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CES 2020: la top-three delle innovazioni biomediche italiane presentate

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Anche quest’anno è terminato l’International Consumer Electronics Show  (CES 2020), la fiera tecnologica dell’elettronica di consumo, che a partire dal 1967 tutti gli anni viene allestita, durante il mese di gennaio, dalla Consumer Technology Association al Las Vegas Convention Center (Las Vegas, Nevada). All’evento più Hi-Tech dell’anno, si sono distinte diverse startup italiane con prodotti interessanti nell’ambito della Digital Health, che continua a crescere a un ritmo sorprendente, con soluzioni innovative per la diagnosi, il monitoraggio e il trattamento di malattie e progressi nella fornitura di assistenza sanitaria e stili di vita più intelligenti. Diamo uno sguardo alla top-three delle innovazioni italiane presentate quest’anno a Las Vegas.

Adam’s Hand: quando la bionica vince la disabilità

Adam’s Hand è un progetto presentato dalla startup BionIT Labs, azienda pugliese formata da un team multidisciplinare composto da 13 professionisti altamente motivati e qualificati, fra cui ingegneri biomedici, meccanici, elettronici ed informatici, grafici, consulenti legali ed esperti di finanza e business. Adam’s Hand è una protesi della mano mioelettrica rivolta a chi perde l’arto a seguito di eventi traumatici o a chi ne nasce privo a causa di patologie congenite. È basata su un meccanismo patent-pending che consente con un solo motore di muovere tutte le dita, facendo in modo che queste si adattino automaticamente alla forma e alle dimensioni degli oggetti impugnati, risultando molto più semplice da controllare rispetto agli altri dispositivi attualmente in commercio.

“Il nostro compito è quello di dare vita a delle tecnologie innovative che trasformino le disabilità in nuove possibilità.”

Il meccanismo e i giunti delle dita sono realizzati in alluminio aeronautico, mentre le falangi sono stampate in 3D utilizzando tecnopolimeri avanzati, in modo da renderle personalizzabili in dimensioni, ottenendo una migliore cosmesi.

D-EYE: trasformare lo smartphone in un oftalmoscopio

L’innovativo sistema di imaging retinico portatile D-EYE si collega facilmente a uno smartphone creando un oftalmoscopio diretto portatile per lo screening e la valutazione della cura della vista. Si tratta di un progetto nato da una startup padovana che vuole offrire un dispositivo versatile e a basso costo per lo screening della retina. Può essere utilizzato per lo screening di massa di alcune gravi patologie come il glaucoma, la degenerazione maculare senile e la retinopatia diabetica, permettendo inoltre un’analisi veloce ed accurata del nervo ottico senza bisogno di gocce per dilatare le pupille.

D-EYE  è una finestra digitale sul corpo. Un approccio rivoluzionario per  l’esame della retina che fornirà l’accesso alla salute degli occhi in tutto il mondo”

Tale approccio getta le basi per innovativi scenari di telemedicina . A questo proposito la startup sta lanciando un servizio cloud dedicato, tramite il quale si potranno gestire gli esami clinici. Il passo successivo è l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale per semplificare e velocizzare il riconoscimento delle patologie più comuni della retina.

REJOINT: l’intelligenza artificiale al servizio della riabilitazione

REJOINT  è un’azienda bolognese specializzata nella progettazione e produzione di strumenti per il settore ortopedico, offrendo tutto ciò che è necessario ad assistere il paziente, dalla fase pre-operatoria fino al termine della riabilitazione.

La soluzione ideata da REJOINT si chiama YourKnee, è “patient specific” per artroplastica del ginocchio e include l’analisi dell’anatomia del paziente, la progettazione dell’impianto e la simulazione chirurgica tramite Intelligenza Artificiale. La produzione dell’ impianto specifico e personalizzato per il paziente viene realizzata mediante la più innovativa tecnologia di stampa 3D; gli interventi sono effettuati con strumenti chirurgici single-use specifici per il paziente, realizzati con stampa 3D e computerizzati per un intervento completamente personalizzato. Infine vi è l’utilizzo di un tutore sensorizzato (wearable) per monitorare anche da remoto il recupero chirurgico e la riabilitazione del paziente e fornire un flusso “Big Data” necessario alla continua evoluzione del prodotto stesso.

YourKnee permetterà ai pazienti e alle strutture ospedaliere di beneficiare della riduzione delle tempistiche chirurgiche, della perdita ossea e di sangue, del rischio di infezione e di possibili errori, consentendo una degenza ospedaliera più breve e una riabilitazione più rapida ed efficace.

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