Ancora nel pieno della pandemia di Coronavirus, giunge dalla Cina la notizia che un uomo, il 24 Marzo 2020, è morto di hantavirus. Un uomo particolarmente sfortunato, dal momento che il contagio animale-uomo è molto molto raro.
Gli Orthohantavirus, comunemente chiamati hantavirus, sono virus a RNA (acido ribonucleico), ma che non c’entrano nulla con il nuovo coronavirus, noto anche come covid-19. Ne esistono oltre 30 sottotipi e alcuni risultano potenzialmente mortali. Questi ultimi possono manifestarsi con febbre emorragica con sindrome renale e sindrome polmonare, cefalea, lombalgia e dolori addominali.
Gli hantavirus vivono nei roditori selvatici e domestici, ma ciascun tipo è ospite di uno specifico vettore animale. Per questo la diffusione varia molto, in base all’area geografica. Ad oggi, si registrano casi principalmente in Russia, Corea, Cina e Nord America. Gli animali ospitanti, eliminano gli hantavirus virus attraverso feci ed urine.
Come anticipato, il contagio di hantavirus dagli animali all’uomo è altamente improbabile. Essi si trasmettono attraverso l’inalazione di escrementi dei topi infetti, o il contatto con lesioni della pelle di urine, feci, saliva.
Il primo caso di infezione da hantavirus a colpire l’uomo fu riscontrata negli anni ’50 durante la Guerra di Corea. Furono molti i soldati che accusavano strani sintomi, comuni però a tutti: cefalea, febbre, emorragia e insufficienza renale acuta. Ci sono alcuni documenti che riportano l’esistenza di questo tipo di infezioni da hantavirus nel 1933 negli Stati Uniti.
Ad ogni modo, solo nel 1975 riuscirono a ricondurre l’epidemia della Guerra di Corea a un hantavirus. Isolarono in laboratorio il virus da un roditore.
L’ultima notizia di morte a seguito di questo virus, riguarda, quindi, un uomo proveniente dalla provincia di Yunnan, Cina. L’uomo era a bordo di un autobus, in viaggio verso la provincia di Shandong, quando è stato morso da un topo, infetto dal virus. Le 32 persone presenti sull’autobus, in piena ripresa dopo l’epidemia di coronavirus, che ha messo a dura prova la Cina, sono state sottoposte a un test. Per fortuna, i passeggeri sono risultati tutti negativi al tampone. Quindi resta poco plausibile l’ipotesi che il contagio possa avvenire da uomo a uomo. A differenza del coronavirus, che invece è pericolosamente contagioso, come già sappiamo.
Il numero di decessi registrato fino ad oggi è contenuto. Nel 1994 in Canada sono stati registrati 27 casi di infezione, di cui 9 sono giunti al decesso. Nel 2014, sempre in Canada, è stato riportato un caso di morte, a seguito di un hantavirus.
Non si sa molto sulle cure di hantavirus, probabilmente perché la trasmissione da uomo a uomo è estremamente rara, come sottolineano anche i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani.
A differenza del covid-19, sembra esserci un vaccino contro qualche forma di hantavirus. Nel 2012, è stato creato negli Stati Uniti, anche se la sperimentazione è avvenuta solo sugli animali.