Luc Antoine Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, è morto. Ci lascia all’età di 89 anni. Si parla di giallo sulla sua morte, ma ne è appena giunta l’ufficialità da Liberation, uno dei più importanti quotidiani francesi. Infatti, Luc Montagnier è spirato presso l’ospedale di Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi, l’8 febbraio. “Il dottor Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori, ci ha confidato che se ne è andato in pace, circondato dai suoi figli”, si legge sul France Soir. Al momento, non sono state rese note le cause della morte.
Dopo il sito francese France Soir, il primo a scrivere della morte del biologo, anche il professore francese, Didier Raoult, oggi ha annunciato la morte del virologo che negli ultimi tempi aveva abbracciato posizioni no-vax. “Luc Montagnier è morto. Perdiamo un uomo la cui originalità, l’indipendenza e le scoperte sull’Rna hanno permesso la creazione del laboratorio che ha isolato e identificato il virus dell’Aids”: scrive sul suo profilo Twitter il controverso professore dell’ospedale di Marsiglia, Didier Raoult.
Luc Montagnier, nato a Chabris (Francia) era un biologo e virologo, direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell’Unità di Oncologia Virale dell’Istituto Pasteur di Parigi. Qui, nel 1983 assieme a Françoise Barré-Sinoussi ha scoperto il virus HIV. Tale traguardo scientifico valse ai due il Premio Nobel per la medicina 2008 (condiviso con il virologo tedesco Harald zur Hausen, a sua volta premiato per aver dimostrato la connessione tra Papillomavirus e cancro della cervice uterina). Montagnier si laureò nel 1953 in scienze biologiche. Dopo la morte per tumore del padre, decise di iscriversi alla facoltà di medicina e di dedicarsi successivamente all’oncologia, ottenendo il dottorato di ricerca in medicina alla Sorbona nel 1960. Nello stesso anno diviene ricercatore presso il Centre national de la recherche scientifique (CNRS). Dal 1960 al 1964 svolge alcuni tirocini in Gran Bretagna presso i centri di ricerca di Carshalton (nella periferia di Londra) e Glasgow. Proprio a Carshalton nel 1963, isolando RNA a doppio filamento in alcune cellule infettate dal virus della encefalomiocardite, evidenziò un possibile coinvolgimento di sequenze a doppio filamento di RNA come matrice per la replicazione virale.
Montagnier, nell’ultimo periodo aveva fatto molto parlare di sé per le sue posizioni No-vax, ed era diventato un punto di riferimento per tutti coloro i quali erano contrari al vaccino. Infatti, Nonostante il suo premio Nobel, Luc Montagnier era stato oggetto di numerosi disconoscimenti all’interno della comunità scientifica. Questa deriva di un eminente scienziato è iniziata negli anni 2000, con la papaia fermentata come trattamento per il morbo di Parkinson.
I messaggi di cordoglio giunti dai social sono stati molteplici, ancor prima dell’ufficialità della morte di Luc Montagnier. Tra i primi vi è stato il prof. dell’Università di Marsiglia Didier Raoult. La notizia, dopo i messaggi di cordoglio, è stata confermata dal quotidiano Liberation, che si è appellato al certificato di decesso del professore depositato in Comune e alla testimonianza della dottoressa Béatrice Milbert, con la quale avrebbe dovuto organizzare una tavola rotonda a Ginevra nel gennaio 2021. La dottoressa Beatrice Milbert ha, infatti, confermato il decesso.