Recentemente si è sviluppato un nuovo cerotto con dei microaghi che può migliorare la situazione nei pazienti affetti da acne. Invece di utilizzare antibiotici, il dispositivo rilascia nanoparticelle che uccidono i batteri che causano questa patologia. Il dispositivo funziona mediante l’esposizione agli ultrasuoni.
L’acne è una patologia della pelle tra le più comuni al mondo. Circa l’80% degli adolescenti sono affetti da questa malattia, che può lasciare cicatrici permanenti e persino influenzare lo sviluppo psicologico. L’infezione da Propionibacterium acnes è la causa principale dell’acne. Il blocco dei pori causa l’eccessiva secrezione lipidica che porta a un microambiente ipossico della pelle, ossia con carenza di ossigeno; come conseguenza vi è la proliferazione di P. acnes nel microbioma cutaneo che danneggia i tessuti normali. P. acnes stimola anche le cellule della pelle a secernere fattori pro-infiammatori, come il fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), le interleuchine (IL) e le metalloproteinasi a matrice (MMP).
Il trattamento più comune attualmente è l’assunzione di antibiotici per via orale o di creme antibiotiche topiche. A causa dell’effetto barriera della pelle, la maggior parte dei farmaci non può essere somministrata attraverso la pelle per ottenere un effetto terapeutico. Inoltre, poiché l’acne si verifica frequentemente, l’uso regolare di antibiotici orali può danneggiare i normali microbi intestinali e causare altri effetti collaterali. In particolare, P. acnes può secernere polisaccaridi extracellulari per formare biofilm, rendendo i batteri resistenti agli agenti antibatterici generali e alle cellule infiammatorie dell’ospite.
Negli ultimi anni, numerosi ricercatori hanno studiato i microaghi per la somministrazione di farmaci. A causa della loro speciale morfologia, i microaghi possono facilmente penetrare nello strato corneo (lo strato più esterno della cute) ed entrare nell’epidermide vitale. Pertanto, il principale vantaggio dell’uso di microaghi è l’assenza di dolore e l’utilizzo di principi attivi nel derma per trattare l’acne.
I cerotti con microaghi in generale assumono la forma di piccoli fogli di polimero con una serie di borchie minuscole, affilate e cariche di farmaci sulla parte inferiore. Quando il cerotto viene premuto contro il corpo, gli aghi penetrano in modo indolore nello strato superiore della pelle. In seguito, dissolvono in modo innocuo e rilasciano le sostanze farmaceutiche nel corpo. Nel caso di questo particolare cerotto, le borchie contengono nanoparticelle di un materiale noto come struttura metallo-organica a base di zinco. Una volta che le particelle sono state rilasciate nella pelle infetta da P. acnes, l’area viene sottoposta a impulsi di ultrasuoni. Questo fa sì che le particelle producano sostanze chimiche chiamate specie reattive dell’ossigeno (ROS) che uccidono i batteri.
Nei test eseguiti sui topi, 15 minuti di stimolazione ecografica sono stati sufficienti per sradicare il 99,73% di P. acnes nei brufoli trattati con il cerotto. Inoltre, si è scoperto che gli ioni di zinco rilasciati dalle nanoparticelle hanno aiutato a innescare i fibroblasti esistenti (cellule del tessuto connettivo) per innestare la riparazione della pelle.
Il nuovo cerotto con microaghi consente la generazione di specie reattive dell’ossigeno con la stimolazione ad ultrasuoni. Tale prototipo è un approccio non antibiotico e transdermico che può affrontare efficacemente l’infezione indotta dai batteri coinvolti nell’acne. Tale cerotto facilita anche la riparazione della pelle per via del rilascio di ioni di zinco. Questo progetto, per il team di ricerca, sarà in grado prossimamente di affrontare anche altre infezioni della pelle, ad esempio quelle indotte da funghi, parassiti o virus.