Xeroderma pigmentoso: la rara malattia che rende i raggi solari mortali
Con il termine xeroderma pigmentoso si fa riferimento ad un gruppo di malattie genetiche ereditarie, che causano un’estrema sensibilità alle radiazioni ultraviolette. I soggetti che presentano questo tipo di malattia non possono esporsi alla luce solare e possono anche rischiare di sviluppare lesioni agli occhi e alla pelle, che possono poi evolvere in tumori.
Cos’è lo Xeroderma pigmentoso?
Lo xeroderma pigmentoso è una malattia genetica delle pelle molto rara e di carattere ereditario che causa un’anormale ed elevata sensibilità alla luce solare. Colpisce circa una persona su un milione e in Italia, sono circa 60 le persone che ne soffrono.
Il 60% delle persone che possiedono questo tipo di malattia, presentano un rischio maggiore di sviluppare gravi scottature, vesciche ed eritemi in seguito ad esposizione, anche minima, ai raggi solari. Nei casi peggiori, si può anche verificare lo sviluppo di tumori della pelle, come il carcinoma delle cellule basali o delle cellule squamose e melanoma.
Questa malattia si manifesta nei primi mesi di vita. Generalmente si verifica lo sviluppo di macchie cutanee nelle zone esposte alla luce solare e irritazioni a livello oculare. I bambini affetti presentano una estrema secchezza della pelle e questo la rende molto fragile. Inoltre, in caso di sviluppo tardivo della patologia (15-40 anni), si possono verificare problemi sia a livello neurologico, sia a livello dello sviluppo
Come si trasmette?
Lo Xeroderma Pigmentoso è una malattia ereditaria a trasmissione autosomica recessiva: essa si verifica soltanto nelle persone che hanno ereditato dai genitori due copie mutate di un gene. Nelle malattie a carattere recessivo, infatti, l’alterazione di una sola delle due copie di geni non è sufficiente per provocare una malattia: è necessario che entrambe le copie dei geni siano alterate. I soggetti che presentano solo una delle due copie del gene alterato vengono considerati portatori sani. Se due portatori sani vogliono avere figli, devono tenere presente che vi è il 25% di probabilità (una su quattro) che il bambino nasca malato.
Quali sono le cause?
Questa malattia è causata dalla mutazione di un gene, ovvero il gene XP e della sua proteina associata, la proteina XP. Quest’ultima, in condizioni di normalità, si occupa della riparazione del DNA danneggiato. Quindi, a causa di questa mutazione, la proteina XP non è in grado di riparare in maniera adeguata il DNA. Di conseguenza, il soggetto colpito da questi disturbi è più propenso a sviluppare altre mutazioni a carico del DNA, che nei casi più gravi, possono anche portare allo sviluppo di forme tumorali.
In particolare, queste particolari proteine si occupano di riparare i danni causati dai raggi ultravioletti del sole e dai mutageni chimici. Le proteine coinvolte in questo processo fanno parte di un sistema noto come NER
Quando in un individuo sano il DNA delle cellule cutanee viene modificato a causa della esposizione ai raggi solari, intervengono queste proteine, che si occupano di riparare i danni. Questo però non si verifica in un soggetto affetto da xeroderma pigmentoso. Infatti in questo caso il NER non funziona in modo corretto e quindi i danni al DNA, causati dalla luce UV o dai mutageni chimici, permangono.
E’ importante però sottolineare che non è sempre lo stesso tipo di gene a causare la malattia: infatti, sono stati individuati almeno 9 differenti geni XP. Sono tutti localizzati su cromosomi diversi e sono in grado di causare alterazioni a livello delle proteine coinvolte nella riparazione del DNA.
Come si manifesta?
I soggetti affetti da Xeroderma pigmentoso, manifestano differenti sintomi a livello della pelle, dell’occhio e del sistema nervoso.
Pelle:
- Sensibilità alle radiazioni UV con formazione di gravi scottature, vesciche ed eritema, anche con la minima esposizione solare
- Presenza nei primi due anni di vita a livello del viso di pigmenti molti simili a lentiggini
- Sviluppo di tumori a livello della pelle nei primi 10 anni di vita
Occhio:
- Senso di fastidio causato dalla luce (fotofobia), cheratiti, opacità corneale, maggiore pigmentazione a livello delle palpebre, perdita di ciglia e assottigliamento della cute delle palpebre.
Sistema nervoso:
- Sordità neurosensoriale, microcefalia e progressivo ritardo cognitivo.
Diagnosi
In caso di xeroderma pigmentoso, la diagnosi viene realizzata effettuando un esame clinico dei segni che il paziente mostra. Infatti, generalmente, le lesioni che si sviluppano sia a livello cutaneo (arrossamento, xerodermia ecc.) che oculare (cheratite, assenza di ciglia ecc.) sono abbastanza evidenti.
L’esame di laboratorio che viene realizzato solitamente quando si sospetta di xeroderma pigmentoso è la biopsia cutanea. Infatti, a partire da campioni di pelle, è possibile realizzare delle indagini di biologia molecolare, che permettono di verificare la capacità delle cellule cutanee di riparare i danni del DNA. Inoltre, per poter riconoscere in tempo la malattia, è importantissimo effettuare una diagnosi precoce. Infatti questo potrebbe ritardare, per quanto possibile, l’insorgenza di tumori cutanei o altri problemi di grave entità.
E’ possibile anche svolgere test prenatali (dopo prelievo di liquido amniotico), per verificare se il figlio è affetto oppure no da xeroderma pigmentoso. Generalmente però questo esame diagnostico viene sconsigliato, sia perché si tratta di una malattia estremamente rara e sia perché il prelievo del liquido amniotico rappresenta una procedura rischiosa.
Trattamento
Attualmente, non esiste ancora una cura efficace nei confronti di questa malattia. I pazienti devono evitare il più possibile l’esposizione al sole: si consiglia infatti di non uscire durante il giorno ma solo alla sera. Inoltre bisogna anche utilizzare creme solari con protezione massima, indossare vestiti totalmente coprenti che proteggano dai raggi UV, applicare ai vetri delle abitazioni pellicole anti-UV e sostituire le lampadine che emettono raggi UV con quelle che non ne emettono.
E’ fondamentale realizzare controlli periodici presso diversi specialisti, per monitorare la malattia. E’ bene sottoporsi ogni 3 mesi a controlli dermatologici e almeno una volta all’anno sottoporsi anche ad una visita oftalmologica, per monitorare le condizioni degli occhi. Importanti sono anche i controlli neurologici, dell’udito e dei livelli di vitamina D.
I soggetti affetti da xeroderma pigmentoso devono anche sottoporsi a delle cure farmacologiche, che prevedono:
- L’assunzione di integratori a base di vitamina D
- Creme emollienti
- Lacrime artificiali (contro la secchezza oculare)
- Isotretinoina orale. Serve a ridurre la fotosensibilità e fornisce protezione contro arrossamenti e irritazioni cutanee.