Il pancreas è una ghiandola responsabile della secrezione esocrina ed endocrina ed è formato da quattro parti: testa, collo, corpo e coda. Ha una lunghezza di circa 19 cm ed è situato tra lo stomaco e la colonna vertebrale.
Il tumore al pancreas sfortunatamente non è sintomatico, per questa ragione la diagnosi della malattia avviene spesso quando ormai il cancro è in fase avanzata. Infatti, sintomi più chiari e specifici appaiono quando il cancro si estende agli organi vicini al pancreas.
Nel 2020, secondo i dati del Ministero della Salute Italiano, ci sono state 14.300 nuove diagnosi di questo tumore, mentre nel 2021 circa 12.900 decessi.
Ciò che sconvolge è che si prevede che l’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDA) diventerà la seconda causa principale di decessi per cancro negli Stati Uniti entro il 2030.
Ad oggi, non esiste un trattamento efficace per il PDA, in parte a causa della robusta reazione desmoplastica che si verifica durante lo sviluppo del tumore.
Le funzioni di questo organo sono principalmente due:
I ricercatori dell’UT Southwestern (UTSW) riferiscono che le cellule che costituiscono una grande porzione di tumori pancreatici maligni proteggono i tumori stessi dall’attacco immunitario; inoltre questa tipologia di cellule deriva da cellule mesoteliali che ricoprono tessuti e organi e li proteggono da lesioni o danni aumentando di dimensione.
I risultati, pubblicati su Cancer Cell, riferiscono di aver identificato una popolazione unica di fibroblasti associati al cancro chiamata CAF che presenta un antigene (apCAF).
La caratteristica di questo antigene è che presenta l’espressione di importanti molecole di istocompatibilità (MHC) di classe II, suggerendo una funzione nella regolazione dell’immunità tumorale.
Questi risultati potrebbero offrire una nuova strategia per combattere il cancro al pancreas prendendo di mira i fibroblasti associati che presentano l’antigene. Ciò risulta promettente perché in futuro si potrebbe essere in grado di migliorare significativamente l’attività della terapia immunitaria nei pazienti affetti da cancro al pancreas.
I ricercatori sanno da tempo che le cellule CAF costituiscono una porzione significativa dei tumori del pancreas. Sebbene gli scienziati abbiano considerato questi CAF come una popolazione uniforme, è stato dimostrato nel 2019 che queste cellule rientrano in 3 categorie.
Uno di questi è un sottotipo noto come apCAF ed interagisce con le cellule immunitarie visualizzando proteine chiamate antigeni sulla loro superficie.
Per determinare in che modo gli apCAF contribuiscono alla progressione del PDA è stata utilizzata una tecnica nota come tracciato del lignaggio. Questo per imparare come queste cellule sorgono quando un pancreas normale sviluppa il cancro. I loro risultati hanno dimostrato che gli apCAF provengono da cellule mesoteliali, che formano una membrana protettiva che riveste organi, cavità del corpo e tessuti.
Ulteriori studi hanno dimostrato che gli antigeni sulla superficie degli apCAF potrebbero convertire le cellule T in un sottoinsieme noto come cellule T regolatorie (Tregs).
Le cellule T sono le principali responsabili del riconoscimento diretto e della soppressione delle cellule tumorali; queste sono le responsabili della sorveglianza immunologica, inoltre proliferano e distruggono le cellule tumorali neo-trasformate dopo il riconoscimento di antigeni tumore-associati.
Le cellule Tregs hanno il compito di impedire il verificarsi di reazioni immunitarie eccessive.
Quando i ricercatori hanno verificato quanto scoperto su topi portatori di tumori pancreatici con anticorpi contro la mesotelina (una proteina unica per le cellule mesoteliali) la conversione in Tregs è stata bloccata, lasciando i tumori più vulnerabili ad una risposta immunitaria antitumorale. Sono necessari, comunque, ulteriori studi per avere la certezza di quanto scoperto.
Tuttavia, una strategia simile potrebbe essere usata per trattare il PDA negli esseri umani somministrando anticorpi anti-mesotelina in combinazione con immunoterapie che stimolano il sistema immunitario a combattere i tumori. Questo fa si che questa scoperta abbia sviluppi molto promettenti nel futuro.