La stagione 2020 della MotoGP si è conclusa da poco con la vittoria dello spagnolo Joan Mir e gli occhi sono già puntati sulla prossima. È proprio nel motomondiale 2021 che il pilota della Honda Marc Marquez dovrebbe fare il suo ritorno in pista ma, purtroppo, gli ultimi aggiornamenti riguardo il recupero dall’infortunio che l’ha di fatto escluso da tutte le gare del 2020 non sono dei migliori. Secondo quanto riportato dalla rivista The Race, infatti, sembra che Marquez rischi di dover essere sottoposto ad una terza operazione, che si differenzierebbe dalle altre per la necessità di trapianto osseo.
Per capire perché, dopo ben quattro mesi dall’incidente ancora i tempi di pieno recupero siano incerti, dobbiamo ripercorrere quella che è stata la sfortunata stagione del sei volte campione del modo della MotoGP.
Dopo il ritardo causato dall’emergenza coronavirus, la stagione 2020 della MotoGP ha finalmente inizio il 19 luglio scorso a Jerez, in Spagna. Quella che sembrava una gara segnata dall’eccezionale rimonta di Marquez, è diventata un giorno decisamente da dimenticare per lui. A pochi giri dalla fine è stato vittima di una violenta caduta nella quale, rotolando fuori dalla pista, è stato colpito dalla moto nel braccio destro. Il risultato è stato la frattura dell’omero, per la precisione si parla di frattura diafisaria trasversale.
Finisce così, alla prima gara, la stagione di Marquez. A pochi giorni dall’infortunio, il pilota viene sottoposto ad un intervento chirurgico con l’inserimento di una placca in titanio per ridurre la frattura.
Il pilota ha poi provato a tornare subito in pista e, sebbene inizialmente ci fossero state buone sensazioni, si è invece reso necessario un nuovo intervento chirurgico per sostituire la placca che si era danneggiata.
“Marc Marquez è stato operato 13 giorni fa e oggi è tornato in sala operatoria. La prima operazione ha avuto esito positivo, ciò che non era previsto era che la piastra fosse insufficiente. Un accumulo di stress nell’area operata ha causato alcuni danni alla piastra in titanio, quindi oggi è stata rimossa e sostituita da una nuova fissazione. Il pilota non ha sentito dolore durante questo periodo. Ha sempre seguito i consigli del medico e le sensazioni del suo corpo. Sfortunatamente, uno stress eccessivo ha causato questo problema. Ora dobbiamo aspettare 48 ore per capire i tempi di recupero”, affermava il dottor Xavier Mir in un comunicato ufficiale.
Purtroppo anche questa fase di recupero ha subito dei ritardi. Sembrava, infatti, che Marquez potesse tornare in pista per l’ultima gara della passata stagione, ipotesi poi esclusa rinviando il rientro direttamente al 2021.
Come anticipato, il recupero di Marquez sembra non stare andando come previsto tanto che si parla di possibile trapianto osseo. Quello che i medici vogliono evitare, è lo sviluppo di una pseudoartrosi cronica, ovvero una condizione che si presenta quando i due monconi della frattura non si saldano completamente. La doppia operazione, caratterizzata da molteplici fori per fissare la placca, sembra aver compromesso e indebolito l’osso, che avrebbe quindi bisogno di un “aiuto esterno” per rimarginarsi.
Solitamente, il trapianto osseo si rende necessario quando il difetto supera le dimensioni critiche che non permettono la guarigione autonoma dell’osso attraverso la fissazione meccanica. Le attuali tecniche sono rappresentate da innesti di tessuto autologo, eterologo o allogenico. L’innesto osseo autologo rimane il trattamento preferito perché soddisfa i requisiti di osteogenicità, osteoinduttività e osteoconduttività. Tuttavia, può presentare complicazioni derivanti dal prelievo del tessuto da trapiantare, come morbosità del sito di prelievo e dolore. Allo stesso tempo, innesti eterologhi (da animale) ed allogenici (da un’altra persona) comportano il rischio di trasmissione di malattie e risposta immunitaria.
Marc Marquez si è preso del tempo per decidere se procedere con il trapianto o meno. In questo caso, infatti, mentre da un lato si arriverebbe ad una risoluzione definitiva dell’infortunio, dall’altro si prospetta un ulteriore stop di 6 mesi che potrebbe compromettere anche la futura stagione di MotoGP.