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Il via della Camera sul diritto all’oblio oncologico

La seduta è avvenuta il 3 Agosto, con l’ok unanime al testo che riguarda il diritto sull’oblio oncologico, ora deve passare al Senato. Cosa comporta ciò e cosa indica il concetto “diritto all’oblio oncologico”? Di seguito si analizza il tutto.

Il diritto all’oblio oncologico

Prima ancora di comprendere che cosa comporterà la legge sul diritto all’oblio oncologico è importante comprendere cosa sia. Il diritto all’oblio oncologico è un diritto soggettivo, secondo il quale le persone guarite da tumore quindi precedentemente oncologiche possono scegliere di non fornire informazioni circa la loro malattia pregressa anche in determinate circostanze.

Nello specifico il termine “circostanze” fa riferimento a situazioni per cui era richiesta tale informazione e livello sociale ed economico. Quindi, ciò comporterebbe la libera scelta nel comunicare il loro precedente quadro clinico.

La richiesta di mettere nero su bianco tale legge, per non ricadere in discriminazioni dovute alla precedente malattia, è partita da un gruppo di associazioni tra cui la Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e l’associazione aBRCAdabra che sono sostiene le persone affette da mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2. L’istanza è stata accolta dalla politica mediante il Disegno di legge nr. 2548 del 2022 comunicato alla Presidenza del Senato in data 28 Febbraio 2023.

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Cosa comporta il via libera della Camera?

Il testo della legge sull’oblio oncologico è stato approvato a Montecitorio con 281 voti a favore e nessun contrario, passando adesso dal senato. Ciò sancisce come i guariti oncologici non debbano essere soggetti a nessuna indagine sulla propria pregressa condizione patologica. Tali informazioni non possono essere nemmeno recepite tramite fonti diverse dal contraente e se qualora fossero presenti non possono essere utilizzate per determinare delle condizioni contrattuali.

Il Garante per la protezione dei dati personali avrà il compito di vigilare sulla corretta applicazione delle nuove disposizioni. Maria Elena Boschi, relatrice del provvedimento sull’oblio oncologico, evidenzia come tale legge possa rappresentare una speranza per tutti i malati oncologici.

Cosa prevede la legge

La legge prevede di far decadere l’obbligo di dichiarare di avere avuto il cancro, infatti per una persona guarita da una patologia oncologica da più di 10 anni senza episodi di recidiva, non è necessario far sapere la loro condizione patologica precedente. Nel caso in cui il tumore si sia presentato prima del compimento del 21esimo anno di età, il periodo è ridotto. Le situazioni in cui ciò è applicato sono:

  • Servizi bancari, finanziati e assicurazioni.
  • Accesso alle procedure concorsuali che prevedono l’accertamento di requisiti psicofisici o riguardanti lo stato di salute dei candidati.
  • Adozioni e affidamento dei minori.

Gli esponenti della maggioranza e delle opposizioni si ritengono soddisfatti, riguardo l’introduzione di questa nuova legge. Tale testo permetterà a coloro che sono ex malati oncologici di vivere una vita normale senza nessun tipo di discriminazione.

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Il diritto all’oblio oncologico negli altri Paesi

La Francia, il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e il Portogallo sono già dotati di specifici strumenti legislativi che impediscono agli operatori bancari e assicurativi di considerare la storia patologica pregressa del malato oncologico. Il Parlamento europeo si è riunito il 16 Febbraio 2022 incentrando la discussione e deliberando su “Rafforzare l’Europa nella lotta contro il cancro – Verso una strategia globale e coordinata (2020/ 2267(INI)”. In particolare, si può apprendere al paragrafo 125 come si chieda a tutti gli Stati membri, entro il 2025, di garantire il diritto all’oblio a tutti i pazienti europei dopo dieci anni dalla fine del trattamento e fino a cinque anni per i pazienti per i quali è stato diagnosticato il tumore prima dei 18 anni di età.

I paesi europei mostrano un’evoluzione attenta riguardo questa tematica, la speranza è quella di poter uguagliare le persone sane a quelle precedentemente malate oncologiche. In questo modo non si assisterà a nessun tipo di discriminazione per le persone affette da cancro.