L’avviso arriva direttamente dalla Food and Drug Administration (FDA), l’ente americano responsabile della protezione della salute pubblica attraverso il controllo di prodotti alimentari e farmaceutici. Sembra, infatti, che ci sia un possibile legame tra il vaccino anti-Covid19 Johnson & Johnson (Janssen) e una patologia del sistema nervoso nota come Sindrome di Guillain-Barré (GBS). I dati riportati sul Vaccine Adverse Event Reporting affermano che ci sono state 100 segnalazioni di sindrome di Guillain-Barrè in seguito a circa 12,5 milioni di dosi somministrate del vaccino. Secondo l’FDA, il rischio di incorrere in questa sindrome è da tre a cinque volte superiore tra coloro che hanno ricevuto il vaccino J&J rispetto al resto.
Su 12,5 milioni di dosi somministrate del vaccino J&J, 100 sono stati i casi riportati di GBS. Di queste segnalazioni, 95 sono stati i casi più gravi e hanno richiesto ospedalizzazione. L’incidenza della sindrome di Guillain-Barrè negli USA è di 3000 – 6000 casi sull’intera popolazione e, di questi, la maggior parte delle persone guarisce completamente dal disturbo. Sebbene sia stata riscontrata un’associazione tra il vaccino J&J e l’aumento del rischio di GBS, i dati non sono ancora sufficienti per stabilire una relazione causale. Ciò che si sa è che non ci sono state segnalazioni simili con i vaccini anti-Covid19 Moderna e Pfizer-BioNTech. Inoltre, l’FDA ha valutato le informazioni disponibili sul vaccino J&J e continua a sottolineare che i benefici noti e potenziali superano di gran lunga i rischi noti e potenziali.
La sindrome di Guillain-Barrè è una malattia rara in cui il sistema immunitario del corpo attacca i nervi, causando una degenerazione delle guaine mieliniche che rivestono le fibre nervose. I nervi sono come i fili che ci sono nelle case: hanno un nucleo conduttore centrale chiamato assone che trasporta il segnale elettrico e una guaina, ovvero un rivestimento isolante che protegge l’assone e che si chiama mielina. La guaina mielinica che circonda l’assone ha l’importante funzione di accelerare la trasmissione degli impulsi nervosa, anche su lunghe distanze.
Nonostante l’origine di questa patologia non sia ancora nota con assoluta certezza, si ritiene che la sindrome di Guillain-Barrè sia una polineuropatia immune-mediata. Questo significa che il nostro corpo sviluppa una risposta immunitaria contro alcune molecole dei nervi. In particolare, nel caso della GBS, quello che succede è che alcune molecole sui nervi risultano molto simili o imitano bene altre molecole presenti su alcuni microrganismi. Non microorganismi a caso, bensì quelli con cui siamo precedentemente entrati in contatto.
Quando generalmente veniamo infettati da microbi, le cellule del sistema immunitario si attivano e attaccano l’agente estraneo che ci ha “invaso”. Se però il microbo e la mielina sembrano simili, il sistema immunitario commette un errore e attacca la mielina, provocandone una degenerazione. Nella sindrome di Guillain-Barrè, a causa di questo mimetismo molecolare, le cellule del sistema immunitario iniziano ad attaccare alcune molecole dei nervi.
Normalmente quando ci muoviamo, un segnale elettrico parte dal cervello e viaggia attraverso e fuori dal midollo spinale ai nervi periferici lungo i muscoli delle gambe, delle braccia e altrove, noti come nervi motori. Nella maggior parte dei casi di GBS, il sistema immunitario danneggia la guaina mielinica che circonda gli assoni di molti nervi periferici e, quindi, è possibile che gli stessi assoni subiscano dei danneggiamenti. La conseguenza diretta di questo fenomeno è che i nervi non sono più in grado di trasmettere segnali in modo efficiente e i muscoli iniziano a perdere la capacità di rispondere ai comandi del cervello, causando debolezza fisica.
Inoltre, essendo i nervi danneggiati, il cervello può ricevere segnali sensoriali anomali dal resto del corpo, che si possono tradurre in sensazioni spontanee e inspiegabili, chiamate parestesie, che possono essere vissute come formicolio o dolore muscolare.
La Sindrome di Guillain-Barré si manifesta inizialmente con debolezza muscolare o formicolio accompagnata da perdita di sensibilità, che generalmente parte dalle gambe per progredire alle braccia. L’intensità con cui esordisce può variare e nei casi peggiori può evolvere a paralisi totale e insufficienza respiratoria. Essendo i primi segni e sintomi vari e molto simili a quelli di altri disturbi, i medici potrebbero avere difficoltà a diagnosticare la GBS nelle sue prime fasi.
Ad oggi non esiste una cura nota per la sindrome di Guillain-Barré. Tuttavia, alcune terapie possono ridurre la gravità dei sintomi della malattia e ridurre i tempi di recupero. Esistono anche diversi modi per trattare le complicanze della malattia.
A causa delle possibili complicanze della debolezza muscolare, dei problemi causati dalla paralisi, come polmonite o piaghe da decubito, e della necessità di sofisticate apparecchiature mediche, le persone con sindrome di Guillain-Barré vengono solitamente ricoverate e curate nell’unità di terapia intensiva di un ospedale. I trattamenti comunemente utilizzati per interrompere il danno nervoso sono: lo scambio plasmatico (chiamato anche plasmaferesi) e la terapia con immunoglobuline ad alte dosi (IVIg). Entrambi i trattamenti sono efficaci alla stessa maniera se iniziati entro due settimane dall’insorgenza dei sintomi. Nonostante ciò, il trattamento con immunoglobuline è più facile da somministrare rispetto alla plasmaferesi.
Durante il processo di plasmaferesi, un pò di sangue sangue viene prelevato attraverso un catetere. Una volta estratto, la parte liquida (plasma) viene separata da quella corpuscolata grazie all’utilizzo di un separatore cellulare. A questo punto la parte cellulare viene restituita al paziente. La plasmaferesi sembra avere la capacità di ridurre la gravità e la durata della sindrome di Guillain-Barrè. Infatti, il plasma è la parte del sangue che contiene anticorpi e, grazie a questa tecnica, gli anticorpi che hanno danneggiato i nervi vengono rimossi.
Nella maggior parte dei casi, i pazienti riescono a recuperare velocemente nel giro di alcuni mesi. In altri casi il recupero può essere lento o incomplete. Fortunatamente, il 70% delle persone con GBS alla fine sperimenta il completo recupero, ma nel restante 30% dei casi alcuni sintomi permangono anche a distanza di tre anni. Per questo, quando i soggetti iniziano a migliorare, vengono trasferiti in centri di riabilitazione dove possono ricevere apposie terapie per riprendere le attività della vita quotidiana.
Scienziati in tutto il mondo stanno cercando di sviluppare nuovi trattamenti contro la GBS, cercando allo stesso tempo di perfezionare quelli già esistenti. Alcuni studi mostrano che normali variazioni in alcuni geni potrebbero aumentare il rischio di sviluppare la sindrome di Guillain-Barré. Inoltre, stanno anche esaminando il funzionamento del sistema immunitario per scoprire quali cellule sono responsabili dell’inizio e dell’esecuzione dell’attacco al sistema nervoso. Saranno necessari ulteriori ricerche per identificare e confermare i dati ottenuti fino ad ora.