E’ morto Pelé, all’anagrafe Edson Arantes do Nascimento, l’unico calciatore al mondo ad aver vinto tre edizioni del campionato mondiale di calcio. Purtroppo, Pelé ha perso la sua partita più importante, quella contro il tumore, sebbene abbia combattuto con la forza e la tenacia che lo hanno sempre contraddistinto. Ci lascia, così, all’età di 82 anni, per via di un tumore con il quale combatteva da tempo. Nell’ultimo periodo, infatti, le condizioni di “O Rei” si erano aggravate.
Uno dei calciatori più forti al mondo, Pelé, non ha mai perso l’ottimismo, anche quando il tumore si era diffuso in più organi. Nel settembre scorso, dopo essere uscito dalla terapia intensiva in seguito all’intervento di rimozione di tumore al colon, scriveva sui social “Sono pronto a giocare novanta minuti e pure i supplementari”. Concludeva, poi, il messaggio su Instagram scrivendo tre parole: “Amore, amore e amore!”.
La diagnosi di tumore arrivò proprio a settembre 2021. I medici sospettavano la presenza di un tumore al colon. “Il tumore è stato identificato durante gli esami cardiovascolari e di laboratorio di routine e il materiale è stato inviato al laboratorio per l’analisi istologica”, affermò l’ospedale Albert Einstein di San Paolo, dove Pelé era ricoverato. Qualche tempo dopo, però, il cancro si è esteso in maniera tale da attaccare con le metastasi il fegato, l’intestino, arrivando perfino a un polmone.
Pelé non è stato il solo a perdere la battaglia contro il tumore al colon. Ebbero la stessa sorte l’attore statunitense Chadwick Boseman (primo supereroe nero della Marvel) e Pau Donés, cantante dei Jarabe de Palo. Il cancro al colon, o più in generale il cancro del colon-retto, è una tipologia di tumore molto diffusa. Secondo l’Airc rappresenta il 10% di tutti i tumori diagnosticati nel mondo, ed è terzo per incidenza dopo il cancro del seno femminile (11,7%) e del polmone (11,4%). Si pensi che in Italia ci sono oltre 43700 nuove diagnosi ogni anno di cancro al colon-retto. L’incidenza si registra maggiormente nelle persone di età compresa tra i 60 ed i 75 anni, è molto raro prima dei 40.
Come tutti i tumori, anche il tumore del colon-retto è una conseguenza della crescita incontrollata di cellule, in questo caso di quelle epiteliali della mucosa che riveste la parte interna dell’intestino. I tumori dell’intestino nascono soprattutto nel colon e nel retto, anche se i tumori del colon sono quasi tre volte più frequenti dei tumori del retto. Il cancro al colon, nello specifico, colpisce la parte finale del tubo digerente, ovvero l’ intestino crasso. Come anticipato, esso origina dalla riproduzione incontrollata delle cellule della mucosa intestinale, con la relativa formazioni di piccole escrescenze (polipi) che con il tempo possono diventare maligne.
Purtroppo, i polipi che nascono con l’insorgere del tumore non provocano molti sintomi, a parte la perdita di sangue durante il defecamento. Il sangue, però, è rilevabile perlopiù al microscopio con un’analisi delle feci, solo in pochi casi le perdite sono visibili ad occhio nudo. I sintomi “più lievi” sono molto variabili. Dipendono soprattutto dalla sede del tumore, la sua estensione e la presenza o assenza di ostruzioni o emorragie. Questo fa sì che molti sintomi non appaiano come una vera e propria manifestazione del cancro: stanchezza, mancanza di appetito, anemia e perdita di peso. Certamente, stitichezza ostinata, alternata a diarrea, può costituire un primo campanello d’allarme da non sottovalutare.
Le cause principali del cancro al colon sono da attribuirsi alle abitudini alimentari, fattori genetici, stile di vita e storia clinica. Molti studi hanno evidenziato come una dieta ricca di grassi e proteine animali favorisca l’insorgenza di questo genere di patologie. Bisognerebbe preferire una dieta ricca di frutta e vegetali, che, invece, sembrano svolgere un ruolo protettivo. Non sono, poi, da sottovalutare i fattori genetici. Infatti, vi può essere una predisposizione genetica all’insorgenza del tumore al colon-retto. I tumori con fattori di rischio ereditari rappresentano circa il 10% di tutti i tumori del colon-retto. Come in molte altre patologie e tipi di tumore, la prevenzione è la miglior soluzione. Quindi si consiglia di adottare sempre uno stile di vita sano, evitando alcol, fumo, sedentarietà. Obesità e sovrappeso costituiscono ulteriori fattori di rischio.
Come per tutte le altre tipologie di tumore, anche per il cancro al colon bisogna valutare la strategia terapeutica più adatta in base alle caratteristiche del paziente e della patologia. La rimozione chirurgica è il trattamento più comune e più efficace per il tumore del colon-retto, in particolare se la malattia è negli stadi iniziali. L’intervento può essere conservativo, demolitivo parziale o, nei casi più gravi, prevede la totale asportazione del tratto di colon (o del retto) interessato. La scelta dipenderà dalla sede e dall’estensione del tumore. La chemioterapia svolge un ruolo fondamentale sia nella malattia operabile sia in quella avanzata. In molti casi, dopo l’intervento, si procede con la chemioterapia finalizzata a diminuire il rischio di ricaduta, per questo detta adiuvante. I farmaci oncologici attivi nel trattamento del tumore del colon-retto sono numerosi. Essi possono essere utilizzati da soli o in combinazione.
Nel caso di Pelé i medici avevano optato per l’intervento chirurgico, con rimozione della massa tumorale e chemioterapia adiuvante. Purtroppo, il tumore ha preso, ugualmente, il sopravvento.