Attraverso uno studio realizzato negli Stati Uniti, presso l’Ospedale di Cleveland, si è scoperto che il sildenafil, comunemente conosciuto come viagra, potrebbe essere in grado di prevenire il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.
Il morbo di Alzheimer è una malattia molto diffusa, che causa una progressiva perdita della memoria e delle abilità intellettuali. Rappresenta la forma di demenza più comune e colpisce ogni anno centinaia di milioni di persone in tutto il mondo: solo in Italia si stimano circa 500mila casi. La probabilità di contrarre questo tipo di malattia tende ad aumentare con l’avanzare dell’età, in particolare tra i soggetti di età superiore ai 65 anni.
Uno dei principali problemi che insorgono in presenza di morbo di Alzheimer è la difficoltà nel ricordare informazioni che si hanno acquisito di recente; questo è dovuto al fatto che questa malattia colpisce in primis la zona del cervello adibita all’apprendimento.
In particolare, la malattia causa una riduzione del numero di cellule nervose a livello delle aree celebrali vitali adibite alla memoria e ad altre funzioni cognitive. Inoltre, si è visto che i soggetti malati presentano anche una ridotta quantità di neurotrasmettitori, il cui compito principale è quello di mediare la comunicazione tra le varie cellule nervose. Con il progredire dell’infezione, inoltre, i sintomi diventano sempre più gravi: disorientamento, cambiamenti di umore e di comportamento; una sempre più marcata confusione su eventi, tempi e luoghi; sospetti infondati relativi a famiglia, amici e persone che assistono; una più grave perdita di memoria e mutamenti di comportamento, nonché difficoltà nel parlare, deglutire e camminare.
Al momento, non è stata ancora trovata una cura che riesca a debellare questo tipo di malattia. Tuttavia, possono essere realizzati dei trattamenti che permettono di rallentare temporaneamente il progredire dei sintomi della demenza, migliorando anche la qualità della vita delle persone affette e di chi si occupa di loro. Grazie ad un recente studio pubblicato sulla rivista nature, è risultato che, grazie all’uso del sildenafil, un farmaco usato per il trattamento dell’ipertensione polmonare e la disfunzione erettile, è possibile ridurre drasticamente il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.
Attraverso un approccio computazionale, dei ricercatori americani del team del Cleveland Hospital hanno realizzato 13 possibili “modelli endofenotipici” contenenti le ‘firme biologiche’ dell’Alzheimer, integrando dati genetici e biologici.
Gli scienziati hanno analizzato circa 1.608 farmaci di uso comune approvati dalla FDA (Food and Drug Administration), per riuscire ad individuare quello che possedesse dei principi attivi in grado di interagire positivamente con i target molecolari dell’Alzheimer. Tra i vari farmaci, quello che ha ottenuto un punteggio più alto è stato il sildenafil, ovvero il Viagra, permettendo così di ipotizzare che quest’ultimo sia in grado di influenzare lo sviluppo di questa patologia.
Per confermare ulteriormente l’ipotesi, i ricercatori hanno analizzato i dati sui reclami assicurativi di oltre sette milioni di persone negli Stati Uniti e valutato il rischio di sviluppare malattia di Alzheimer nell’arco di 6 anni. Dopo aver escluso diversi fattori influenti, come la razza, l’età, ed il sesso, i ricercatori hanno scoperto che soggetti che avevano assunto almeno per sei anni questo tipo di farmaco presentavano il 70% di probabilità in meno di sviluppare questo tipo di malattia, rispetto a chi non ne faceva uso.
Nonostante il risultato incoraggiante, è bene ricordare che i ricercatori in questo caso non hanno testato direttamente l’efficacia del farmaco nei pazienti, ma bensì è stata fatta solo una analisi su base statistica, per verificare la possibile associazione tra farmaco e malattia. Al giorno d’oggi quindi, non è stato ancora realizzato uno studio che permette di verificare direttamente gli effetti del farmaco sui pazienti affetti da Alzheimer.
Nonostante ciò, il trattamento dei pazienti con il viagra potrebbe rappresentare una fase di svolta per la prevenzione di questa malattia. Infatti, attraverso studi sperimentali, i ricercatori hanno scoperto che questo farmaco è in grado di:
Importante risulta quindi continuare ad implementare gli studi, le ricerche e le sperimentazioni, affinché sia possibile riuscire a capire come trattare questa malattia in modo ottimale, anche attraverso l’uso di farmaci presenti in commercio.