Whill Next: la carrozzina con il pilota automatico
Cos’hanno in comune un robot utilizzato per spostare oggetti all’interno di un ospedale ed una sedia a rotelle per disabili? Nulla, fino ad ora. Da un paio di anni, infatti, l’azienda elettronica Panasonic ha iniziato una collaborazione con una start-up nippo-statunitense, WHILL, per lo sviluppo di una carrozzina completamente autonoma capace di spostarsi nei luoghi più affollati, come gli aeroporti, e portare a destinazione persone con disabilità motorie.
Il progetto
Tutto nasce dalla start-up WHILL che dal 2013 lavora per sviluppare un prototipo di una sedia a rotelle elettrica (E-Wheelchair) e che è cresciuta nel mondo dell’industria, iniziando nel 2016 una collaborazione con Panasonic.
Questo particolare progetto parte da un dispositivo sviluppato da Panasonic, HOSPI: un robot che ha il compito di distribuire e consegnare pacchi ed oggetti in modo autonomo all’interno di un ospedale, memorizzando i percorsi prestabiliti. Il principio di funzionamento di HOSPI è stato integrato con la sedia a rotelle sviluppata da WHILL, ottenendo così una carrozzina motorizzata capace di spostamenti programmati, anche se decisamente limitati. La sfida maggiore è stata quella di rendere il più possibile indipendente la sedia a rotelle. I primi test, che sono già stati effettuati con successo all’aeroporto internazionale Haneda di Tokyo nell’estate passata, hanno dimostrato che, nonostante un luogo estremamente affollato come quello di un aeroporto e la presenza di diversificati “ostacoli” ed “imprevisti” collocati lungo i percorsi, la Whill Next si è comportata estremamente bene. Si è dimostrata affidabile ed autonoma, tanto che l’ufficio stampa Panasonic ha previsto la commercializzazione del dispositivo entro le Olimpiadi estive di Tokyo del 2020.
Come funziona?
Il cuore della Whill Next è un complesso sistema di auto-localizzazione della sedia e una rete di sensori cosiddetti LIDAR, che rilevano le misure delle distanze tramite laser.
I sensori riescono a rilevare gli ostacoli e, contemporaneamente, il sistema di localizzazione memorizza la posizione della carrozzina all’interno dello stabile istante per istante. L’innovazione tecnologica, però, non è limitata a queste due funzioni di base: i sistemi integrati della Whill Next le permettono di svolgere una serie di complessi compiti incentrati sul miglioramento delle condizioni di chi dovrà utilizzarla e anche per chi dovrà gestirla.
La Whill Next infatti permette di “agganciarsi” e sincronizzarsi con le altre carrozzine permettendo loro di muoversi in colonna, facilitando gli spostamenti di gruppo. Un sistema wireless le permette, inoltre, di connettersi con un dispositivo per il trasporto dei bagagli che potrà seguire la sedia a rotelle lungo tutto il suo cammino. Una volta portato a destinazione il passeggero, la Whill Next è capace di ritrovare la “strada di casa”, cioè di tornare al punto di partenza, riducendo il lavoro dello staff dell’aeroporto nel caso dei suddetti test.
Infine, ogni utilizzatore potrà scaricare l’app dedicata e scegliere il punto di destinazione, segnalare il numero di bagagli da trasportare e perfino scegliere il percorso preferito tra quelli disponibili così come si fa nel ricalcolo del percorso sul navigatore dell’auto.
L’alternativa SMART del MIT
Indipendentemente dal progetto appena illustrato, una collaborazione internazionale tra un gruppo di ricercatori del MIT e dell’Università Nazionale di Singapore hanno lanciato il progetto SMART (Singapore and MIT Alliance for Research and Technology). Si tratta sempre di una sedia a rotelle, dotata di ben 6 ruote, capace di muoversi all’interno di un ambiente ospedaliero. I test sono partiti al “Changi General Hospital” di Singapore nel Settembre del 2016. Ovviamente, anche questo dispositivo possiede un accurato sistema di localizzazione corredato da un algoritmo memorizzato sul sistema di ogni singola sedia. Grazie ad un sistema di telecamere ad infrarossi capaci di tracciare mappe di profondità, la sedia riesce a determinare la presenza e la distanza dai possibili ostacoli e, contemporaneamente, auto-localizzarsi all’interno della mappa dell’ospedale.
Gli sviluppi della Whill-Next e della SMART corrono in maniera parallela, ma entrambe sembrano prospettare un futuro più indipendente ed autonomo per chi ne ha bisogno, siano essi pazienti in un ospedale o passeggeri in un affollato aeroporto.
Articolo di Nicola Vinci.