Il dolore è il campanello d’allarme del nostro corpo quando qualcosa non funziona come dovrebbe, tuttavia, quando si protrae per mesi, oltre il decorso della patologia acuta che lo ha provocato, si trasforma da sintomo a malattia diventando dolore cronico benigno di cui il 61.7% degli italiani ne è affetto ma, non essendoci cure definitive, hanno imparato a conviverci seppur la qualità della loro vita è drasticamente peggiorata.
La neurostimolazione, usata già in altri campi come nella malattia del Parkinson o nella cura del diabete, risulta essere quella più efficace per interrompere i segnali di dolore ricevuti dal cervello grazie all’impianto di un innovativo neuro-stimolatore come è successo a Parma, presso l’Ospedale Maggiore nel reparto di terapia Antalgica.
Il dispositivo OMNIA, prodotto dalla Nevro Corporation, è composto da un generatore di impulsi ricaricabile posizionato sottopelle e connesso a piccoli filamenti (elettrocateteri) che trasmettono un segnale elettrico direttamente alle fibre nervose del midollo spinale.
Questi impulsi elettrici hanno frequenze che variano dai 2 Hz ai 10 KHz permettendo di settare il dispositivo in base esigenze del paziente, infatti, Omnia ha la capacità di colpire il corno dorsale con la terapia innovativa High Frequency (HF10), la colonna dorsale con stimolazione tradizionale a frequenza più bassa (LF) oppure le forme d’onda accoppiate offrono il vantaggio di entrambe le funzioni contemporaneamente.
Inoltre, le terapie di neurostimolazione tradizionale colpiscono le fibre nervose delle vertebre T7 e T8 e tra gli effetti collaterali c’è la parestesia degli arti, dunque, in questi casi il dolore cronico viene sostituito dal formicolio che, non risolve il problema, ma lo attenua. Invece, il dispositivo OMNIA in modalità HF10 risulta più efficiente perché colpisce le vertebre T9 e T10, liberando il paziente da effetti collaterali quali il formicolio.
Un altro grande vantaggio è la ricarica wireless che ha definitivamente abolito un secondo richiamo in sala operatoria per sostituirla, rendendo necessario solo 2 giorni di ricovero post-intervento.
La Wisconsin Medical Society definisce il dolore cronico benigno come un dolore persistente, continuo o ricorrente di durata superiore a 6 settimane o di intensità sufficiente a produrre effetti negativi sul benessere del paziente, sui livelli funzionali e sulla qualità di vita.
Come abbiamo detto, a differenza del dolore acuto che costituisce un segnale di stimoli nocivi o di danno ai tessuti, il dolore cronico è una vera e proprio malattia psico-fisica che causa riduzione dell’attività fisica fino all’immobilità, nutrizione inadeguata, disturbo del sonno, dipendenza da farmaci e isolamento sociale.
L’insorgenza del dolore cronico è spesso legata a malattie pregresse quali artrosi, artrite reumatoide, lombalgie e dolori della spalla e del collo, cefalea, compresa l’emicrania, cancro, interventi chirurgici, sindrome da arto fantasma, herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio) e tante altre, tuttavia, il dolore cronico è legato a fibre nervose difettose che, nonostante non ci sia più nulla, continuano a mandare impulsi “sbagliati” al cervello.
A seconda del tipo di dolore, le terapie e i trattamenti sono diversi ma, il dolore cronico è un misto tra una componente nocicettiva, legata alla risposta fisiologica a uno stimolo esterno, una componente neuropatica, causato da un danno o disfunzione del sistema nervoso autonomo, e una componente idiopatica, ovvero di origine non nota la cui intensità e durata non è legata a una componente organica.
Dopo aver valutato il dolore cronico tramite EEG, le terapie prevedono un intervento multidisciplinare di tipo farmacologico (antinfiammatori non steroidei) e non (riabilitazione, terapia comportamentale e chirurgia) ma, la ricerca è sempre a lavoro per trovare soluzioni che più si avvicinano alla soluzione definitiva come il neurostimolatore midollare OMNIA.