Medicina

Medicina: nuovo possibile farmaco contro sindrome di Down e autismo

ARN23746, questo è il nome del composto chimico sviluppato presso l’Istituto Italiano di Tecnologia (iit) di Genova che potrebbe rappresentare una nuova possibile arma contro alcuni disturbi neurologici come la sindrome di Down e l’autismo. I risultati, pubblicati sulla rivista Chem, hanno mostrato come nei test preclinici questo farmaco sia in grado di migliorare le difficoltà cognitive, l’interazione sociale e i comportamenti ripetitivi, tipici di queste patologie. Lo studio, supportato dalla Fondazione Telethon e dal Consiglio europeo della ricerca (Erc), è stato condotto da due gruppi guidati da Laura Cancedda, a capo del Brain Development and Disease Laboratory dell’Iit e assistant scientist presso il Dulbecco Telethon Institute e Marco De Vivo, a capo del Molecular Modeling and Drug Discovery Laboratory dell’Iit, e vi hanno partecipato Annalisa Savardi e Marco Borgogno.

Di cosa si tratta e come agisce questo farmaco?

Il trattamento di disturbi neurologici è un campo che da sempre ha richiesto grossi sforzi da parte della comunità scientifica a causa della loro complessità e della scarsa compresione alla base di queste condizioni. Questa scoperta, infatti, arriva dopo anni di ricerca e di studio e, proprio per questo, rappresenta un traguardo molto importante. Il target su cui agisce il neo-farmaco è la proteina NKCC1, un trasportatore di ioni cloro cruciale per il corretto funzionamento delle attività cerebrali. Tuttavia, in alcuni disturbi come l’epilessia, l’autismo e la sindrome di Down, questa proteina funziona in modo anomalo e, come conseguenza di ciò, la concentrazione di ioni cloro nel cervello risulta alterata. Il lavoro mostra come il nuovo composto sia in grado di bloccare NKCC1 in modo selettivo e sicuro, senza causare effetti collaterali. In questo modo, il gruppo di ricerca è riuscito a ripristinare comportamenti di base nella sindrome di Down e nell’autismo. Il tutto è stato dimostrato in modelli animali che portavano sintomi specifici di queste patologie.

PH: crasecrets.com

I risultati ottenuti mostrano particolare efficacia nei modelli animali adulti. Tuttavia, alcuni sintomi tipici della sindrome di Down come la suscettibilità alle convulsioni e l’iperattività non vengono corretti. L’inibizione di NKCC1 precoce durante le fasi dello sviluppo potrebbe rappresentare un possibile strumento per riuscire a correggere anche questi sintomi. Sarà necessario sicuramente uno studio più dettagliato per garantire uno sviluppo normale nonostante l’esposizione prematura al farmaco. Nel panorama farmacologico, ARN23746 potrebbe diventare una terapia sostenibile per il trattamento cronico in adulti e possibilmente anche nella popolazione più giovane. Può quindi diventare a tutti gli effetti un possibile farmaco per migliorare le difficoltà cognitive e sociali tipici della sindrome di Down ma anche dei disturbi dello spettro autistico e di altre patologie del neurosviluppo.

Questi studi e risultati entusiasmanti arrivano in un momento in cui la ricerca di nuovi farmaci per le neuroscienze al livello industriale fatica a individuare nuove classi di molecole efficaci

Il nuovo farmaco dovrà essere sottoposto a studi preclinici avanzati e successivamente dovrà passare attraverso i test clinici, ovvero sull’uomo. Non si parla di un orizzonte temporale lontano, secondo Marco De Vivo ci vorranno meno di due anni prima di arrivare a quest’altro traguardo. Tuttavia, il proseguimento della ricerca richiederà ulteriori fondi, e per questa ragione i ricercatori stavano pensando di aprire una nuova start up dedicata interamente al progetto.

Published by
Giulia Nucci