Arriva Versius: il robot chirurgico più piccolo del mondo
Entro la fine del 2018, i chirurghi del Regno Unito potrebbero avere un nuovo assistente in sala operatoria: Versius, il robot chirurgico più piccolo del mondo. Progettato e costruito a Cambridge, Versius è un eccelso rivale del sistema americano Da Vinci, che è stato il primo robot chirurgico ad essere realizzato (messo a punto nella Silicon Valley dalla società californiana Intuitive Surgical) e che dal 2000, anno dell’ottenuta autorizzazione da parte dell’americana FDA, domina il campo della chirurgia robotica.
Il presente: sistema americano Da Vinci
I robot Da Vinci sono attivi nel Regno Unito dal 2001, attualmente sono utilizzati in oltre 70 ospedali del Regno Unito e complessivamente se ne contano più di 4.500 in tutto il mondo. Sebbene la loro gamma di operazioni si stia espandendo, i Da Vinci sono usati principalmente per la chirurgia della prostata, della vescica e in campo ginecologico. Nonostante abbia rivoluzionato il campo della chirurgia, il sistema chirurgico americano non manca di aspetti svantaggiosi: l’altra faccia della medaglia è, infatti, quella di un dispositivo piuttosto ingombrante, dal costo tutt’altro che modesto, considerando che il prezzo di listino per un modello di quarta generazione è attualmente poco meno di 2 milioni di dollari. Ciò lo pone fuori portata per gli ospedali nei Paesi in via di sviluppo.
L’imminente futuro: il robot chirurgico Versius
Recentemente, in seguito alla scadenza dei brevetti chiave del sistema Da Vinci, molte altre aziende sono entrante nel campo della robotica chirurgica. La CMR Surgical ha, dunque, pensato di realizzare Versius, un dispositivo dimensionalmente molto ridotto rispetto al Da Vinci e decisamente più versatile, in grado, cioè, di eseguire una gamma più ampia di operazioni chirurgiche. Il robot Versius è essenzialmente composto da tre braccia robotizzate (dotate di articolazioni flessibili al pari di braccia umane), che sono collegate a un’unità mobile delle dimensioni di uno sgabello.
A gestire il robot, da un pannello di controllo, sarà un chirurgo che, con l’ausilio di due joystick e uno schermo 3D, dovrà guidare le braccia nell’esecuzione di interventi di laparoscopia o chirurgia mini-invasiva detta anche “key-hole surgery” (chirurgia del buco della serratura). Si tratta di interventi chirurgici eseguiti attraverso piccole incisioni nel corpo e che sono molto meno invasivi di interventi chirurgici aperti, che richiedono, invece, incisioni molto più grandi. Per quanto riguarda il marchio europeo di sicurezza e salute, si prevede che il robot Versius lo otterrà entro i prossimi mesi. Il prezzo del sistema robot non è stato rivelato, ma la CMR Surgical mira a renderlo più economico per gli ospedali del NHS (il sistema sanitario nazionale in vigore nel Regno Unito) rispetto al suo rivale americano.
Utilità e progressi della chirurgia robotica
La chirurgia robotica, rispetto alla chirurgia convenzionale, offre ai chirurghi una visione ingrandita migliore e una maggiore destrezza e, contemporaneamente, diversi vantaggi per i pazienti come: degenza ospedaliera ridotta, minore dolore postoperatorio, minori rischi di infezione, minori perdite ematiche e trasfusioni, cicatrici più piccole e migliore recupero funzionale su continenza e capacità erettile nella chirurgia della prostata. Quello della chirurgia robotica rappresenta un grande e potenziale mercato in cui le aziende presenteranno prodotti sempre più competitivi e a prezzi man mano più accessibili, anche per le piccole e medie realtà ospedaliere. In base all’opinione di molti chirurghi, la robotica giocherà un ruolo sempre più importante in sala operatoria e rappresenta il futuro della chirurgia.
“Ci vogliono circa 80 ore per insegnare la sutura con strumenti laparoscopici manuali e alcuni chirurghi la trovano impossibile da eseguire in maniera perfetta“, ha detto il chirurgo dell’ospedale Mark Slack di Addenbrooke, un co-fondatore di CMR Surgical. “Al contrario, ci vuole mezz’ora per insegnare a suturare usando Versius – questo consentirà a molti più chirurghi di offrire i benefici della chirurgia laparoscopica“, infine, ha aggiunto.
“I robot di nuova generazione saranno più versatili, compatti ed economici, il che significa che saremo in grado di eseguire operazioni di chirurgia robotica anche a livello locale e non unicamente in grandi ospedali con suite robotizzate dedicate“, ha affermato Nadine Hachach-Haram, membro della Commission on the Future of Surgery (Royal College of Surgeons) . Secondo la dottoressa Hachach-Haram in futuro i robot potrebbero effettuare alcuni interventi chirurgici in modo indipendente. A questo proposito ha aggiunto: “I chirurghi rimarranno in controllo ma mentre sviluppiamo l’interfaccia uomo-robot ci possono essere parti semplici di un’operazione, come la sutura o la chiusura di una ferita che possono essere automatizzate”.