Medicina

Malattia coronarica (CAD): cos’è, cause e terapie attuali

La malattia coronarica è una delle patologie più frequenti a livello globale, questa con la sua progressione può portare a infarto e ictus. Questo disturbo è una delle principali cause di morte in tutto il mondo ed è causato dall’accumulo di una placca di grasso nella parete delle arterie coronarie. La placca si compone di depositi di colesterolo ed il suo accumulo fa sì che l’interno dei vasi si restringa nel tempo. Tale processo prende il nome di aterosclerosi.

Malattia coronarica (CAD) – Credits: National Center for Chronic Disease Prevention and Health Promotion

Aterosclerosi: cos’è?

La malattia coronarica spesso si sviluppa nel corso di decenni. I sintomi possono passare inosservati fino a quando non vi è un blocco significativo dei vasi o si verifica un infarto. Seguire uno stile di vita sano può certamente aiutare a prevenire l’aterosclerosi.

Sintomatologia della malattia coronarica

L’angina, o dolore e disagio al petto, è il sintomo più comune della CAD e può verificarsi quando troppa placca si accumula all’interno delle arterie, causandone il restringimento. Le arterie ristrette possono causare dolore al petto perché bloccano il flusso di sangue al muscolo cardiaco e al resto del corpo. Per molti pazienti il primo sintomo della patologia è un attacco di cuore. Tra la sintomatologia più frequente vi è:

  • Dolore toracico, ossia l’angina;
  • Debolezza, stordimento, nausea o sudorazione fredda;
  • Dolore alle braccia o alle spalle;
  • Mancanza di respiro.

Nel corso del tempo, la CAD può indebolire il muscolo cardiaco; questo può portare all’insufficienza cardiaca, una condizione grave in cui il cuore non può pompare il sangue come dovrebbe.

Il dolore al petto è uno tra i sintomi più rilevanti della CAD.

Rischi della malattia coronarica

I fattori di rischio più correlati al disturbo sono: il sovrappeso, l’inattività fisica, un’alimentazione malsana ed il fumo. Una storia familiare di malattie cardiache aumenta il rischio di CAD, in particolare se in tenera età (50 o più giovane). Per scoprire il rischio di contrarre la CAD, si possono eseguire degli esami di screening in cui vengono rilevati i valori della pressione sanguigna, il colesterolo e i livelli di zucchero nel sangue.

Un’alimentazione malsana ed il sovrappeso possono essere dei fattori di rischio per la malattia coronarica.

Prevenzione per la malattia coronarica

Per prevenire questo grave disturbo è necessario adottare delle sane abitudini nella vita quotidiana, le stesse che devono essere mantenute nel caso di comparsa della patologia. Infatti, uno stile di vita sano può aiutare a mantenere le arterie forti e libere da placca. Per migliorare la salute fisica e del cuore, è consigliato:

  • Smettere di fumare;
  • Controllare la pressione, il colesterolo e il diabete;
  • Eseguire spesso attività fisica;
  • Mantenere il normopeso;
  • Seguire una dieta a basso contenuto di grassi e sale, ricca di frutta, verdura e cereali integrali;
  • Ridurre e gestire lo stress.
Il fumo di sigaretta è uno dei fattori di rischio per la CAD.

Terapie per l’aterosclerosi

Vi sono diverse tipologie di terapia per la malattia coronarica, tra queste vi è una distinzione tra trattamenti farmacologici e chirurgici. Si prediligono i primi abbinati a sani comportamenti quotidiani, come una dieta alimentare bilanciata.

Terapie farmacologiche

Si utilizzano molti farmaci per ridurre la pressione sanguigna o per allargare le arterie. Tra questi troviamo:

