Dopo un terribile incidente avvenuto nel settembre del 2011, Marco Dolfin è stato costretto all’utilizzo della sedia a rotelle a causa di una paralisi agli arti inferiori. Grazie alla moderna bioingegneria ora, il chirurgo ortopedico campione plurimedagliato di nuoto, può continuare ad operare con l’ausilio di una speciale carrozina. Dolfin ha continuato a fare il chirurgo, facendosi costruire un esoscheletro su misura per continuare a stare in piedi in sala operatoria.
L’incidente è avvenuto vicino alla struttura sanitaria in cui lavorava Dolfin lavorava da qualche mese. Il chirurgo è stato investito frontalmente nel 2011. Quando, dopo l’intervento dovuto al sinistro subito, Marco si risveglia, realizza che purtroppo i danni che ha subito non gli permetteranno più di camminare; nonostante la paralisi agli altri inferiori, il chirurgo ortopedico realizza che le sue mani funzionano ancora e che dunque potrebbe ritornare ad operare. Dopo un lungo periodo di riabilitazione, Dolfin ricomincia a lavorare come chirurgo in operazioni che possono essere eseguite anche in posizione seduta e non necessariamente in piedi.
Dopo l’incidente Marco Dolfin non si è lasciato abbattere dall’accaduto, ma ha duplicato gli impegni e gli interessi con cui vivere la sua vita. Infatti, ad oggi, non solo lavora come chirurgo, ma è anche nuotatore paralimpico. Dolfin è passato dalle sessioni di nuoto in piscina, in cui ha imparato a gestire il suo nuovo corpo, alla convocazione in Nazionale paralimpica in un lasso di tempo brevissimo. Questi sforzi hanno portato ad ottimi risultati; negli ultimi anni, il chirurgo nonostante le difficoltà incontrate ha raccolto molti record tira cui i principali elencati qui di seguito:
Recentemente l’Asl Città di Torino, l’azienda nella quale il medico lavora, ha assegnato a Dolfin un premio di riconoscimento per i suoi meriti sportivi.
Opera in piedi, per ore, sostenuto da un esoscheletro progettato apposta per lui. Nel dettaglio si tratta di una sedia a rotelle elettrica e verticalizzabile che permette al chirurgo di poter stare in posizione eretta. La speciale carrozzina si muove con l’aiuto di un joystick e, sempre grazie ad un telecomando, riesce a spostarsi dalla posizione seduta a quella eretta. La sicurezza del chirurgo è garantita da bretelle apposite che evitano possibile sbilanciamenti o ulteriori inconvenienti.
La storia di Dolfin è una storia di riscatto personale e di come l’ingegneria moderna sia un aiuto concreto nella nostra vita. Questo è solo un esempio di come la bioingegneria lavori costantemente per il miglioramento e a servizio della vita umana.