Coronavirus e cena di Natale: come organizzarsi? Consigliato il tampone rapido
Il Natale si avvicina e anche il 3 Dicembre, data in cui dovrebbero essere annunciate nuove misure di contenimento del coronavirus. Il prossimo DPCM sarà forse uno dei più attesi, in quanto, nonostante il coronavirus, gli italiani hanno fatto trasparire la propria volontà a voler trascorrere la cena di Natale in famiglia. Le prime notizie che stanno trapelando sul nuovo DPCM, non sono però rassicuranti. Si parla ancora di coprifuoco alle 22.00 e limiti sugli spostamenti, ma staremo a vedere. Intanto, vediamo quali sono le precauzioni da prendere nel caso in cui si possa celebrare una delle feste più amate da grandi e piccini: il Natale.
Come comportarsi in caso di cene con amici e parenti
Naturalmente, i soggetti più a rischio nel caso di infezione da coronavirus sono gli anziani, che andranno tutelati, a prescindere dalle disposizioni che emanerà il Governo sulla cena di Natale e in generale sulle festività. Infatti, l’età media dei pazienti morti, a seguito del coronavirus è di 80 anni, sebbene non manchino casi di giovani pazienti morti a seguito dell’infezione. Pertanto, sarà opportuno, considerati i metodi di trasmissione del coronavirus, evitare baci, abbracci, strette di mano. Non dimenticando, poi, di lavare frequentemente le mani e mantenere un’adeguata distanza di sicurezza in ogni momento. Si sà, il Natale è un’occasione per ritrovarsi tutti, dal Nord al Sud dello stivale, ma quest’anno non potrà essere il nostro solito 25 Dicembre. Inoltre, risulterà opportuno limitare il numero di persone presenti in una stessa casa, evitando di organizzare mega-cene che potrebbero trasformarsi in veri e propri focolai. Per il momento, si parla di massimo 6 persone, oltre ai conviventi (misure già in vigore dai primi di novembre).
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Effettuare un test rapido prima di partecipare a pranzi o cene
Per favorire l’arresto della pandemia di coronavirus, nel caso ci si ritrovi con i parenti durante, non solo la cena di Natale, ma in tutto il periodo delle festività, alcuni suggeriscono di sottoporsi ad un test rapido, prima di partecipare a riunioni natalizie. Ricordiamo, inoltre, che ora vi è la possibilità di sottoporsi ad un test rapido anche in farmacia. Limitare l’insorgere di nuovi focolai è fondamentale in questo periodo e se rivogliamo la nostra libertà, dobbiamo comportarci in maniera adeguata. Purtroppo, però, un test trapido non può garantirci sicurezza.
Cosa dicono gli esperti
Il professor Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità in Puglia, ha spiegato a Il Messaggero: “Bisogna chiarire che si tratta di un filtro in più, che va comunque combinato con la valutazione che ognuno di noi può fare sui comportamenti che ha avuto e i rischi a cui si è esposto. Pertanto, il tampone antigenico, qualora negativo, non può dare la certezza della non positività. Utile, ma non risolutivo. Tutto questo premesso, va eseguito a ridosso del giorno in cui avremo l’incontro con i familiari. Si riduce il periodo finestra”. Sottolinea, poi, il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano: “Il test antigenico è una istantanea del momento in cui si effettua. Magari il giorno prima dell’incontro. E non sottovalutiamo mai il rischio del falso negativo“.
Il test rapido dovrebbero farlo anche i bambini?
Dal momento che la prudenza non è mai troppa, tutte le persone che hanno intenzione, coronavirus permettendo, di celebrare le festività in famiglia, di partecipare alla cena di Natale con i loro cari, dovrebbero adottare ogni tipo di precauzione. Perciò, per limitare al massimo casi di contagio di coronavirus, durante le feste, si potrebbero sottoporre a test rapido anche i bambini. Sicuramente, un altro modo per prevenire efficamente la trasmissione è anche quello di utilizzare la mascherine in casa, nel caso vi fossero ospiti.