  • Medicinali che fluidificano il sangue: possono aiutare a ridurre il rischio di un attacco di cuore ‘assottigliando’ il sangue e impedendone la coagulazione.
  • Statine: bloccano la formazione di colesterolo e aumentano il numero di recettori delle lipoproteine a bassa densità (LDL) nel fegato. Questo aiuta a rimuovere il colesterolo LDL dal sangue, il che rende meno probabile un attacco di cuore.
  • Beta-bloccanti: sono spesso utilizzati per prevenire l’angina e trattare la pressione alta. Funzionano bloccando gli effetti di un particolare ormone nel corpo, che rallenta il battito cardiaco e migliora il flusso sanguigno.
  • Nitrati: sono usati per allargare i vasi sanguigni. Questi rilassano i vasi sanguigni, lasciando passare più sangue e abbassano la pressione sanguigna alleviando qualsiasi dolore al cuore.
  • Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE): bloccano l’attività di un ormone chiamato angiotensina-2 che provoca il restringimento dei vasi sanguigni.
  • Bloccanti del recettore dell’angiotensina-2 (ARB): funzionano in modo simile agli ACE-inibitori, sono utilizzati per abbassare la pressione sanguigna bloccando l’angiotensina-2.
  • Bloccanti dei canali di calcio: lavorano per diminuire la pressione sanguigna rilassando i muscoli che compongono le pareti delle arterie. Questo fa sì che le arterie si allarghino, riducendo la pressione sanguigna.
  • Diuretici: agiscono scaricando l’acqua e il sale in eccesso dal corpo attraverso l’urina.
Si predilige la terapia farmacologica a quella chirurgica per il trattamento della malattia coronarica.

Trattamenti chirurgici

Se i vasi sanguigni sono stretti a causa di una placca di grasso e la sintomatologia non è alleviata con la terapia farmacologica, risultano necessarie delle procedure interventistiche o chirurgiche. Con queste si cerca di aprire o bypassare le arterie bloccate. Ecco alcune delle principali procedure utilizzate:

  • Angioplastica coronarica: può essere una procedura pianificata per i pazienti con angina o che presentano sintomatologia instabile. Per determinare se il paziente è idoneo alla terapia si esegue un angiogramma coronarico. Durante la procedura, si inserisce un piccolo palloncino per spingere il tessuto adiposo nell’arteria ristretta verso l’esterno; questo permette al sangue di fluire con più semplicità. Si posiziona, solitamente, uno stent metallico per mantenere aperta l’arteria. Possono essere utilizzati anche stent a rilascio di farmaci; questi rilasciano farmaci per fermare di nuovo il restringimento dell’arteria.
  • Innesto di bypass coronarico (CABG): si svolge in pazienti le cui arterie sono ristrette o bloccate. Come per l’angioplastica coronarica, un angiogramma coronarico determina se il paziente è idoneo al trattamento. Il bypass coronarico off-pump (OPCAB) è un tipo di chirurgia di bypass coronarico e si esegue mentre il cuore continua a pompare sangue da solo senza la necessità di una macchina cuore-polmone. Un vaso sanguigno viene inserito (innestato) tra l’aorta e una parte dell’arteria coronaria oltre l’area ristretta o bloccata.
  • Trapianto di cuore: questa tipologia di intervento può essere necessaria quando il cuore è gravemente danneggiato e la terapia farmacologica non è efficace, o quando il cuore diventa incapace di pompare adeguatamente il sangue (insufficienza cardiaca). Un trapianto di cuore comporta la sostituzione dell’organo danneggiato con un cuore sano.
In foto dei chirurghi mentre eseguono un intervento di routine.

Un nuovo studio sulla CAD

Un nuovo studio ha identificato 12 diversi tipologie di cellule coinvolte nella patogenesi della malattia coronarica. I ricercatori hanno dimostrato che i fattori di rischio genetico per la CAD hanno effetto soprattutto attraverso le cellule muscolari vascolari lisce, che cambiano il loro fenotipo man mano che la malattia progredisce. Sulla base dei risultati, si è ideato un sistema di punteggio di rischio che potrebbe aiutare a prevedere il rischio individuale per la CAD e a identificare il corso di trattamento più appropriato in futuro. I tipi di cellule associati alla malattia coronarica sono stati identificati utilizzando la più recente tecnologia monocellulare.

Estratto grafico della nuova ricerca effettuata sulla malattia coronarica (CAD) – Credits: Journal of Human Genetic

Conclusioni e prospettive future

In merito alla situazione attuale, i risultati del recente studio aumentano significativamente la comprensione medica della patogenesi della malattia coronarica. Il modo in cui la malattia si evolve in diversi pazienti può, in parte, essere influenzato da diversi fattori di rischio genetici che sono mediati attraverso diverse tipologie e meccanismi cellulari. In futuro, dunque, potrà essere possibile prevenire la malattia in modo più efficace, consentendo allo stesso tempo lo sviluppo di trattamenti migliori e personalizzati.

Published by
Maddalena Ranzato