Cancro al colon: la star di Black Panther, Chadwick Boseman, muore a 43 anni
A soli 43 anni ci ha lasciato l’attore statunitense Chadwick Boseman. La notizia arriva per molti in maniera del tutto inaspettata dal momento che non aveva reso pubblico il suo stato di salute, caratterizzato da una lunga battaglia contro il cancro al colon iniziata nel 2016. Lo stesso tipo di patologia che pochi mesi fa aveva portato alla morte di Pau Donés, cantante dei Jarabe de Palo.
Sui canali social dello stesso Boseman, l’attore viene descritto come un vero lottatore che, nonostante la diagnosi di cancro al colon al terzo stadio, ha continuato a lavorare nei suoi film, tra innumerevoli operazioni chirurgiche e chemioterapie. Negli anni, però, il cancro è progredito al quarto stadio fino ad arrivare a questo terribile epilogo.
Primo supereroe nero nella storia dell’universo Marvel, è proprio con il film del 2018 Black Panther che Chadwick Boseman raggiunge il successo planetario, entrando nel cuore di tutti i fan.
Quanto è diffuso il cancro al colon?
Il cancro al colon, o più in generale il cancro del colon-retto, colpisce la parte finale del tubo digerente, ovvero quello che viene chiamato intestino crasso. Questa tipologia di tumore origina dalla riproduzione incontrollata delle cellule della mucosa intestinale, con la relativa formazioni di piccole escrescenze (polipi) che con il tempo possono diventare maligne. Secondo quanto riportato dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), il cancro del colon-retto, nei Paesi occidentali, “rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza dopo quello della mammella nella donna e il terzo dopo quello del polmone e della prostata nell’uomo”. È molto raro prima dei 40 anni e la massima diffusione si ha tra i 60 e i 75 anni.
L’importanza della diagnosi precoce e dell’alimentazione
Come accade nella stragrande maggioranza di casi quando si parla di tumore, prima avviene la diagnosi e maggiori sono le probabilità di sopravvivenza. Negli ultimi anni, infatti, insieme a un aumento delle diagnosi di cancro al colon, si è assistito anche a una riduzione della mortalità. In questa fase, sono fondamentali le campagne di screening per la popolazione nella fascia d’età maggiormente a rischio, con le quali si va a cercare la presenza di sangue occulto nelle feci, ricollegabile a piccoli sanguinamenti dei polipi. Nel campo della diagnostica, invece, si cercano modi per rendere la colonscopia, considerato l’esame standard in questi casi, meno invasiva e fastidiosa per il paziente. Un esempio degno di nota è la Videocapsula, di fatto una pillola dotata di telecamere che può filmare l’interno dell’intestino. Sebbene non possa ancora essere considerabile un totale sostituto delle colonscopia, il suo utilizzo potrebbe incrementare ancora di più il numero di diagnosi precoci.
Parlando invece di prevenzione, l’influenza della dieta è stata studiata con attenzione. È stato osservato come una dieta ad alto contenuto di grassi animali e proteine aumenti il rischio di sviluppare questo tumore. Al contrario, una dieta ricca di fibre, come frutta e vegetali, sembra addirittura svolgere un ruolo protettivo. Nei soggetti vegetariani, l’incidenza di cancro del colon-retto è ridotta del 30%.
Una cattiva dieta non è necessariamente sufficiente a determinare lo sviluppo di cancro al colon, ma potrebbe contribuire se associata ad altri fattori di rischio, come quelli genetici o comportamentali, tra i quali non mancano fumo, consumo eccessivo di alcolici, obesità e sedentarietà.