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Torino, primo trapianto di caviglia “allungabile” al mondo

Torino, primo trapianto di caviglia “allungabile” al mondo

Una bambina di 9 anni colpita da una rara forma di sarcoma osseo alla caviglia è stata sottoposta ad un intervento realizzato per la prima volta al mondo all’ospedale Regina Margherita di Torino. In un’unica operazione, l’équipe di chirurghi ortopedici della Città della Salute del capoluogo piemontese e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna ha rimosso il tumore alla caviglia e sostituito l’osso con quello di una donatrice. Durante l’intervento è stato aggiunto anche un chiodo costruito in modo da poter essere allungato magneticamente per seguire la crescita della bambina.  In questo modo, lapaziente avrà una caviglia “allungabile” che l’accompagnerà durante la crescita scheletrica fino all’età adulta, consentendole di svolgere qualsiasi attività fisica. L’operazione si è conclusa con successo e la paziente è già stata dimessa.

La novità dell’operazione

Una caviglia trapiantata non cresce. Il pezzo di osso sostituito resta della stessa dimensione di quando è stato inserito e quindi risulta piccolo quando un paziente cresce e diventa più alto. Da questo, è nata la necessità di trovare un modo di sostituire l’arto, in modo che crescesse insieme alla paziente, senza la necessità di nuove operazioni. Il chiodo aggiunto durante l’intervento è in titanio e consentirà di far allungare l’arto sotto l’applicazione di un campo magnetico esterno. Per fare ciò, non sarà nemmeno necessario andare in ospedale. Infatti saranno i genitori e successivamente la bambina a regolarlo. Posizionando la gamba su un apposito magnete, si potrà raggiungere un allungamento variabile tra 0,1 e 0,3 millimetri al giorno, simile a quanto succede in condizioni naturali durante la fase dello sviluppo. In questo modo la caviglia sarà di fatto allungabile e seguirà i tempi di crescita della paziente.

Torino, primo trapianto di caviglia “allungabile” al mondo
PH: Fanpage

Ha coordinato il tutto da Raimondo Piana della Chirurgia Oncologica e Ricostruttiva dell’ospedale Cto di Torino, insieme a Marco Manfrini e a Laura Campanacci della Clinica di Ortopedia Oncologica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.

seguiremo questa bambina per tutta la durata della crescita, e stabiliremo attraverso misurazioni quando e per quanto tempo deve essere applicato il magnete

Si tratta di un intervento completamente nuovo e realizzato per la prima volta al mondo. Questo è stato possibile grazie alla creazione di una banca dati, che consente ai medici di condividere quello che fanno, di collaborare anche a distanza, di permettere di lavorare su pazienti comuni, condividendo esperienze e competenze.

Archivio multicentrico sulla chirurgia pediatrica dei tumori ossei

Negli ultimi anni le tecniche chirurgiche per lo scheletro infantile hanno subito un’evoluzione straordinaria ricercando un approccio conservativo e ricostruttivo, con l’obiettivo di migliorare il recupero funzionale ed assicurare una migliore qualità di vita per i pazienti. Le strategie chirurgiche utilizzate negli interventi oggi disponibili sono molteplici e comprendono protesi costruite su misura grazia alle stampanti 3D, trapianti di osso autoplastico vascolarizzato e anche pianificazioni virtuali delle operazioni. Nonostante gli importanti traguardi raggiunti, manca ancora l’esperienza sull’evoluzione a lungo termine degli impianti utilizzati. La chirurgia dei sarcomi ossei pediatrici è un ambito ricco di originali strategie terapeutiche e costanti innovazioni nei dispositivi e materiali utilizzati. Proprio per questo, è importante approfondire la ricerca e favorire uno scambio di informazioni tra i vari centri specialistici per trovare soluzioni ricostruttive più adatte ad ogni singolo caso.

Da questa necessità è nato il progetto di Archivio multicentrico sulla chirurgia pediatrica dei tumori ossei con l’approvazione ed il supporto dell’Aieop (Associazione italiana di Ematologia e oncologia pediatrica).

Un archivio informatico che possa raccogliere su base nazionale i dati relativi al trattamento chirurgico di ogni paziente, con tutte le informazioni e caratteristiche del paziente stesso, la diagnosi, l’iter terapeutico, il follow-up e le eventuali ricadute, così da ottenere una visione completa del quadro clinico e monitorare l’evoluzione nel tempo di ciascun caso, rappresenta uno strumento essenziale per capire, oggi e in futuro, qual è la soluzione di cura migliore per ogni nuovo paziente