Covid: nuova variante sudafricana “omicron” raggiunge l’Europa
La pandemia da covid non si ferma, il Ministro della salute, Roberto Speranza, “Stop arrivi in Italia da 7 Paesi”, per la nuova variante omicron giunta in Europa. I Paesi interessati dalla nuova ordinanza sono Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. Infatti, la nuova variante del covid “omicron” proviene proprio dal Sud Africa. In Olanda, 61 passeggeri di rientro dal Sud Africa sono risultati positivi, c’è inoltre un caso individuato in Belgio. L’Europa è in allerta.
Cosa sappiamo sulla nuova variante del covid detta “omicron”
Secondo l’Oms la nuova variante covid “omicron” non è da sottovalutare, anzi risulta essere “preoccupante”, tanto che dal prossimo 3 Dicembre, lo New York sarà di nuovo in stato d’emergenza. Della nuova variante del covid sudafricana sappiamo che ne era già stata isolata una prima mutazione, la variante Beta. L’attuale mutazione, la “Nu” invece dovrebbe essere il risultato di più mutazioni. Infatti, la omicron ha 32 mutazioni della proteina Spike, che potrebbero teoricamente aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi Secondo un alto funzionario inglese, è la più significativa scoperta finora fatta dagli scienziati. Essi temono che la nuova variante covid, nota come B.1.1.529, (più semplicemente omicron), possa essere più trasmissibile e più in grado di eludere i vaccini.
A proposito delle 32 mutazioni della proteina spike, in una circolare alle regioni firmata dal direttore alla prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza si legge: “Si teme che l’elevato numero di mutazioni della proteina spike possa portare a un cambiamento significativo delle proprietà antigeniche del virus. Finora non sono state effettuate caratterizzazioni virologiche e non ci sono prove di modificazioni nella trasmissibilità, nella gravità dell’infezione, o nella potenziale evasione della risposta immunitaria”.
La parola agli esperti sulla nuova variante covid, nota come omicron
Jenny Harries, amministratore delegato dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa), afferma: “Questa è la variante più significativa che abbiamo incontrato fino ad oggi e sono in corso ricerche urgenti per saperne di più sulla sua trasmissibilità, gravità e suscettibilità ai vaccini“. Gli scienziati stanno esaminando “quali azioni di salute pubblica possono limitare l’impatto della nuova variante covid “omicron”. In Italia, la situazione sembra ancora essere sotto controllo.
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, durante il congresso oncologico Marcangolo in corso a Senigallia, ha spiegato che: “Al momento non ci sono dati sufficienti che ci indichino innanzitutto la trasmissibilità e in secondo luogo se la variante eluda o meno i vaccini attualmente disponibili. È chiaro che allora sarebbe un problema: al momento è presto e non è presente in Italia, ma va attenzionata».
La nuova variante omicron è ancora oggetto di studio
Ancora è presto per affermare la trasmissibilità e l’effettiva pericolosità della nuova variante covid, nota come omicron. In un paio di settimane si avranno maggiori notizie. Ad oggi, non è chiaro nemmeno se questa variante sia più trasmissibile della Delta. La stessa Pfizer ha assciurato che in due settimane sapremo se il vaccino tuteli contro la nuova variante sudafricana. Secondo una virologa dell’Università del Witwatersrand a Johannesburg, ciò che preoccupa maggiormente è il tasso di reinfezione e di infezione (nonostante il vaccino) che ha la nuova variante covid “omicron”. La dottoressa in un’intervista su Nature ricorda che i vaccini utilizzati in Sudafrica sono quelli di Johnson&Johnson, Pfizer-BioNtech o Oxford-AstraZeneca. Tuttavia “in questa fase è troppo presto per dire qualcosa”.
L’infettivologo Richard Lessells, dell’Università di KwaZulu-Natal a Durban ha spiegato: “Ci sono molte cose che non capiamo di questa variante”. “Il profilo della mutazione preoccupa, ma ora dobbiamo lavorare per capire le caratteristiche di questa variante in relazione all’andamento della pandemia”. Le prime informazioni sulla nuova variante covid B.1.1.529 sono arrivate grazie alle sequenze genetiche ottenute in Botswana.
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