L’Italia sta sperimentando un aumento dei casi di dengue, un problema di salute pubblica sempre più evidente. Con l’autunno in arrivo, gli insetti, in particolare le zanzare, non sembrano intenzionate a lasciare la scena. Questa situazione ha innescato indagini epidemiologiche in corso per individuare eventuali collegamenti.
La dengue è una malattia virale, trasmessa principalmente dalle zanzare Aedes aegypti e, in misura minore, dalle zanzare Aedes albopictus. Questi insetti sono noti anche come zanzare tigre, e sono riconoscibili per le loro striature bianche e nere che ricordano le striature di una tigre. La malattia è causata da quattro tipi di virus Dengue (DEN-1, DEN-2, DEN-3 e DEN-4) appartenenti alla famiglia dei Flavivirus. La dengue si trasmette quando una zanzara infetta punge una persona sana, trasferendo il virus nel suo flusso sanguigno. Una volta contratta la malattia, il paziente può sviluppare sintomi variabili da lievi a gravi.
I sintomi comuni della dengue includono febbre alta, mal di testa grave, dolore agli occhi, dolori muscolari e articolari, nausea, vomito, affaticamento ed eruzioni cutanee. In alcuni casi, la dengue può progredire verso una forma grave con sintomi come difficoltà respiratoria, sanguinamento dalle gengive e insufficienza organica, mettendo a rischio la vita del paziente. Questa forma grave di dengue è conosciuta come dengue grave o dengue emorragica. La dengue è una delle malattie trasmesse da zanzare più diffuse al mondo. Si stima che ogni anno ci siano circa 100-400 milioni di casi di dengue in oltre 100 paesi, con una maggiore incidenza in aree tropicali e subtropicali. Queste regioni offrono un ambiente ideale per la proliferazione delle zanzare vettori, contribuendo alla diffusione della malattia.
La prevenzione della dengue si basa principalmente sulla gestione dei siti di riproduzione delle zanzare. Ciò include l’eliminazione di contenitori d’acqua stagnante, l’uso di zanzariere e l’applicazione di repellenti contro gli insetti. Alcuni paesi stanno anche sperimentando innovative strategie di controllo, come l’introduzione di zanzare portatrici di batteri Wolbachia, che riducono la capacità del virus di replicarsi nelle zanzare. Esiste un vaccino contro la dengue chiamato Dengvaxia. Sviluppato dalla casa farmaceutica francese Sanofi Pasteur, è un vaccino tetravalente che offre protezione contro tutti e quattro i sierotipi del virus della Dengue. È progettato per essere somministrato in tre dosi durante un anno. Il vaccino è stato sviluppato principalmente per le persone che hanno già contratto la dengue in passato, poiché può aumentare il rischio di gravi complicazioni se somministrato a persone che non hanno mai contratto il virus.
L’Italia è in allerta a causa dell’incremento dei casi di dengue nel paese. Attualmente, il numero totale di casi è salito a 261, rispetto ai 249 della scorsa settimana. Di particolare preoccupazione sono i 49 casi autoctoni, ovvero trasmessi localmente in Italia, che rappresentano un aumento rispetto ai 42 precedenti. Questi casi sono legati a tre episodi separati di trasmissione, di cui 28 confermati nella provincia di Lodi, 2 nella provincia di Latina e 18 con esposizioni diverse nella città metropolitana di Roma. Inoltre, c’è un unico caso ad Anzio, su cui sono in corso approfondite indagini per verificare possibili connessioni epidemiologiche. Fortunatamente, tutti i pazienti di cui si conosce l’esito sono guariti o sono in fase di miglioramento.
Le regioni più colpite risultano essere la Lombardia con 86 casi e il Lazio con 60 casi. Rispetto alle settimane precedenti, si sono verificati casi anche in altre regioni, tra cui uno in Sicilia, uno nelle Marche e uno in Liguria. L’età media dei pazienti colpiti è di 36 anni, e il 55% di essi è di sesso maschile. Questi dati sottolineano la necessità di un’azione immediata per contenere la diffusione della malattia e proteggere la popolazione da ulteriori contagi. La situazione è costantemente monitorata dalle autorità sanitarie, che stanno adottando misure preventive per contenere l’epidemia e proteggere la salute pubblica.
La dengue è una malattia virale trasmessa principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, appartenenti al genere Aedes. Nonostante sia diffusa soprattutto in Africa, America Centrale e Meridionale e Asia, i casi in Italia stanno aumentando. Si stima che la Dengue causi dai 100 ai 400 milioni di infezioni all’anno. Questo aumento può essere attribuito a diversi fattori, tra cui il cambiamento climatico, che favorisce la proliferazione di specie di zanzare tropicali, come la Aedes aegypti, considerata il principale vettore di questa malattia. In alcuni casi, la dengue può portare alla morte, e ciò rende essenziale trovare soluzioni efficaci per prevenire la sua diffusione.
L’approvazione del vaccino tetravalente Qdenga, prodotto da Takeda, segna un momento epocale nella lotta contro la Dengue in Italia. Questo vaccino ha catturato l’attenzione del pubblico e degli esperti di sanità per le sue caratteristiche innovative e la promessa di offrire una solida protezione contro questa malattia virale minacciosa. Qdenga è stato sviluppato utilizzando tecnologie all’avanguardia nel campo della vaccinologia. La sua formulazione tetravalente è progettata per coprire tutti e quattro i sierotipi del virus della dengue, garantendo una protezione completa contro le diverse varianti del patogeno. Questo approccio avanzato rende il vaccino efficace anche in contesti in cui più sierotipi del virus sono in circolazione.
Ciò che rende il vaccino Qdenga particolarmente promettente è la sua accessibilità. Può essere somministrato a persone dai 4 anni in su, coprendo una vasta gamma di fasce d’età, inclusi i bambini che spesso sono più vulnerabili alle malattie virali. Inoltre, richiede solo due dosi per garantire l’immunizzazione completa. Questa semplicità nel regime di dosaggio lo rende non solo efficace ma anche conveniente per i pazienti, riducendo il carico sul sistema sanitario e garantendo una maggiore aderenza alle linee guida di vaccinazione.
Nella costante ricerca di soluzioni innovative per combattere la diffusione della dengue, i batteri Wolbachia emergono come una promettente arma contro questa minaccia. Questi batteri, presenti in modo naturale nel 50% delle specie di insetti, hanno dimostrato un ruolo fondamentale nella prevenzione della malattia. Grazie ai progressi della biotecnologia, i batteri Wolbachia vengono introdotti con precisione nelle zanzare Aedes aegypti. Una volta all’interno delle zanzare, i Wolbachia si integrano nelle cellule degli insetti, riducendo significativamente la capacità del virus di replicarsi. Questa introduzione controllata rappresenta una svolta fondamentale nella lotta contro la dengue, poiché riduce drasticamente la possibilità che le zanzare infettate trasmettano il virus agli esseri umani.
Quando le zanzare portatrici di Wolbachia arrivano nell’ambiente, il loro impatto sulla trasmissione della dengue è notevole. Gli studi hanno dimostrato che questo metodo innovativo può abbattere fino al 95% la trasmissione non solo della dengue, ma anche di altre malattie virali trasmesse dalle zanzare, come Zika e Chikungunya. Questo significa che le comunità vivono in aree dove il metodo Wolbachia è stato applicato con successo, sono notevolmente meno esposte al rischio di contrarre queste pericolose malattie.