Vince medaglia d’oro ai Mondiali di sci dopo 5 mesi dal trapianto di rene donato da sua moglie
Il 14 aprile 2024, Paolo Manera, ingegnere edile di 49 anni della provincia di Cuneo e ex sportivo agonista, ha scritto una nuova pagina nella sua già notevole biografia. Solo cinque mesi dopo aver ricevuto un trapianto di rene donato dalla sua moglie, Giulia Negri, Manera ha conquistato la medaglia d’oro nello slalom gigante ai Mondiali di sci dei trapiantati, tenutisi a Bormio.
Trapianto di rene: la generosità di una moglie e il coraggio di un atleta
Il viaggio verso il trionfo di Manera non è stato semplice. Affetto da una malattia renale che lo aveva costretto a interrompere la sua carriera sportiva e a entrare in dialisi, la speranza di una vita normale sembrava allontanarsi. La lista d’attesa per un trapianto di rene era lunga, nonostante l’attività dei trapianti a Torino fosse al massimo storico con 229 trapianti realizzati nel 2023. In questo scenario, la moglie di Manera ha compiuto un gesto di incommensurabile amore, decidendo di donargli uno dei suoi reni.
Un intervento di trapianto di rene riuscito e una rapida ripresa
L’operazione è stata effettuata con successo dalle équipes di chirurghi vascolari ed urologi dell’ospedale Molinette di Torino, sotto la guida del dottor Aldo Verri e del professor Paolo Gontero. La coppia è stata trattata nella unità semintensiva di Nefrologia Dialisi e Trapianti, diretta dal professor Luigi Biancone, che ha commentato la rapidità della ripresa di Manera come un “miracolo della medicina moderna reso possibile dalla generosità dei donatori.”
Oltre la competizione: un simbolo di speranza
Il ritorno di Manera alle competizioni e il suo successo non sono solo un trionfo personale ma anche un simbolo di speranza per tutti coloro che affrontano sfide simili. Superando atleti austriaci e croati in una delle discipline più tecniche dello sci, Manera ha dimostrato come il coraggio, la determinazione e il sostegno di persone care possano trasformare la vita di una persona, cancellando anni di malattia e sofferenza.
Oggi, Paolo Manera non solo è un campione del mondo, ma anche un portavoce dell’importanza del trapianto d’organo e della donazione. Il suo esempio è una testimonianza potente di come la vita possa dare secondi inizi, e di come questi nuovi inizi possano essere celebrati con vittorie che vanno ben oltre le medaglie.