il 78,3% proprio a punture accidentali.

Uno studio relativamente recente in letteratura conferma che l’utilizzo del VeinViewer permette di ridurre il numero di tentativi di una iniezione in circa il 65% nei casi esaminati (“A Biomedical Device to Improve Pediatric Vascular Access Success”, Hess et al., 2010). In diversi casi si è riscontrato un netto aumento di efficacia in situazioni critiche in cui era necessaria una rapida infusione di farmaci ed una diminuzione del 50% circa di tentativi di accesso alle vene nei casi in cui i pazienti erano bambini al di sotto dei 5 anni.

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Dispositivo VeinViewer in azione
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Il VeinViewer è distribuito in Italia da KairosMedical ed è disponibile in versione “Flex” (portatile) o nella più completa versione “Vision”. Molti ospedali, soprattutto pediatrici, si stanno attrezzando per migliorare la delicata operazione legata ad aghi e punture.

L’accesso vascolare non è mai stato così semplice!

Articolo di Nicola Vinci.