Articolo a cura di Alessia di Filippo.
Mobile Health Apps e Wearable Devices (tecnologie indossabili) sono ormai diventati la nuova frontiera di monitoraggio di una moltitudine di disordini e patologie. In questo contesto, Apple Watch e Huawei Watch GT sono i principali rivali in svariati studi clinici. Il loro impiego, infatti, grazie all’uso della fotopletismografia (PPG), risulta avere grande impatto nella detezione, prevenzione e trattamento delle aritmie cardiache, in particolare della fibrillazione atriale (Atrial Fibrillation – AF).
La tecnologia PPG degli smart watch e smart wristband, al contrario di quanto si possa pensare, si basa su un principio molto semplice: lo smart device utilizza una combinazione di luci LED verdi abbinate a fotodiodi sensibili alla luce che rilevano le modifiche del volume di sangue che scorre nel polso. I risultati ottenuti sono, quindi, la media dei battiti cardiaci al minuto e la variabilità della frequenza cardiaca (HRV). Molto spesso questi smart devices dispongono anche di elettrodi incorporati in grado di misurare gli impulsi elettrici cardiaci, fornendo così un tracciato ECG ed eventuali alterazioni del ritmo cardiaco.
Il 2 Settembre 2019 durante l’annuale congresso di cardiologia dell’European Society of Cardiology (ESC) è stato presentato Mobile Health Technology for Atrial Fibrillation Screening Using Photoplethysmography-Based Smart Devices, uno studio condotto in Cina da un gruppo di ricercatori guidati da Yutao Suo, M.D Ph.D e Yundai Chen, M.D. Ph.D. Battezzato con il nome di “The Huawei Heart Study” ha avuto come obiettivo primario l’esecuzione di uno screening AF su una vasta popolazione di pazienti in possesso di Huawei Watch GT e/o Huawei Honor 4.
Attualmente, i maggiori problemi nella gestione dei pazienti con AF sospetta sono la bassa capacità di detezione (low detection), dovuta alla mancanza di sintomi visibili, e la non-aderenza terapeutica (non-adherence).
Una migliore assistenza sanitaria nei confronti dell’AF richiede una detezione preventiva, un’ottimizzazione nella gestione dei pazienti e delle priorità in caso di soggetti con sospetta AF.
Sostiene, infatti, Yundai Chen durante la presentazione a Parigi.
Allora cosa c’è di meglio di un app per avvisare il paziente di una sospetta AF e di un sistema di notifiche che inviti lo stesso a recarsi quanto prima possibile ad una visita di controllo (follow-up)?
Tra coloro monitorati, 424 soggetti (0.23% della popolazione totale, 87% di sesso maschile, età media di 54 anni) hanno ricevuto una notifica di “fibrillazione atriale sospetta”: il 38% con AF sospetta non si è recato alla visita di controllo (lost to follow-up); la restante parte, invece, ha eseguito ulteriori esami (MAFA, ECG e monitoraggio Holter) e all’87% è stata confermata la presenza di fibrillazione atriale. Dei pazienti confermati, l’80% è risultato ad “alto rischio” di ictus cardiaco, pertanto è stato sottoposto ad un trattamento con anticoagulanti.
Questo significa che, dato l’87% di pazienti con AF confermata al follow-up, la predizione di AF sospetta ottenuta grazie alla tecnologia PPG dei dispositivi Huawei ha mostrato un’accuratezza del 91.6 %.
Durante la presentazione non poteva mancare, d’altronde, un confronto con l’accuratezza dell’”Apple Heart Study”, condotto dalla Stanford University School of Medicine che ha mostrato solo il 71% di accuratezza.
“Il fatto è che non c’è differenza nella tecnologia, tra Huawei e Apple. Penso che la differenza sia nel metodo sistematico di screening”, ammette Chen davanti l’effettiva e inconfutabile differenza nelle modalità di screening e di valutazione.
A prescindere dalla casa madre degli smart devices, è chiaro, quindi, che la capacità di poter riconoscere e raccogliere dati grezzi su queste alterazioni, spesso asintomatiche, fa della wearable technology una miniera di informazioni utili al monitoraggio giornaliero del nostro stato di salute.