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Quali sono gli effetti del metaverso sul cervello?

Il metaverso è una tecnologia che si sta sviluppando sempre di più negli ultimi anni. Ma quali possono essere gli effetti sul nostro cervello.

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PUBBLICATO IL: 29 Settembre 2023

(Bio)Informatica

Recentemente, il termine metaverso sta guadagnando sempre più risonanza nel panorama tecnologico e digitale, suscitando crescente interesse nella nostra quotidianità. Ma cosa rappresenta e come influisce sul nostro cervello? In questo articolo, esamineremo a fondo questo concetto e ne esploreremo l’impatto sulle nostre vite quotidiane.

Cos’è il metaverso?

Il metaverso è un ambiente virtuale tridimensionale, spesso basato sull’utilizzo di Internet, che sta guadagnando crescente popolarità nel mondo della tecnologia e del digitale. In questo spazio, le persone possono interagire tra loro e con oggetti digitali in modo molto simile a quanto accade nella vita reale. L’esplorazione del metaverso avviene attraverso avatar, consentendo alle persone di comunicare, interagire e collaborare tramite chat vocali, messaggi di testo o azioni degli avatar.

All’interno del metaverso, è possibile trovare una vasta gamma di contenuti, tra cui giochi, ambienti simulati, opere d’arte ed eventi virtuali, creabili sia da utenti che da aziende. Un elemento distintivo del metaverso è la sua persistenza, che significa che anche quando l’utente si disconnette, oggetti e strutture rimangono intatti.

Questa nuova frontiera tecnologica offre un accesso multi-platforma, permettendo agli utenti di connettersi da diversi dispositivi, come computer, dispositivi mobili o visori di realtà virtuale. L’evoluzione del metaverso promette di rivoluzionare l’interazione digitale e l’esperienza online, aprendo nuove possibilità in svariati settori.

metaverso sul cervello

Gli effetti del metaverso sul cervello

Diversi studi indicano che un utilizzo eccessivo del metaverso può avere impatti negativi sul cervello e sul benessere. Ecco una lista di possibili effetti:

  1. Isolamento sociale: Trascorrere troppo tempo nel metaverso può condurre a una disconnessione dalla realtà, rischiando di perdere il contatto con il mondo esterno.
  2. Sovraccarico sensoriale: L’ambiente tridimensionale e l’interattività del metaverso possono sovrastimolare il cervello. L’uso eccessivo può causare la cosiddetta ‘cyber sickness’, con sintomi quali nausea, mal di testa, secchezza della bocca e scoordinazione, che colpisce circa il 20% degli utenti e tende a diminuire con una riduzione dell’uso della realtà virtuale.
  3. Impatti sulla salute oculare e disturbi del sonno: Un uso eccessivo del metaverso può provocare affaticamento visivo e altri problemi legati alla vista. Inoltre, utilizzare la realtà virtuale poco prima di coricarsi potrebbe influenzare il sonno, disturbando i ritmi circadiani e creando difficoltà nell’addormentamento.
  4. Possibile dipendenza e comportamenti compulsivi: L’abuso del metaverso potrebbe innescare una dipendenza dalla tecnologia e persino comportamenti compulsivi, con possibili effetti negativi sulla salute mentale e sullo stile di vita.

È importante sottolineare che gli effetti possono variare da individuo a individuo e sono influenzati dall’equilibrio tra l’uso del metaverso e la vita quotidiana. L’uso consapevole e moderato di questa tecnologia è fondamentale per preservare la salute mentale e fisica.

Uno studio sull’effetto degli avatar del metaverso

Uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports analizza l’effetto dell’utilizzo del metaverso e dell’avatar onnipotente sulla percezione delle proprie capacità e sull’incremento dei sentimenti di invulnerabilità. Questa ricerca è stata condotta dai ricercatori del laboratorio Neuroscience and Society, guidato da Salvatore Maria Aglioti presso l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con La Sapienza Università di Roma e l’Ospedale Irccs Fondazione Santa Lucia.

Lo studio coinvolgeva 54 volontari, ognuno dei quali ha assunto le sembianze di tre avatar differenti: un normotipo, un altro muscoloso e il terzo onnipotente, ispirato alla rappresentazione di Dio nell’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina.

metaverso sul cervello

I partecipanti sono stati sottoposti a due fasi di studio: la prima mirava a valutare la sensazione di invulnerabilità, mentre la seconda ha indagato la percezione delle proprie abilità fisiche. I risultati hanno rivelato che coloro che avevano assunto l’identità dell’avatar onnipotente percepivano le sfide come meno minacciose rispetto a coloro che avevano un avatar normotipo.

Sviluppi futuri

Il metaverso è ormai una parte integrante delle nostre vite e continua a progredire costantemente. Queste nuove tecnologie hanno il potenziale di rivoluzionare anche il settore sanitario. La Fondazione CEP, in particolare, riconosce ampie opportunità nell’impiego di questa tecnologia per migliorare la diagnosi e la terapia. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è cruciale adottare una certificazione di qualità specifica per questi ambienti virtuali.

AUTORE

Valentina Maria Barberio

Dottoressa in ingegneria informatico-biomedica, dottoressa magistrale in ingegneria biomedica, classe 1997. Da sempre appassionata di tutto ciò che possa semplificare la vita al prossimo, guarda alla divulgazione scientifica come uno strumento in grado di rendere chiaro ed accessibile il “futuro benessere” a tutti. Particolarmente affascinata dalle apparecchiature biomedicali che riescono a creare immagini 3D, crede che solo il dibattito e la ricerca costanti possano generare una tridimensionalità di vedute, propedeutiche ad una perpetua crescita personale e della società.

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