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Fentanyl: la nuova droga che spaventa l’Italia

Il Fentanyl è un analgesico usato in medicina molto più potente rispetto potente alla morfina, il cui uso ripetuto può portare allo sviluppo di tolleranza e dipendenza. Questo farmaco è stato prodotto per la prima volta nel 1960 ed approvato per l’uso terapeutico negli Stati Uniti nel 1968.

Meccanismo d’azione

Il Fentanyl è simile ad altri farmaci oppiodi come la morfina, ma è molto più potente. Una dose di soli 100 microgrammi può produrre un’analgesia equivalente a circa 10 mg di morfina. 

Le molecole di Fentanyl prendono di mira una sottoclasse di sistemi di recettori oppioidi nel corpo, molti dei quali sono localizzati nel cervello all’interno di strutture neuroanatomiche specializzate, coinvolgendo in particolare il controllo delle emozioni, del dolore e del circuito della ricompensa. 

Biochimicamente è un agonista oppioide Mu-selettivo. Ha, tuttavia, la capacità di attivare altri recettori del sistema oppioide come i recettori delta e potenzialmente i recettori kappa; di conseguenza, l’attivazione di questi recettori, in particolare dei recettori Mu, produce analgesia. Il neurotrasmettitore dopamina, inoltre, è aumentato nelle aree di ricompensa del cervello, il che suscita gli effetti stereotipati di euforia e rilassamento ed è tipicamente associato alla dipendenza dalla droga.

Il Fentanyl è metabolizzato a livello epatico attraverso il sistema enzimatico CYP450, in particolare CYP3A4 e ha un’emivita da 3 a 7 ore. 

Somministrazione ed effetti collaterali

Il Fentanyl è generalmente somministrato per via endovenosa, intramuscolare, transdermica con cerotti cutanei, intranasale sotto forma di spray nasale volatile ed intratecale. È disponibile anche sotto forma di film sottile solubile buccale, che può sciogliersi in bocca, simile alle compresse sublinguali. 

Tra gli effetti collaterali più comuni figurano nausea, capogiri, vomito, affaticamento, mal di testa, costipazione, anemia e edema periferico.

Uso prolungato

L’uso ripetuto sviluppa rapidamente tolleranza e dipendenza. Non appena si interrompono le somministrazioni, subentrano i sintomi tipici dell’astinenza (sudorazione, ansia, diarrea, dolore alle ossa, crampi addominali, brividi).

Interazioni gravi si sviluppano quando si mischia il Fentanyl con eroina, cocaina, alcool ed altri depressori del sistema nervoso centrale, come le benzodiazepine. L’uso di farmaci antiretrovirali e inibitori della proteasi per l’HIV fanno aumentare i livelli del plasma e, se somministrati insieme al Fentanyl, ne riducono l’eliminazione.

L’overdose comporta una depressione respiratoria che può regredire con il naloxone. Può anche subentrare una morte improvvisa per arresto cardiaco o grave reazione anafilattica. Negli esseri umani sono sufficienti 2 mg di Fentanyl per essere letali. Nei decessi in cui figurava la poli-assunzione è stata registrata una concentrazione sanguigna di circa 7ng/ml o più. Sono state registrate morti accidentali dopo l’uso terapeutico e si sono verificati molti decessi a seguito dell’abuso di prodotti farmacologici.

Uso illegale del Fentanyl

In Europa e negli Stati Uniti si è registrato un numero significativo di morti a seguito dell’ingestione di fentanili sintetizzati o “creati” illecitamente, chiamati a volte fentanili non farmaceutici. Molti decessi sono stati legati all’uso di eroina combinata con il Fentanyl o uno dei suoi vari potenti analoghi, come l’alfa-metil fentanyl e il 3-metilfentanyl. Test sugli animali condotti dal gruppo di ricerca della Janssen Pharnaceutical hanno dimostrato che la potenza analgesica del Fentanyl è 470 volte superiore a quella della morfina. Il Carfentanyl sarebbe 10 000 volte più potente della morfina.

Controllo internazionale e nazionale

Il Fentanyl è contemplato dall’Allegato I della Convenzione Unica sugli stupefacenti del 1961 ed in tutto sono 13 i fentanili elencati. Negli Stati Uniti, la fornitura di NPP è oggetto di controllo a partire da luglio 2008 e la Drug Enforcement Administration ha proposto di controllare l’anilino derivato di NPP, che è l’immediato precursore del Fentanyl.

In Italia, il Fentanyl e una trentina dei suoi analoghi sono annotati nella Tabella I delle sostanze stupefacenti, di cui al D.P.R. n. 309/90. E’ anche riportato nella Tabella dei Medicinali, Sez. A e nell’Allegato III-bis tra i medicinali per la terapia del dolore severo che usufruiscono delle modalità prescrittive semplificate.

Prevenire l’uso improprio del Fentanyl

Poiché i problemi sanitari, sociali ed economici legati al Fentanyl sono in costante crescita, vi è un urgente bisogno di nuove strategie e tecnologie integrative efficaci su larga scala destinate alla riduzione dell’offerta e al mantenimento dell’overdose. Le politiche complementari devono concentrarsi sulla riduzione sia dell’uso che dei danni, e soprattutto dovrebbero affrontare sei aree chiave:

  • riduzione del consumo involontario di Fentanyl, ad esempio attraverso la creazione di un sistema di allarme rapido che individua la presenza di Fentanyl in prodotti farmaceutici e composti illeciti. I test rapidi del Fentanyl dovrebbero essere resi disponibili presso siti di iniezione sicuri e supervisionati e per uso domestico;
  • impedire l’ingresso nel mercato del Fentanyl clandestino imponendo sanzioni più severe a produttori, distributori e venditori;
  • ridurre la disponibilità di cerotti di Fentanyl sul mercato illecito (ad esempio, maggiore formazione dei prescrittori, nuove linee guida sulla prescrizione, monitoraggio intensificato delle prescrizioni);
  • trattamento mirato: fornitura di kit di naloxone ai primi soccorritori e agenti di polizia, e in siti di iniezione sicuri, fornitura di formulazioni di naloxone da portare a casa e facili da usare, accesso alla terapia farmacologica per il disturbo da uso di oppioidi;
  • educazione profilattica degli utilizzatori (ad esempio: non utilizzare un farmaco da solo, come rispondere in caso di sospetta intossicazione da Fentanyl);
  • sensibilizzare la società sui veri danni del Fentanyl.

L’attuazione coordinata di queste strategie avrebbe un forte effetto nell’alleviare i problemi legati all’uso improprio del Fentanyl.

Published by
Carolina Gabetta