Non serve effettuare un sondaggio per immaginare che nessuno vorrebbe provare la dolorosa sensazione di un accesso intravenoso, soprattutto quando si è costretti a ripetere l’operazione più volte. Molto spesso, la difficoltà nasce dalla personale situazione del paziente più che dalla bravura dell’operatore sanitario: spessore dello strato lipidico, resistenza degli strati epiteliali, sfumature della pelle e particolarità dell’albero arterioso e venoso. E’ proprio qui che il dispositivo VeinViewer ci viene in aiuto!
VeinViewer è un dispositivo di “imaging real-time” che permette di visualizzare una proiezione sulla superficie cutanea della morfologia venosa periferica. Ciò consentirà all’operatore di “centrare” la vena accessibile e posizionare correttamente l’ago senza dover ripetere l’operazione.
Il sangue, ed in particolare l’emoglobina, ha la peculiarità di assorbire determinate lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico, con un picco nella banda del infrarosso. Questa caratteristica è utilizzata da diversi dispositivi diagnostici (vedi “pulsossimetri”) compreso il VeinViewer. In particolare, una sorgente di raggi infrarossi corti (SWIR ≈ 1400 nm circa) viene emessa sulla zona interessata. Come già detto, l’emoglobina assorbe molto bene la radiazione a quelle lunghezze d’onda, di contro il tessuto circostante riflette la luce IR. Questa informazione sui diversi coefficienti di riflessione della luce viene raccolta da un sensore di infrarossi e successivamente elaborata ed interpretata da un software. Il programma riprodurrà una fedele immagine real-time della zona interessata che sarà proiettata letteralmente sulla cute del paziente. Nella sorprendente immagine risultante, le vene rimarranno di colore scuro, mentre i tessuti circostanti rimarranno “colorati”. Il netto contrasto, renderà estremamente facile l’identificazione delle vene superficiali accessibili all’ago mostrando la morfologia periferica, l’orientamento e la posizione dei singoli vasi.
Tutto questo, ovviamente, va a vantaggio di quei pazienti che soffrono di più nel dover ripetere un’iniezione, come i bambini oppure i soggetti con pareti venose particolarmente fragili. Inoltre, facilita non di poco il lavoro del personale medico e paramedico. La diminuzione del numero di punture, riduce in modo drastico il costo dei materiali utilizzati e la casistica di esposizioni degli operatori stessi a rischio biologico che, secondo l’Associazione Italiana dei Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione, è dovuta per il 78,3% proprio a punture accidentali.
Uno studio relativamente recente in letteratura conferma che l’utilizzo del VeinViewer permette di ridurre il numero di tentativi di una iniezione in circa il 65% nei casi esaminati (“A Biomedical Device to Improve Pediatric Vascular Access Success”, Hess et al., 2010). In diversi casi si è riscontrato un netto aumento di efficacia in situazioni critiche in cui era necessaria una rapida infusione di farmaci ed una diminuzione del 50% circa di tentativi di accesso alle vene nei casi in cui i pazienti erano bambini al di sotto dei 5 anni.
Il VeinViewer è distribuito in Italia da KairosMedical ed è disponibile in versione “Flex” (portatile) o nella più completa versione “Vision”. Molti ospedali, soprattutto pediatrici, si stanno attrezzando per migliorare la delicata operazione legata ad aghi e punture.
L’accesso vascolare non è mai stato così semplice!
Articolo di Nicola Vinci.