Identificati i bersagli genetici degli ormoni coinvolti nello stress cronico
Gli ormoni glucocorticoidi (GC) sono di fondamentale importanza per il funzionamento del sistema nervoso centrale sia durante le attività quotidiane sia dopo una sfida stressante. Svolgono un ruolo fondamentale nel recupero dallo stress e nell’adattamento comportamentale. La compromissione della secrezione e della funzione degli ormoni GC è stata associata a disturbi mentali legati allo stress cronico come la depressione e il disturbo da stress post-traumatico.
Lo stress cronico è una causa ben nota di disturbi mentali. Una volta cronicizzato, lo stress diventa altamente dannoso, poiché costringe l’organismo in una situazione di costante tensione e allarme anche quando non sarebbe necessario, pregiudicandone energie e salute. È oramai un dato acquisito che lo stress produce modificazioni a carico di tutti gli organi, attraverso la mediazione del sistema nervoso vegetativo, del sistema endocrino e del sistema immunitario, attraverso una complessa serie di meccanismi di regolazione.
Una nuova ricerca ha compiuto un passo avanti nella comprensione del modo in cui gli ormoni glucocorticoidi agiscono sul cervello e qual è la loro funzione. I risultati potrebbero portare a strategie più efficaci nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi di salute mentale.
Una nuova ricerca sugli ormoni dello stress cronico
Lo studio, condotto da accademici dell’Università di Bristol e pubblicato il 6 agosto 2021 su Nature Communications, ha scoperto un legame tra i recettori dei corticosteroidi – il recettore dei mineralcorticoidi (MR) e il recettore dei glucocorticoidi (GR) – e i geni ciliari e neuroplastici nell’ippocampo, un regione del cervello coinvolta nella gestione dello stress, nell’apprendimento e nella memoria.
Lo scopo della ricerca era scoprire con quali geni interagiscono nell’intero genoma dell’ippocampo i recettori MR e GR durante la normale variazione circadiana e dopo l’esposizione a stress acuto. Il team di ricerca voleva anche scoprire quale interazione avrebbe comportato cambiamenti nell’espressione e nelle proprietà funzionali di questi geni. Lo studio ha combinato tecnologie avanzate di sequenziamento di nuova generazione, bioinformatica e analisi del percorso per consentire una maggiore comprensione dell’azione dell’ormone glucocorticoide, tramite recettori MR e GR, sull’attività genica nell’ippocampo.
Il legame tra ormoni e geni coinvolti nello stress cronico
I ricercatori hanno scoperto un collegamento precedentemente sconosciuto tra la funzione del MR e le ciglia. Le ciglia sono piccole strutture simili a peli che sporgono dai corpi cellulari. Un’efficace funzione delle ciglia è di vitale importanza per lo sviluppo del cervello e la plasticità cerebrale in corso, ma il modo in cui la loro struttura e funzione è regolata nei neuroni è in gran parte sconosciuto.
La scoperta del nuovo ruolo del MR nella struttura e nella funzione delle ciglia in relazione allo sviluppo neuronale ha aumentato la conoscenza del ruolo di queste strutture cellulari nel cervello e, in futuro, potrebbe aiutare a risolvere i disturbi correlati alle ciglia.
Il team ha anche scoperto che i recettori MR e GR interagiscono con molti geni coinvolti nei processi di neuroplasticità, come la comunicazione neurone-neurone e i processi di apprendimento e memoria. Tuttavia, alcuni di questi geni sono stati collegati allo sviluppo di disturbi mentali come depressione, ansia, disturbo da stress post-traumatico e disturbi dello spettro della schizofrenia. Di conseguenza, la disfunzione dell’ormone glucocorticoide, come osservato nello stress cronico, potrebbe avere un effetto dannoso sulla salute mentale attraverso la sua azione su questi geni, fornendo un potenziale nuovo meccanismo per spiegare il noto coinvolgimento dei glucocorticoidi nell’eziologia dei disturbi della salute mentale.
Un sostanziale passo avanti per la ricerca sui disturbi mentali
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche sul ruolo degli ormoni glucocorticoidi nella regolazione di questi geni, i risultati colmano il divario tra il noto coinvolgimento dei glucocorticoidi nei disturbi mentali e l’esistenza di una vulnerabilità genetica.
Hans Reul, professore di neuroscienze alla Bristol Medical School: Translational Health Sciences (THS), ha dichiarato: “Questa ricerca è un sostanziale passo avanti nei nostri sforzi per capire come questi potenti ormoni glucocorticoidi agiscono sul cervello e qual è la loro funzione. Speriamo che i nostri risultati inneschino nuove ricerche mirate sul ruolo che questi ormoni svolgono nell’eziologia di gravi disturbi mentali come depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico”.
I prossimi passi per la ricerca includono lo studio di come l’azione dell’ormone glucocorticoide tramite i recettori MR e GR sul genoma dell’ippocampo cambi in condizioni di stress cronico e, grazie a nuovi finanziamenti, lo studio dell’azione dei glucocorticoidi tramite recettori MR e GR sul genoma del cervello femminile. Si sa molto poco di quest’area di ricerca nei soggetti femminili poiché la maggior parte degli studi sullo stress e sugli ormoni glucocorticoidi sono stati condotti su soggetti maschili.